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Station 19 2×15 – Il dolore straziante degli addii

Station 19
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Siamo qui riuniti oggi per celebrare la vita di Lucas Ripley che, in questa puntata di Station 19, ci ha lasciati. È col dolore nel cuore che scrivo queste parole. Mi addolora il solo pensiero di Vic senza il suo Lucas, di Sully (Sullivan) senza il suo migliore amico, dell’intero dipartimento senza il capo dei pompieri. Le dichiarazioni di Danielle Savre (aka Maya Bishop) riguardo l’episodio erano esatte (le abbiamo riportate qui).

È una perdita tremenda e ancora non riesco a capacitarmene. Shonda Rhimes ha scatenato la sua maledizione anche su Station 19, esattamente come ha fatto con Grey’s Anatomy, Scandal, Private Practice e ogni altra serie che ha creato. Mi ero quasi abituata all’idea di rivedere tutti i membri della 19 ritornare a casa sani e salvi. E, ammetto, era leggermente improbabile considerando la pericolosità della professione.

La seconda parte del crossover con Grey’s Anatomy comincia dandoci speranza. Maggie Pierce, super incazzata, cerca il suo paziente per poterlo trattare. Nessuno avrebbe potuto sospettare che la faccenda si sarebbe conclusa così. Nonostante l’urgenza del tono della Pierce, speravamo fosse qualcosa da cui si potesse guarire. Ma Ripley non ce l’ha fatta e il momento fluff di cui parlavo nella recensione della 15×23 di Grey’s Anatomy non c’è stato.

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Niente lieto fine per Vic che vede morire davanti ai suoi occhi l’uomo della sua vita. Le rimane giusto il tempo di un saluto e l’occasione di sentirgli dire che l’avrebbe sposata. È stato emozionante assistere a ogni loro parola, ad ogni sguardo, ad ogni carezza prima dell’inevitabile fine. Possiamo definire devastante, distruttivo questo episodio di Station 19, ma nonostante questo è stato bellissimo.

Per un secondo mi è tornata in mente la morte di Derek Shepherd in Grey’s Anatomy. E, soprattutto, quella di Mark Sloan. La convinzione che Sloan potesse farcela e la lenta realizzazione del contrario mi distrusse. Vedere Sullivan e Vic accanto a Ripley morente, mi ha ricordato Derek e Callie al capezzale di Mark. Cosa che mi ha portato a realizzare quanto ancora io non abbia superato quella triste morte.

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Tutto il dipartimento accorre in ospedale per mostrare il proprio supporto al capo dei pompieri. Ma nonostante tutto l’affetto, nonostante gli sforzi di Maggie, non c’è modo per salvarlo. C’è stato un momento che ho trovato particolarmente straziante. È quello in cui la Pierce comunica a Vic e alla sorella di Ripley che è arrivato il momento per gli ultimi saluti. Ormai, nemmeno lei, il genio della cardiochirurgia potrà fare niente per bloccare la macchina letale che si è messa in moto nel momento in cui Lucas è stato esposto all’agente chimico.

Essere consapevoli che Ripley sarebbe morto è stato peggio di vederlo morire all’improvviso. Vedi tutto succedere davanti ai tuoi occhi lentamente. Sai già come andrà a finire e non puoi che sperare nel miracolo all’ultimo secondo. Anche se, conoscendo Shonda Rhimes, sai già che non succederà. Rimango sempre stupidamente meravigliata e delusa dalla cattiveria dei creatori. Ripley e Vic erano la coppia più shippata dal fandom di Station 19. Erano più seguiti di Herrera e chiunque altro e di Bishop e Gibson (che io amo alla follia).

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Ho trovato molto emozionanti i momenti di Vic e Montgomery. Tra tutti i membri della squadra, lui è l’unico a poter comprendere a pieno il dolore di Hughes. Montgomery ha perso il marito, anch’egli pompiere, durante un’intervento. Sa come ci si sente a perdere il proprio compagno, l’uomo che si ama. E dimostra, secondo per secondo, di essere un amico speciale. È la razionalità che manca a Vic, è il suo sostegno fisico ed emotivo.

Ho sempre apprezzato la loro amicizia, anche nei momenti più bui. Sono l’una la persona dell’altro per dirlo in gergo Shondalandesco. Possiamo affermare che sono le Meredith e Cristina di Station 19. Per un periodo avevo creduto che Herrera e Bishop fossero le Meredith e Cristina, ma mi sono ricreduta nel momento dell’intervento al grattacielo e, successivamente, in questo episodio.

Mi si è spezzato il cuore nel vedere i montaggi dei momenti più intimi tra Ripley e Hughes. È stato tremendo, ma bellissimo poter partecipare a quegli istanti di felicità prima di dover definitivamente dimenticare il capitano dei pompieri di Seattle. Continuo a sperare che non sia vero, che non abbiano davvero ucciso Luke.

Finalmente Sullivan aveva ritrovato il suo amico. Dovevano andarsi a prendere una birra assieme, ma purtroppo non ne hanno avuto il tempo. Mi è scesa una lacrima quando il bel Sully dice al morente Ripley che non gli avrebbe detto addio. Involontariamente, in quel momento, l’ha fatto. Ed è stato tremendamente bello. Emozionante, strappalacrime, dolcissimo. Un momento di bromance come pochi.

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La scena più bella, però, è quella in cui Vic sale sul camion dei pompieri dopo la morte del suo fidanzato e viene raggiunta, pian piano da tutti i membri della sua squadra, dalla sua famiglia. Sono tutti distrutti dal dolore della perdita di Luke e accorrono in soccorso di Hughes. Questo momento acquisisce maggiore potenza nel momento del monologo di Herrera, intervallato da un ultimo flashback di Vic e Ripley che si dicono ti amo per la prima volta.

Semper Paratus, sempre pronti. Cosa significa veramente è che siamo sempre pronti a perdere un membro della nostra famiglia. Ma quando arriva il momento di affrontare il vuoto, quando realizzi che non vedrai più quel viso, che non toccherai più quella pelle, che non sentirai più quel calore, che non ascolterai più il battito di quel cuore… la domanda è, siamo mai davvero pronti?

Complessivamente questo episodio di Station 19 si classifica tra i più belli della serie. Ogni singola scena, ogni momento è stato determinante e bellissimo per quanto triste. La morte è una realtà con cui tutti i vigili del fuoco devono fare i conti ogni qual volta partecipano ad un intervento, ogni qual volta ricevono una chiamata. Per quanto sia stato orribile vedere Ripley morire, forse è stata proprio questa scelta a rendere l’intero episodio più credibile, più bello. Non per questo ti perdonerò, Shonda Rhimes. Ti odio ancora per avermi portato via Luke.

Mi sarebbe piaciuto vedere un crossover più interattivo. Essendo io fan di qualunque serie tv sui supereroi della DC Comics, probabilmente i crossover della CW mi hanno viziata a degli eventi più caotici, a episodi colmi di gente proveniente da tutte le serie coinvolte, ma è stato bellissimo comunque. Magari avere la squadra 19 al Grey-Sloan Memorial avrebbe potuto portare a una collaborazione generale dello staff medico per poter trovare una soluzione miracolosa alla condizione di Ripley. Chissà…

Per questa settimana è tutto, alla prossima

Halleloo!

P.s. vi lascio il promo del prossimo episodio di Station 19, quello dedicato al funerale di Lucas Ripley qui di seguito.

Un saluto agli amici di Grey’s Anatomy Italia Official

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