Attenzione: l’articolo contiene spoiler su Summertime 2
“Per quest’anno non cambiare, stessa spiaggia, stesso mare”, cantava Piero Focaccia e con lui l’Italia intera, nei primi anni ’60. Ed è così anche per la seconda stagione di Summertime, che si apre mostrandoci ancora una volta la spiaggia e il mare di Cesenatico.
La prima stagione della serie, prodotta da Netflix e distribuita sulla piattaforma streaming dal 29 aprile 2020, è stata infatti seguita a poco più di un anno di distanza da una seconda stagione. Sembra inoltre che la storia di Summer, Ale e dei loro amici ci farà compagnia ancora: una terza parte della serie è già stata confermata e, considerando come si è conclusa quella che abbiamo appena avuto modo di vedere, non possiamo che tirare un sospiro di sollievo nel saperlo. Ma andiamo per gradi.
Alla fine della prima stagione di Summertime avevamo lasciato Summer (Coco Rebecca Edogamhe) e Ale (Ludovico Tersigni) a vivere una relazione a distanza, apparentemente felici e innamoratissimi l’uno dell’altra. Edo (Giovanni Maini) era un po’ confuso dalla propria vita sentimentale, mentre Sofia (Amanda Campana) sembrava finalmente aver trovato una propria stabilità dopo aver conosciuto Irene (Giulia Salvarani). Dario (Andrea Lattanzi) era invece alla ricerca della propria felicità, mentre la piccola Blue (Alicia Ann Edogamhe) era rimasta un po’ timida e insicura fino alla fine della prima stagione.
Summertime 2 si apre facendoci subito capire che Summer e Ale non stanno più insieme dall’inverno precedente. Il pilota ha deciso di mettere un punto (anche se come vedremo non sarà, ovviamente, definitivo) alla loro relazione a distanza, in quanto troppo difficile da sopportare. Summer, dal canto suo, dopo altre insistenze da parte di Edo decide finalmente di stare con il suo migliore amico e, all’inizio della seconda stagione, li vediamo insieme e apparentemente felici. Ma la relazione tra Sammy ed Edo non è l’unica novità in Summertime 2: Dario, che nella stagione precedente non aveva molto successo con le ragazze, in questa si diverte a lasciare il proprio numero nelle buste del cibo che consegna a domicilio alle ragazze che sembrano “starci” e, in questo modo, sembra voler recuperare tutto il tempo perso negli anni precedenti. Sofia, d’altra parte, dovrebbe partire per le vacanze con la sua ragazza Irene che, tuttavia, la sorprenderà con una richiesta alquanto particolare: le dice che vorrebbe portare con loro anche la sua ex (ormai “amica”) e altre ragazze. Ale, ormai tornato in pista in Spagna, sembra aver trovato la felicità con un’altra pilota che gareggia nella sua stessa scuderia: Lola. Quando quest’ultima gli chiede di andare per un fine settimana in Italia, però, ovviamente tutto inizierà a prendere una piega diversa.
Il grande merito di Summertime, che è una serie chiaramente senza troppe pretese, è quello di farci respirare dopo oltre un anno di pandemia un po’ di normalità. La spiaggia, le feste, l’idea di potersi divertire liberamente senza pensare troppo a restrizioni varie, al coprifuoco e a tutto ciò che fa parte della nostra vita da fin troppo tempo. La fotografia sgargiante e colorata ci fa immergere nello schermo e ci fa sentire quasi come se fossimo realmente anche noi sulla riviera romagnola in compagnia dei protagonisti della serie.
Un altro punto di forza è senza ombra di dubbio la colonna sonora di Summertime 2 che, esattamente come nella stagione precedente, lascia spazio a autori di tutti i tempi: da Ariete (L’ultima notte è un brano che ha scritto appositamente per la serie), a Rino Gaetano con Ma il cielo è sempre più blu, fino ad arrivare ai Coma_Cose. La soundtrack di questa serie ha sempre avuto un ruolo a dir poco fondamentale nella sua riuscita, perché nonostante la trama non sia particolarmente appassionante o inaspettata, gli autori inseriscono le canzoni giuste al momento giusto rendendo tutto più piacevole da seguire, da vedere e da ascoltare. Ogni canzone, infatti, viene accuratamente inserita in un momento in cui il suo testo ha un senso.
Ciò che ci fa rimanere perplessi è sicuramente il dubbio “spessore” di Summer e Ale la cui personalità, essendo loro i protagonisti di Summertime 2, dovrebbe essere più chiara e delineata. La verità è che quasi tutte le decisioni che i due ragazzi prendono ci lasciano con miriadi di interrogativi che partono dalla semplice domanda: “ma perché si comporta in questo modo?”. Gli adolescenti spesso non hanno le idee chiare sul proprio futuro e soprattutto sui loro sentimenti, certo, ma in Summertime 2 a volte si è un po’ esagerato. Una delle scene che vorrei citare in questo senso è la breve avventura che Summer ha con il suo “capo”, Jonas: i due avevano un bel rapporto d’amicizia e non sembrava che ci fosse mai stato un qualche tipo di interesse, quindi perché farli andare a letto insieme? Soltanto per far capire a Sofia che non può più stare vicina alla sua amica di cui è innamorata da sempre? Non sembra avere molto senso.
Paradossalmente, i personaggi che hanno più spessore e ai quali finiamo inevitabilmente per affezionarci sono gli amici dei protagonisti: Sofia e Dario, infatti, hanno molta importanza in questa stagione e le loro decisioni e i loro gesti non ci sembrano affatto incomprensibili come invece ci appaiono quelli di Summer. Dario, che nonostante stia cercando di essere il classico ragazzo menefreghista che cambia una ragazza a sera ha in realtà voglia di innamorarsi, e Sofia che non riesce a scendere a compromessi con la sua fidanzata e ha paura di essere “sbagliata” e non tagliata per le relazioni. L’amicizia tra i due è, inoltre, l’unico punto fermo di Summertime: si sono conosciuti quasi per caso nella scorsa stagione e, tra amori iniziati e finiti e relazioni sull’orlo di un precipizio, la loro complicità è rimasta e sembra destinata a durare.
Carenti in Summertime 2, come d’altra parte anche nella prima stagione, sono le tematiche più profonde che potrebbero essere affrontare. Prendiamo per esempio la difficoltà di Lola, pilota donna, di emergere in un Universo tipicamente maschile: la ragazza accenna ai disagi affrontati nel corso della prima puntata, ma la questione finisce li e non viene minimamente sviluppata nel corso della stagione. Eppure, il trattamento riservatole da Miguel e la sua voglia di emergere e di fare sempre meglio, avrebbero potuto essere un bel trampolino di lancio per portare all’attenzione una tematica che non è quasi mai stata affrontata in film o serie tv.
Tra punti di forza e carenze più o meno palesi, Summertime 2 ci ha dato prova di essere la serie “estiva” che ci aspettavamo: leggera, senza troppe pretese, con il grande merito di farci respirare l’aria di “normalità” che non vediamo l’ora di tornare a vivere.