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Station 19 6×01 – Un inizio burrascoso

Station 19
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Quale modo migliore per cominciare la nuova stagione di Station 19 se non con una calamità naturale. E no, non mi riferisco a Carina DeLuca in piena bufera ormonale, ma bensì al piccolo tornato che si è fatto una bella passeggiata per Seattle per rendere le vite dei nostri eroici vigili del fuoco ancora più complicate.

C’eravamo lasciati nella quinta stagione con tanti quesiti e ben poche risposte con il rischio che si creassero tanti buchi di trama irritanti come è successo spesso in Grey’s Anatomy. Dove sta andando Jack Gibson? Che succederà tra Sullivan e il nuovo capo del dipartimento ora che Maya ha scoperto la loro tresca e li ha praticamente ricattati per riottenere il suo vecchio posto? Riuscirà la coppia più amata di Station 19 ad avere un figlio? Ben Warren riuscirà a mantenere la promessa fatta a Miranda e a restarsene bello e tranquillo lontano dall’azione? Come finirà la campagna elettorale di Travis Montgomery?

Ecco, basta un singolo episodio di Station 19 per mandare a quel paese la metà di queste domande privandoci – così – di approfondire storie che sarebbero potute essere sicuramente interessanti. Ma andiamo per gradi.

Torniamo alla stazione 19 e Maya Bishop non solo non ha riottenuto il suo posto, ma viene trattata malissimo da gran parte della squadra, il che la rende ancora più irascibile di quando non sia già, cosa che si riversa inevitabilmente anche nel privato e dunque sul suo matrimonio con Carina. Adesso: queste due stavano cercando di avere un figlio e Jack Gibson si era proposto per essere il loro donatore. Ma Jack è andato via perciò anche quell’elemento è venuto meno rovinando e annullando completamente tutti i progressi che avevano costruito nella quinta stagione.

A contribuire a questa situazione tesa c’è anche la tempesta ormonale di Carina che, se già di solito è parecchio imprevedibile e inarrestabile, in questa è totalmente fuori controllo. Giustamente. Se ci aggiungiamo poi una Maya quasi completamente poco collaborativa, non possiamo non comprendere a pieno i motivi che le portano a litigare e a mettere in dubbio le loro scelte in questo primo episodio di Station 19. Il fatto è che io Carina la capisco quando dice a Maya che dovrebbe andare in analisi. Effettivamente il comportamento autodistruttivo della Bishop potrebbe essere un problema per via del suo ingombrante bagaglio emotivo che inevitabilmente potrebbe riversarsi sulla loro relazione, ma soprattutto sulla crescita del loro ipotetico bambino.

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Stefania Spampinato e Danielle Savre (640×359)

Certo, da fan delle Marina che vorrebbe davvero tanto un lieto fine per loro, posso solo sperare che trovino un punto d’incontro per smettere di ferirsi reciprocamente e superare le difficoltà insieme. Mi dispiacerebbe molto se anche questa coppia fosse distrutta. Ho già perso tante belle coppie in Station 19, non voglio perdere anche le Marina, Shonda mi stai ascoltando? Ti sei presa Ripley, ti sei presa i Sullivan-Herrera degli inizi, ti sei presa Maya e Jack pre-Carina, non puoi prenderti anche loro due.

L’aver ricattato il nuovo capo del dipartimento dei pompieri di Seattle di certo non ha aiutato Maya a trovare una risoluzione ai suoi problemi, anzi li ha ingigantiti. Il risultato è che adesso la trattano tutti male e lei sfoga la frustrazione che accumula al lavoro su Carina. Tra l’altro la rivalità-competizione con Sullivan che potrebbe essere costruttiva per lui, è distruttiva per lei che proprio si sente – e lasciatemi passare il termine – castrata e si comporta in maniera decisamente immatura e capricciosa.

