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Shrinking – La Recensione della comedy rivelazione (ma non troppo) di Apple Tv+

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Ormai se ne stanno accorgendo tutti, ma Apple Tv+ sta davvero diventando la landa dei desideri, un luogo incantato dove ogni giorno germogliano nuove serie tv di estrema qualità, da produzioni drammatiche fino ad action ad alto budget passando per fantastiche comedy. È a quest’ultima categoria che appartiene la serie di cui vi vogliamo parlare oggi, ossia Shrinking, dramedy che vede come protagonisti il fantastico Jason Segel (l’amato Marshall di How I Met Your Mother) e quella leggenda vivente di Harrison Ford. Composta da dieci episodi di una trentina di minuti l’uno e capace di miscelare ottimamente le risate con il pianto, la commozione con l’umorismo, Shrinking ha saputo conquistare il pubblico poco per volta, grazie a un convinto passaparola che ha sin da subito suscitato in rete una grande curiosità. Arrivati alla fine di questa prima stagione, è pertanto giunto per noi il momento di tirare le somme con la nostra recensione.

Attenzione, nel seguente articolo troverete spoiler su tutti gli episodi di Shrinking usciti su Apple Tv+: siete avvisati!

Shrinking
Jimmy Laird (640×360)

Partiamo da questa premessa: con queste sue prime dieci puntate Shrinking risulta essere un prodotto davvero di alto livello, capace di crescere di puntata in puntata e di conquistarsi meritatamente il diritto a un proprio posto nella tavola delle le serie tv più interessanti degli ultimi tempi. Dopotutto, con un così prestigioso terzetto di creatori, lo show di Apple Tv+ non poteva far altro che conquistarci: oltre alla mano di Jason Segel, nel duplice ruolo di protagonista e autore, riconoscibilissime sono anche quelle di Brett Goldstein e di Bill Lawrence che hanno già avuto modo di lavorare insieme sulla meravigliosa Ted Lasso. Nomi che hanno fatto e che stanno tuttora facendo la storia della commedia televisiva, grazie ad atmosfere peculiari capaci di miscelare al meglio il lato umoristico con quello drammatico. Sulla scia di quel che ai tempi aveva fatto Scrubs e, più recentemente, di Ted Lasso, Shrinking si pone, infatti, come un ibrido sia in quanto a tematiche sia in quanto a formato (30 minuti a episodio), che cerca di indagare la vasta gamma di emozioni di cui l’essere umano è capace.

E come parlare di emozioni se non tramite la scomposizione e la ricomposizione delle vita di un terapeuta che, dopo aver lavorato per anni a lenire le ferite psicologich, i traumi e i lutti delle persone, si ritrova a dover lottare contro il proprio dolore? Shrinking racconta infatti la storia di Jimmy Laird (Jason Segel), uno strizzacervelli (shrinkhead in inglese) rimasto vedovo dell’amatissima moglie Tia che da un anno a questa parte ha completamente perso la rotta conducendo una vita disastrosa e che ha smesso persino di fare da padre alla propria figlia. Dopo l’ennesima giornata da dimenticare e completamente esausto di recitare la parte del bravo e professionale terapeuta, la pazienza dell’uomo esplode ed egli inizia a immischiarsi personalmente nella vita dei propri pazienti, lasciando da parte i propri obblighi e il proprio codice deontologico, per cercare di aiutarli più concretamente.

Paul e Alice (640×360)

Ma questa non è solo la storia di Jimmy.

È anche quella di sua figlia Alice (interpretata dalla giovane e talentuosa Lukita Maxwell), che per un anno ha dovuto badare a un padre che esorcizzava il proprio dolore tra alcool, droghe e donne. È quella del mentore e collega Paul (Harrison Ford) che lotta con l’avanzare del Morbo di Parkinson mentre cerca di ricucire i rapporti con la propria famiglia. È quella di Gaby e del suo divorzio e della tanto strana quanto adorabile coppia di vicini formata da Liz (Christa Miller) e Derek. È quella dei pazienti che rivolgono nei propri terapeuti la loro fiducia.

Aiutare gli altri per aiutare se stessi.

