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Station 19 5×04 – L’episodio dei ritorni

Station 19
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Bentornati con la recensione della 5×04 di Station 19. In questo episodio ritorna una vecchia questione, una vecchia conoscenza e la caserma 23. Possiamo dire che sia l’episodio dei ritorni? Forse.

Innanzitutto, finalmente abbiamo qualche scena in più di Travis che negli ultimi episodi di Station 19 vegetava sullo sfondo o non aveva nessuna storyline d’impatto rispetto ai suoi colleghi. In questa puntata viene riportata all’attenzione una vecchia questione che avevamo cominciato a indagare nella scorsa stagione, ma che avevamo già conosciuto parecchio tempo fa. Si tratta ovviamente dell’omosessualità del padre di Travis. Dopo tanto tempo, torniamo sulla questione che – detto francamente – avevo dimenticato e rimosso del tutto.

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Nella scorsa stagione erano tante le problematiche affrontate e ricordo benissimo che questa era tra quelle, ma che – allo stesso tempo – è stata oscurata dalla questione della pandemia. Adesso, mostrandoci un mondo post-pandemia, è arrivato il momento di tornare su questioni lasciate in sospeso e quella del padre di Travis è la prima. L’uomo – per chi non lo ricordasse – è segretamente coinvolto in una relazione omosessuale. Travis lo scopre e affronta suo padre, ma lui non riesce a seguire le orme del figlio e a fare coming out, continuando ad avere ufficialmente una relazione con sua madre.

Ciò che al figlio proprio non va giù è che il suo vecchio continui a nascondere una parte fondamentale della sua vita alla moglie. A Travis sembra quasi una presa in giro, una mancanza di coraggio e più volte lo vediamo considerare la possibilità di smascherare suo padre agli occhi di sua madre. Cosa che – fortunatamente – non fa mai, per ora. Sarà merito di Emmett che riesce a farlo ragionare ogni volta, ma sarebbe davvero interessante vedere finalmente un confronto tra padre e figlio, magari con toni diversi da quello dell’ultima volta. Sarebbe bello vedere Travis cercare di mettersi nei panni di suo padre. Chissà se nei prossimi episodi di Station 19 ce lo faranno vedere.

Parlando di vecchie conoscenze, in questa puntata di Station 19 fa il suo ritorno un personaggio che io adoro: Diane, la consulente del dipartimento. Diane o DeeDee stando a come la chiama il nuovo capitano della caserma 19, è tornata per aiutare Dean Miller a formare i suoi colleghi delle altre stazioni in merito al progetto Crisis One. È sempre un piacere rivedere Diane perché è colei che riesce a portare a galla la parte introspettiva di ogni personaggio. È proprio negli episodi in cui lei è presente che riusciamo ad avere uno quadro più approfondito di ciascun membro della squadra 19 e dei problemi e le paure che li affliggono. Diane riesce a fare chiarezza nella nebbia che li circonda.

Infatti, dopo un inizio un po’ difficile durante l’addestramento della caserma 23 per Crisis One e una conversazione abbastanza particolare tra Andy e Jack in cui quest’ultimo si permette di interpretare e dare giudizi sul comportamento dell’amica, vediamo Diane intervenire e mettere lo zampino nella relazione di Andy e Sullivan e finalmente la consulente porta un po’ di chiarezza in tutta questa faccenda.

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Se Jack è convinto che Andy abbia sposato Robert perché in qualche modo ricorda la figura autoritaria di Pruit, padre della ragazza ed è anche convinto che lei sia come sua madre che davanti alle difficoltà scappa, Diane ha una visione completamente diversa della questione e grazie alle sue parole riesce a portare Andy ad una realizzazione fondamentale: al di là delle incomprensioni e dei problemi di coppia, c’è un forte sentimento che la lega a Robert e quel sentimento esiste per un motivo che non ha a che fare con i suoi genitori come suggeriva Jack. Perciò spinge Andy a provare a risolvere la questione, magari tramite la terapia di coppia col marito.

Peccato però che è troppo tardi e quando Herrera approccia Sullivan, lui le consegna i documenti del divorzio firmati. Sicuramente la questione non si chiuderà qui e probabilmente nelle prossime puntate di Station 19 torneremo a indagare la loro storia d’amore. Ad ogni modo, come dicevo poco fa, Diane – ancora una volta – si dimostra un personaggio meraviglioso e questo momento tra Andy e Robert di cui è responsabile è solo una piccola dimostrazione di quanto sostengo. Dovremmo sinceramente vederla più spesso. Forse con questo programma di formazione per Crisis One succederà e a me va benissimo.

Restando su Crisis One, è stato davvero interessante assistere alla chiamata di questo episodio. Il caso di questa puntata riguardava un ragazzo con una forma di autismo che si sentiva disorientato perché non aveva rispettato la sua routine. Una cosa frequentissima con questo tipo di condizione e che può essere molto delicata da trattare soprattutto se non si è mai avuto a che fare con soggetti autistici. Fortunatamente, Jack è riuscito nell’impresa e non solo è riuscito ad aiutare il ragazzo ferito alla mano, ma ha evitato che la situazione degenerasse non dovendo ricorrere alla forza o alle armi come, invece, per protocollo mi sembra di capire, avrebbe fatto la polizia. Crisis One riesce a sventare l’ennesima crisi ed è tutto merito di Dean Miller.

Quanto è fantastico Dean quando non fa lo sfortunato amante del distretto 12? Ha tra le mani una delle storyline più interessanti di Station 19. Ha creato un programma che potrebbe essere esportato nel resto degli Stati Uniti e tutto ciò che fa è ammorbarci con i suoi sentimenti per Vic Hughes? No Dean, ti dico fermati. La questione Miller-Hughes non mi piace nemmeno un po’ ed è infantile e anche fastidioso vederlo comportarsi da ragazzino quando vede lei e Theo insieme. Speriamo che nei prossimi episodi e grazie alla distanza da Seattle metta la testa a posto e capisca di non amare Hughes.

Che dire, questo episodio di Station 19 mi è piaciuto particolarmente, certo si è sentita la mancanza di Carina DeLuca, ma a questo ha pensato Grey’s Anatomy (qui la recensione della 18×04) che ci ha regalato qualche scena tra lei e Jo Wilson.

Per questa settimana è tutto, alla prossima, halleloo!

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