Attenzione! Se non avete visto la 14×06 di Supernatural, troverete degli spoiler!
Questo episodio di Supernatural è stato un po’ particolare. Ogni tanto ne capitano alcuni diversi dal solito, in cui vediamo mostri decisamente più strani di quelli a cui siamo abituati. Altre volte è la struttura dell’episodio a essere diversa o magari il focus non è incentrato su Sam e Dean. Questa volta, complice Richard Speight Jr., abbiamo avuto un allegro e folle mix delle due cose. Per non parlare di ben due mostri da affrontare, uno con una storia più folle dell’altra.
Ci troviamo quindi su due fronti. Da una parte Charlie e Sam, dall’altra Jack e Dean. Sia i primi che i secondi hanno dato il via alla caccia su una scia di misteriose sparizioni. Anche se le cacce sono evidentemente separate fino a fine episodio c’è quella vaga sensazione che in qualche modo i due filoni di trama possano intrecciarsi, come tendono solitamente a fare. Non accade nulla di tutto questo. Sono due storie interamente separate che condividono semplicemente lo stesso episodio.
Quando a dirigere un episodio c’è Richard Speight Jr. – noto ai fan di Supernatural come Gabriel, nonché come il trickster – c’è da aspettarsi una buona quantità di bizzarria.
Ce ne siamo accorti anche la passata stagione, nell’episodio che lo ha visto contro Loki. Chissà come, anche se non è lui a scriverli, a dirigere gli episodi più strambi è sempre Richard Speight Jr., e c’è ogni volta da ridere come matti. Fan di Lucifer, siete avvisati: avrete a che fare con questo folle alla regia! Ma torniamo a Supernatural.
Charlie ha trovato una pista per risolvere la sparizione di varie persone. Gli unici indizi che ha sono il luogo – una fermata dell’autobus – e una sostanza appiccicosa trovata nelle immediate vicinanze. Lei e Sam si appostano davanti la fermata e aspettano – tanto, ma tanto – di vedere qualcosa di insolito. Mentre Sam combatte la noia facendo girare uno spinning fidget con un sorrirso idiota, Charlie legge un libro dei Men of Letters e trova un riscontro.
A quanto pare stanno dando la caccia a un Musca. Cos’è? Un uomo-mosca.
Jack e Dean invece sono alle prese con un altro tipo di sparizioni. Jack ha scoperto che un ragazzo è morto ed è stato ritrovato con morsi di essere umano sul corpo. Quando iniziano a indagare scoprono che sia la sua morte che una serie di sparizioni sembrano ruotare intorno a una giovane bibliotecaria, Harper. Tutti quelli che sono interessati a lei spariscono nel nulla.
I sospetti cadono prima di tutto sulla ragazza, che però passa tutti i test. E non facciamo passare in sordina il comodissimo “Christo” per i demoni usato UNA VOLTA nella prima stagione e poi gettato nel dimenticatoio a favore dell’allegro accoltellamento con pugnale demoniaco. La giovane è scagionata, specialmente quando Dean scopre che il colpevole è lo zombie del suo ragazzo del liceo. Sì, avete capito bene. Un liceale zombie.
E non finisce qui perché la ragazza, già mezza innamorata di Jack, si dimostra una pazza scatenata. Discende da generazioni di negromanti, e per non farsi lasciare dal ragazzo decise di ucciderlo per riportarlo in vita, così che rimanessero per sempre insieme. Che lei venga corteggiata da altri e lui li faccia sparire è la loro idea di gioco di ruolo. Oltre alla carne che lui deve mangiare per mantenersi. Dettagli.
Insomma, come dicevamo prima, questo episodio di Supernatural è stato un po’ strano. A renderlo tale però non è solamente la trama insolita. Questa volta il punto centrale della trama non sono i Winchester, almeno non interamente: Sam e Dean hanno fatto da spalla rispettivamente a Charlie e Jack.
Charlie, quella dell’Apocalypse World, è nerd tanto quanto quella che conoscevamo noi, ma non è la stessa persona. Ad esempio, a differenza della nostra Charlie, aveva una compagna. E per quanto lo trovasse un lavoro difficile e che nessuno sano di mente potesse voler fare, è stata lei dopo le prime avventure forzate a tuffarsi a pesce nella caccia. La Charlie che abbiamo davanti ora vuole smettere di cacciare, e magari ritirarsi in un eremo. È sempre lei a raccontarci come è iniziata l’apocalisse nell’altro mondo, di come tutto sia andato a rotoli. Di come, prima ancora che con gli angeli e i demoni, le persone abbiano iniziato a prendersela coi propri simili e a farsi del male a vicenda.
Jack, d’altro canto, stufo di non far nulla, convince Dean ad andare a caccia con lui. I due formano un duo inaspettatamente dinamico e divertente. Jack poi si dimostra effettivamente capace, oltre che assurdamente simile a Castiel nella maniera ingenua e divertente con cui si approccia alle relazioni umane. Cerca inoltre di aiutare Dean a non sentirsi male per ciò che è successo quando era sotto il controllo di Michael. All’inizio non riesce granché. A fine episodio riesce forse a farsi ascoltare di più, rigirando al mittente un consiglio che Dean stava dando a lui. Peccato però che venga colto dall’ennesimo accesso di tosse. Sta bene, tranquilli. Fa parte dell’essere umani. E poi sputa sangue e cade svenuto a terra. Sta benissimo!
E ovviamente l’episodio finisce qui. Quando ci si fanno così tante risate, ed è da un paio di episodi che non ti danno un bel colpo basso, c’è da temere cose di questo tipo con Supernatural. Saperlo, ovviamente, non basta mai perché gli istinti omicidi partono lo stesso. In ogni caso ci tocca aspettare il prossimo episodio.