Storie vere e autentiche, capaci di presentarci personaggi umani e fallibili che affrontano le proprie paure e si aiutano a vicenda a superarle… In un saliscendi emotivo che tocca punte di alta drammaticità, Shrinking riesce ad affrontare temi complessi fornendo punti di vista solitamente inediti e spingendoci a calarci nei panni di chi mai penseremmo potrebbe necessitare di una mano, rispondendo alla domanda: “Chi si prende cura della salute mentale di uno psicoterapeuta?“. Storie certamente drammatiche che però non mancano di quel brio che riesce ad alleggerire anche i momenti più emotivamente pesanti e introspettivi.

Shrinking
Sean e Jimmy (640×360)

Perché, a dispetto, delle tematiche tracciate, con Shrinking si ride parecchio.

Si ride grazie ai brillanti dialoghi dei personaggi, ai buffi atteggiamenti dei protagonisti e grazie alle loro adorabili caratterizzazioni, rese ancor più elevate da interpretazioni di altissimo livello. A spiccare in un cast di grande rispetto senza dubbio troviamo Jason Segel, strepitoso sia nelle sequenze più drammatiche e intimiste che in quelle in cui la sua espressività di ragazzino allegro che avevamo già amato in How I Met Your Mother ha modo di brillare.

Un protagonista perfetto con cui viene facile empatizzare, nonostante tutti i suoi sbagli e i suoi difetti, un uomo che cerca di trovare contatto con una figlia che sa di aver deluso e che si butta in un modo nuovo di fare terapia, talvolta con risultati ottimi, talvolta pessimi. Se infatti da un lato lo svilupparsi del suo stretto rapporto con Sean (Luke Tennie), ex militare che fatica a contenere i propri scatti d’ira e di violenza, pare aver portato i suoi frutti, lo stesso non si può dire di Grace, che, proprio sul finale di stagione, prende troppo alla lettera i suoi consigli liberandosi definitivamente del marito che tanto faticava a lasciare, spingendolo giù da un’altura.

Paul (640×360)

Che dire poi dell’interpretazione di Jessica Williams nei panni di Gaby, migliore amica di Tia nonché collega di Jimmy con il quale avvierà una relazione fisica, destinata a evolversi nelle prossime stagioni della serie? Menzione d’onore va inoltre al leggendario Harrison Ford, assolutamente perfetto nel ruolo di saggio scorbutico dal cuore d’oro e bravissimo tanto nel portare in scena le fragilità del proprio personaggio quanto nel concedersi a esilaranti leggerezze. Un personaggio di grande spessore che siamo sicuri ci darà ancora grandi soddisfazioni.

Quello che porta Shrinking a emergere rispetto alla maggior parte delle serie tv degli ultimi anni, però, non risiede però solo nel suo fantastico cast, quando nella cura con cui i vari personaggi sono stati tratteggiati e con la quale essi evolvono nel tempo, reagendo alle varie situazioni che si trovano a vivere e legando tra loro. Legami e relazioni genuini e autentici, che ben rappresentano la volubilità dell’animo umano, come il tenero rapporto di confidenza tra lo scorbutico Paul e la giovane Alice o la divertente relazione tra i due coniugi Liz e Derek, passando per la dolce amicizia tra Jimmy e Brian. Nonostante la serie ricada in alcuni cliché tipici del genere, come l’inevitabile storyline amorosa tra i due principali protagonisti, infatti, la serie procede in maniera così graduale con la narrazione che essa non pare forzata.

Disponibile solo su Apple Tv+

Una serie emozionante che punta soprattutto a colpire il cuore del pubbblico e che per questo motivo potrebbe risultare in alcuni momenti a tratti fin troppo melensa per alcuni spettatori ma che, in generale, riesce a toccare quasi sempre le giuste corde non solo grazie alle performance attoriali, ma anche grazie a un sapiente uso della colonna sonora originale e non e a un comparto di registi, tra cui spicca anche il nome di Zach Braff, capace di indugiare sui giusti dettagli e di creare atmosfere in cui perdersi volentieri.

Già rinnovata da per una seconda stagione che, a detta degli autori si incentrerà sulla tematica del perdono, Shrinking avrà sicuramente modo di portare avanti alcune delle trame introdotte sul finale di stagione, come l’evolversi del rapporto tra Jimmy e Gaby, il nuovo lavoro nel catering di Sean e Liz e gli sviluppi che seguiranno il destino del marito di Grace. Cosa capiterà quando il nostro protagonista si renderà conto che il suo cambio di approccio può aver portato a una simile tragedia?

Date queste premesse, noi non vediamo l’ora del ritorno di Shrinking sui nostri schermi. E voi?