Stranger Things 3×07 recensione e commento con spoiler.
Siamo arrivati ormai al settimo episodio della terza stagione di Stranger Things e le avventure di Eleven e dei suoi amici stanno volgendo al capolinea. Alla fine dell’episodio, infatti, le tre storyline si intersecano nel centro commerciale Starcourt Mall dopo essersi sviluppate indipendentemente le une dalle altre. Lo scontro finale è prossimo e non vediamo l’ora di scoprire come i protagonisti fronteggeranno le varie minacce incontrate durante le varie puntate.
Ma procediamo con ordine. Stranger Things 3×07 si apre con l’inaugurazione del parco divertimenti allestito in occasione del 4 luglio, data dell’Independence Day. Sulle note di R.O.C.K. in the USA, vediamo gli abitanti di Hawkins divertirsi al luna park del tutto ignari della catastrofe che sta per abbattersi su di loro. Il sindaco Kline entra in scena: incita al divertimento e spera con le luci colorate, i fuochi d’artificio e l’esuberanza di celare i suoi loschi piani. Ma la sua corrotta scelta di nascondere gli affari dei russi nei sotterranei del nuovo centro commerciale avrà delle conseguenze disastrose.
Niente è come sembra. Così lasciamo l’atmosfera spensierata del Fun Fair e ci spostiamo in casa di Hopper, dove il clima è ben più teso.
Qui i ragazzi si stanno preparando al primo concreto attacco del Mind Flayer. Eleven vacilla: la minaccia di perdere per sempre i suoi amici, il suo fidanzato Mike e la vita normale che tanto aveva sognato la terrorizza. E si sente responsabile: è lei che lo Shadow Monster vuole uccidere, è lei l’unica in grado di fermarlo. Ma questa volta anche la potente ragazzina viene ferita. Il morso al polpaccio le provoca un dolore lancinante e i ragazzi sono costretti a cercare subito un modo per disinfettare la ferita purulenta.
Nel discount, il gruppo tenta di fermare l’emorragia seguendo le istruzioni di Max, ma ormai è troppo tardi. Sottopelle si nasconde un tentacolo del Mind Flayer, in attesa di colpire al momento giusto e distruggere El dall’interno. Ognuno tenta di tenersi occupato, comprando munizioni e rifocillandosi, e Mike ne approfitta per parlare da solo con la ragazza. Ne hanno passate tante insieme: nonostante abbiano trascorso lunghissimi periodi separati non hanno mai smesso di pensare l’uno all’altra. In modo del tutto inconsapevole si sono affacciati su un mondo di sentimenti nuovi, fatto di preoccupazione per l’altro e qualcosa di più forte. Amore. Mike riconosce questo sentimento da grandi, ma sente che è arrivato il momento di dirlo e senza troppe esitazioni cerca di aprire il suo cuore.
Ma se da un lato abbiamo l’inesperto Mike, dall’altro c’è Steve che dovrà affrontare un’altra delusione d’amore.
Dopo essere stati salvati da Dustin ed Erica, Steve e Robin si chiudono in bagno vomitando (quasi) tutto il siero iniettato dai russi ancora in circolo. Anche per loro è il momento delle confessioni e il racconto di Steve è un tuffo nel passato, un ritorno alla prima stagione. Rivela a Robin di essersi innamorato una sola volta prima: di Nancy Wheeler, che però ha preferito Jonathan Bayer a lui. Nella sua voce non c’è rancore, solo una punta di nostalgia e ammirazione. Nancy appare come un ragazza precisina e smorfiosa, ma in realtà nasconde un carattere determinato e coraggioso. Nel corso della serie, Steve si è mostrato un personaggio con diverse sfaccettature. Se nella prima appariva solo il ragazzo popolare abituato ad avere tutti ai suoi piedi, in questa stagione accade l’esatto contrario.
Steve si mostra vulnerabile, spaventato per cosa il futuro potrebbe riservargli e incapace di accettare che il liceo è finito ed è costretto ad andare avanti. Eppure, si mostra inevitabilmente come un ottimista: continua a battersi e ad aprire il proprio cuore nonostante la ferita infertagli da Nancy si sia appena rimarginata. Robin, però, non farà che provocargli un’altra delusione. Con una dichiarazione totalmente inaspettata, Robin confessa la sua omosessualità . L’idea che questi due personaggi fossero destinati a diventare una coppia naufraga miseramente, insieme alle speranze di Harrington, che però non perde il suo sorriso.
L’amicizia può nascere tra persone che non avremmo mai immaginato affini. Ed è proprio quello che succede tra Murray e Alexei.
Arrivati al Luna Park, Hopper (che abbiamo adorato nella 3×01 e le nostre pagelle lo dimostrano) ordina a Murray di rimanere in macchina insieme allo scienziato russo Alexei. Lo sceriffo è ancora visibilmente seccato dall’insinuazione del complottista che tra lui e Joyce ci sia una profonda attrazione, ma finge noncuranza come la donna. Murray ne approfitta per discutere con Alexei su come far esplodere la chiave ed è a quel punto che il russo guarda con desiderio i divertimenti americani. Il paranoico complottista abbassa la guardia e lo porta dentro Fun Fair.
Dalle sue parole e dai suoi gesti, capiamo che qualcosa in lui è cambiato irreversibilmente: Murray ha conosciuto uno scienziato russo e ha scoperto che il suo astio nei confronti di questo popolo era immotivato. Quando Alexei viene ferito, vediamo negli occhi di Bauman il dolore sincero per la perdita dell’amico, vittima di un sistema corrotto e spietato, e il senso di colpa per averlo lasciato solo.
Murray diviene la prova che anche il pensiero più radicale può allargare i propri orizzonti e abbandonare i pregiudizi.
Anzi, è proprio lui che rivela al nuovo amico cosa si nasconde dietro le luci e le risate: l’interesse dei potenti. “Sono stati progettati per dare l’illusione di onestà . Ma è tutta una truffa. Questa, amico mio, è l’America.”
Stranger Things 3×07 si rivela come un episodio di conferme e smentite, di colpi di scena, di personaggi che si contraddicono da sé. Appare come episodio di assestamento, in cui si iniziano a tirare le somme prima del finale di stagione. L’attenzione è posta sui sentimenti dei personaggi, su come siano cambiati nel corso di questa stagione. Il passaggio da un piano narrativo all’altro contribuisce a destare la curiosità dello spettatore. E quest’ultimo, tra commozione e risate, viene risucchiato da quest’episodio e non può far altro che desiderare già di passare alla visione del prossimo.