Ho criticato molto Sullivan nelle precedenti stagioni, ma a partire da metà della scorsa devo dire che mi sta piacendo. Sarà perché ha trovato l’equilibrio cominciando a frequentare gli incontri dei narcotici anonimi, sta rimettendo in piedi la sua vita riuscendo anche a crearsi una situazione sentimentale che – seppur complessa – non rischia di farlo finire di nuovo nel tunnel della dipendenza, ma mi sta piacendo davvero tanto. I suoi ragionamenti filano come la mozzarella nel riso al telefono: lo vedo più maturo, assennato e sicuramente più stabile. Ora come ora non mi dispiacerebbe se riuscisse a riottenere il suo vecchio titolo e potesse – allo stesso tempo – provare a vivere la sua relazione con il capo Ross alla luce del sole. Inoltre, so che non c’entra niente, ma devo dirlo, Sullivan è talmente bello che ben venga tutto lo spazio che sta avendo in puntata.

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Jason George e Stefania Spampinato (640×360)

Sono stata contenta anche di vedere una crescita in Ben Warren. Da persona spericolata e indisciplinata, finalmente si è trasformato in persona assennata e devo ammetterlo, non mi sarei mai aspettata di vedere questo cambiamento. Mai. Warren è sempre stato una testa calda, una persona straordinaria, sì, ma era il re dell’insubordinazione professionale. Non importava quali fossero le regole della professione che stava svolgendo, lui le avrebbe infrante sempre agendo per il bene ultimo, ma le avrebbe infrante. Invece, adesso sembra cambiato. Sembra aver capito di non poter più essere imprudente, adesso deve essere cauto e seguire le regole.

C’è stato un momento in particolare che mi ha fatto sorridere, ed è quando si lamentava perché Carina avesse infranto i protocolli della stazione per eseguire una piccola operazione sulla ferita del paziente tagliatosi durante il tornado. Quando ha realizzato che lui era esattamente quello che infastidiva chiunque infrangendo il protocollo è stata una visione talmente divertente che non si può spiegare.

Ma passiamo al nostro eroico Travis Montgomery e vi giuro che non vedo l’ora che questo personaggio di Station 19 riesca a vincere le elezioni. Se lo merita. Ha letteralmente salvato tutte le persone che erano all’evento a cui ha partecipato e in più anche la tizia che con l’auto era finita nell’uragano e che – proprio come Dorothy di Oz – ne era venuta fuori senza neppure un graffio (in più) e seduta comodamente nella sua auto. Non solo Montgomery è stato un eroe, ma ha dato uno schiaffo morale a Dixon che mi ha fatto gioire come se glielo avesse dato fisicamente.

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Grey Damon (640×360)

E, infine, passiamo a lui, Jack Gibson. Jack Gibson che proprio non capisco cosa diavolo stia combinando. L’avevamo lasciato a un grande punto di svolta nella sua vita: aveva intenzione di essere il donatore per Carina e Maya, aveva ritrovato la sua famiglia e sì non era esattamente ciò che si aspettava, ma mai avrei pensato che l’avremmo ritrovato all’inizio della nuova stagione di Station 19 nudo e legato al letto di Eva Vasquez. Chiaramente sta passando un momento difficile, ma il modo in cui ha trattato i suoi colleghi e nello specifico Andy e Maya è stato veramente triste. Peccato perché se avesse seguito il piano e avesse cercato i suoi fratelli adottivi, magari lo avrebbe aiutato a superare il tradimento dalla sua famiglia biologica.

Purtroppo il personaggio di Gibson ogni volta che fa un passo in avanti, deve necessariamente farne almeno dodici indietro, altrimenti non è contento. Fatto sta che non so se potrò sopportare un’altra stagione di Jack in totale crisi personale che prima proverà ad autodistruggersi, poi ci farà credere che sta lavorando sui suoi problemi solo per buttare tutto all’aria alla prima occasione e far ripartire il circolo vizioso.

Insomma, come inizio, questo episodio di Station 19 è stato piuttosto burrascoso a differenza di quello di Grey’s Anatomy. Mi auguro di poter guardare una stagione sicuramente interessante, ma senza troppi drammi per Carina, Maya e Jack. Ma in fin dei conti ci siamo un po’ abituati, le prime puntate di questa serie sono sempre un po’ sottosopra.