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Snowpiercer 3×06 – La Recensione: la lama a doppio taglio dell’orgoglio fondaio

Snowpiercer 3
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ATTENZIONE: questo articolo contiene SPOILER sulla sesta puntata di Snowpiercer 3.

Nato per sanguinare è il titolo di questo episodio di Snowpiercer, nonché un’anticipazione di ciò che attende gli spettatori alla fine di 50 intensi minuti. Era più che mai necessario dedicare spazio a uno dei migliori personaggi della serie, perché la sua storia, il suo vissuto e soprattutto la sua complessa ma affascinante psicologia (che in ogni caso poteva essere approfondita ancora di più) non avevano ricevuto la giusta attenzione.

Stiamo parlando di Pike (interpretato da uno Steven Ogg più in forma che mai), voce narrante e protagonista indiscusso di Snowpiercer 3 x06. Le sue sono ferite che non sanno rimarginarsi, sono tagli profondi che non possono essere sanati se non dal sangue di colui che le ha procurate. Layton è l’obiettivo della furia omicida di Pike. Da nemici ad amici e poi, ancora una volta e per l’ultima, di nuovo nemici. Un rapporto conflittuale che affonda le proprie radici negli anni bui della locomotiva eterna, quando il Fondo era tutto ciò che possedevano e i Fondai erano l’unica cosa che potessero chiamare famiglia. Quando non avrebbero mai immaginato di poter sperare in un Nuovo Eden e quando il nemico comune era il resto del treno, ma soprattutto la prima classe e tutto ciò che essa rappresentava.

Ma Pike imputa a Layton di aver dimenticato quello per cui hanno combattuto duramente, lo accusa di aver tradito i veri ideali del Fondo per costruire un nuovo mondo nel quale lui e solo lui avesse il potere di prendere decisioni; nel quale al posto del folle dispotismo di Wilford regnasse il feticcio di una democrazia solo apparente. Non riesce a comprendere come Andre possa aver giocato con le speranze dei cittadini dello Snowpiercer, ed è arrivato a un punto di non ritorno, nel quale le ferite che gli sono state inferte nel corso degli anni non smettono più di sanguinare.

Pike snowpiercer 3

Ed è qui che Pike decide di non aver più nulla da perdere e di rimanere fedele fino alla fine ai valori del Fondo da cui proviene e di cui sempre farà parte.

Se nella scorsa puntata lo avevamo visto piazzare un esplosivo indirizzato a Layton per sbarazzarsi di lui una volte per tutte, stavolta lo osserviamo fare i conti a testa alta con le sue scelte, in un ultimo disperato tentativo di far sentire la propria voce e di far capire al suo vecchio amico le ragioni che lo hanno portato ad agire in questo modo. Rinunciando a tutto ciò per cui aveva tenuto duro nei sei mesi passati a nascondersi da Wilford, Pike accetta di seguire le tradizioni del Fondo e affrontare faccia a faccia il suo avversario, fin troppo preoccupato per le implicazioni politiche che la sua bugia sul Nuovo Eden potrebbe scatenare.

Seguendo le indicazioni di una Zarah che non ha la minima idea di come trattare con Pike ed è più che altro terrorizzata dall’idea che possa far male alla sua bambina, Layton commette un passo falso e tenta di offrire tutto ciò che ha a disposizione al suo nemico, non facendo altro che alimentarne la rabbia e il risentimento. Se avesse seguito il suo istinto, forse avrebbe potuto evitare che si finisse in un combattimento all’ultimo sangue, ma l’orgoglio fondaio di Pike, la sua indistruttibile caparbietà, è più forte di qualunque altra cosa. E per un po’ il Fondo torna a riunirsi alla fine del treno, torna a essere un “unico Fondo”, legato però dal conflitto al quale assistono.

daveed diggs

In uno scambio prima di punti di vista e poi di colpi feroci, il combattimento tra Pike e Layton che in realtà ha inizio già nei primi minuti di Snowpiercer 3 x06, carica lo spettatore di preoccupazioni, ma anche di perplessità.

Finalmente torna la Snowpiercer che conoscevamo, con un episodio movimentato e capace di dosare azione, tensione e politica. La serie inizia questa seconda metà della stagione riproponendo per un attimo il suo splendore iniziale, offrendo agli spettatori anche l’imprevedibilità che l’aveva resa così intrigante. Fino alla scorsa puntata, nessuno si sarebbe aspettato di dover salutare Pike e, soprattutto, in maniera così repentina. Ma ora che c’è stato un colpo di scena di questa portata, ora che le sue ultime parole (“Spero che lo trovi ghiacciato“) hanno trafitto come con la lama di un coltello la più grande paura di Layton, quali saranno le conseguenze interne dello scontro tra i due Fondai?

Tuttavia, parlando di Snowpiercer 3 x06, non possiamo sorvolare su altri elementi altrettanto importanti. Quella di TNT, alla fine, è una serie corale e, pur dimenticando ogni tanto qualche voce (grandi assenti di questo episodio sono stati infatti Ben e Javi), si concentra su altre portando avanti lentamente ma passo dopo passo il percorso dei personaggi principali.

Abbiamo modo di vedere un’Alex ancora alle prese con il suo rapporto di amore/odio nei confronti di Wilford, ma che usa le contraddizioni di questo sentimento per trovare una nuova amica (che forse potrebbe rivelarsi anche qualcosa in più). È a Carly, figlia di Roche, che si indirizzano le attenzioni della giovane Cavill; presumibilmente è il suo modo per dire a se stessa di essere finalmente riuscita a superare la perdita della sua prima e unica amica, il cui fantasma aveva dovuto affrontare solo pochi episodi fa. Dunque anche nel suo percorso c’è una lenta ma costante evoluzione.

Snowpiercer 3 zarah

Così come nel cammino di recupero di cui ha bisogno Roche. La sua esistenza e tutte le sue speranze sono state disintegrate da Wilford; un Joseph Wilford ora più innocuo che mai, ridotto a uno spettro di sé, terrorizzato dal metodo che lui stesso ha usato per anni per sbarazzarsi degli individui scomodi, insicuro ormai delle proprie convinzioni e quasi disposto a credere che il Nuovo Eden esista davvero.

Ma quanto dobbiamo confidare in questo piccolo indizio di redenzione da parte del capo macchinista dello Snowpiercer? Avendo tolto di mezzo Pike nel suo ruolo di antagonista, davvero la serie trarrebbe beneficio dalla mancanza del villain per eccellenza? Sarà così facile sbarazzarsi della sua follia e trasformarla in uno strumento al servizio dei cittadini della locomotiva eterna?  Non ci resta che attendere per scoprire se la visita di Audrey avrà avuto su di lui l’effetto che la donna aveva sperato o se, invece, assisteremo a un altro colpo di scena.

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