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Stranger Things 2×03 e 2×04 – I tormenti di Will e Eleven

stranger things shadow monster
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Che l’Upside Down fosse tutt’altro che scomparso dalla vita di Will Byers lo si era capito già nell’allarmante finale della prima stagione. Il bambino che, recandosi in bagno, vomita strane creature e viene colto da quelle che sembrano allucinazioni su un mondo tetro e desolante: questa scena, più di tutto il resto, ha dato senso a una seconda stagione di Stranger Things e le puntate 2×03 e 2×04 ne rappresentano il naturale sviluppo.

La creatura, una sorta di girino, diviene l’occasione per una sfacciata citazione a Gremlins, pellicola uscita proprio nel 1984, l’anno in cui è ambientata questa seconda stagione, e diventata un cult grazie agli inquietanti mostri assassini. D’Artagnan, così ribattezzato l’essere trovato da Dustin, è diverso dai mogwei/gremlins che possedevano una forma e un aspetto decisamente più graziosi, ma ne riprende le caratteristiche (l’esposizione alla luce quale punto debole, ad esempio).

stranger things dart

Mentre il gruppo, più Max, approccia con curiosità alla creatura, Will ne percepisce per primo il pericolo. È dapprima il ricordo dell’episodio sopra citato a porlo sull’attenti, ma soprattutto la paura, un tipo di paura che nulla ha a che vedere con la tenera età: il Sottosopra, infatti, interviene a governare i suoi comportamenti e i suoi sentimenti, il che ci portano direttamente allo spunto di riflessione più interessante delle puntate 3 e 4.

Quelle che si credevano allucinazioni, o flashback, sono in realtà momenti di sovrapposizione dei due mondi.

stranger things will

Le interferenze dell’Upside Down, dovute senza dubbio agli esperimenti governativi – non cessati dopo la morte di Branner, anzi – si rafforzano sfruttando lo stesso Will come messaggero. Attraverso le sue visioni – che non sono realmente tali – veniamo a conoscenza dello Shadow Monster, creatura di chiaro riferimento lovecraftiano che va a rimpiazzare il Demogorgon.

Se quello ispirato al demone di D&D era un mostro sufficientemente spaventoso, ancor più oscuro e inquietante è lo Shadow Monster. Quest’ultimo, infatti, giocando a cavallo tra il tangibile e l’intangibile, fa leva sulle paure più complicate da affrontare: quelle irrazionali. La creatura, infatti, pur non essendosi palesata materialmente, non può essere arrestata dalla semplice forza di volontà (in questo caso si rivela pessimo il consiglio di Bob a Will), insinuandosi nel corpo del bambino fin quasi a possederlo.

stranger things will piange

E, a tal proposito, impossibile non citare la straordinaria performance di Noah Schnapp, aka Will. Passato in sordina rispetto agli altri enfant prodige nella prima stagione, risultando un mero antefatto narrativo, in questa stagione sta mettendo in mostra tutte le sue capacità, rivelandosi forse la più lieta sorpresa per quanto concerne il cast. Da ammirare, ad esempio, quando scoppia a piangere, incapace di darsi una spiegazione a quello che sta accadendo, nella 2×04.

Ma Stranger Things non si sofferma soltanto su Will. Anche per Eleven la 2×03 e la 2×04 sono prodighe di sviluppi.

stranger things eleven bici

È evidente che gli autori, in questo inizio stagione, puntino a giocare sapientemente con l’attesa degli spettatori, nel vedere la ragazzina ricongiungersi con Mike e gli altri. La scena nella scuola, sul finale del terzo episodio, è emblematica di ciò, così come i momenti di connessione telepatica con lo stesso Mike, resi benissimo dal punto di vista scenico. Nel mentre, sono due i temi che meritano una riflessione in altrettanti episodi.

stranger things eleven 2x04

In primis la natura del rapporto tra Eleven e Hopper, di un’intensità emotiva tale da non poter passare inosservata. Da un lato lo sceriffo tenta di proiettare la sua figura di padre mancato (ricordate la perdita della figlia, accennata nella prima stagione?) sulla ragazzina che, dal canto suo, non ne può più della segregazione alla quale è costretta – necessariamente – da circa un anno.

stranger things hopper 2x04

Ne scaturisce uno scontro verbale furibondo e toccante, che solo due interpreti di tale caratura possono sostenere. Fa quasi male notare come più il litigio salga di tono, più i due rimangano ancorati sulle proprie posizione: in barba al compromesso, quella felicità a metà a cui faceva riferimento proprio Hopper nella 2×02. Senza contare che lo spirito iperprotettivo di Hopper, in virtù degli accordi stretti con il laboratorio e tesi proprio a proteggere Eleven, potrebbe aver alimentato inconsciamente l’ira dello Shadow Monster.

stranger things eleven madre

L’altro tema riguardante Eleven va a riprendere un discorso cominciato nella sesta puntata della prima stagione. In quel caso facemmo la conoscenza di una donna, Terry, impazzita proprio a causa dei sadici esperimenti del Dr. Brenner. Tutto lasciava presagire che quest’ultima fosse la vera madre di Eleven, il cui vero nome sarebbe Jane. La 2×04 sembra confermare tali supposizioni, aprendo alla possibilità che El si metta sulle tracce della donna.

Il tutto facendo i conti con il gruppo dei protagonisti ben distante da quella coesione che lo aveva contraddistinto nella prima stagione.

stranger things max

L’ingresso di Max ha decisamente spostato gli equilibri all’interno del gruppo. Tra chi ne è evidentemente attratto, come Dustin e Lucas, e chi non riesce ad accettare una presenza femminile che non sia El (Mike), ecco che la spaccatura diventa inevitabile: Mike è molto più vicino ai problemi di Will, mentre gli altri due appaiono più intenti a impressionare l’ultima arrivata.

Gli effetti di tale frattura si ripercuotono non soltanto su di loro. Contravvenendo al principio più importante della loro amicizia (“Friends don’t lie“) Dustin ha di fatto creato la minaccia D’Artagnan. E anche in questo aspetto emerge la profondità di Stranger Things: le scelte, apparentemente innocue, di un ragazzino hanno delle conseguenze gravi con cui egli stesso dovrà convivere.

Il momento di transizione che sta attraversando la amicizia dei quattro, diviene così sintomatico di una transizione più ampia: la fase della crescita. È la dura lezione di Stranger Things che, incarnando appieno lo spirito di quel filone cinematografico anni ’80 (da Stand By Me a I Goonies) che tanto ammira, impone ai suoi giovani eroi di saltare qualche step della crescita: mettersi in gioco, compiere scelte moralmente ambigue. E questo vale tanto per i più piccoli, quanto per Nancy  e Jonathan.

stanger things inquadratura upside down

Stranger Things, in altre parole, sembra voler trasmettere un messaggio di maturità, pur senza trascurare lo stile. La sequenza lisergica di Will che fugge dal mostro è spettacolare, riuscendo a coniugare al meglio la CGI con la tradizione lovecraftiana degli horror introspettivi. Registicamente parlando, tuttavia, il fiore all’occhiello è senza dubbio rappresentato dalla scena finale della quarta puntata.

L’inquadratura su Hopper che si capovolge gradualmente, infatti, rappresenta il miglior modo per avvisarci di un’amara verità: è stato trovato l’Upside Down.

Leggi anche – Stranger Things: recensione 2×01 e 2×02