Attenzione! Se non avete visto la 14×10 di Supernatural troverete degli spoiler!
La pausa è finita. È passato un mese dall’ultimo episodio, ma nel mondo di Supernatural sono trascorsi solo pochi secondi. Michael ha appena schioccato le dita in stile Thanos mandando un segnale ai lupi mannari sparsi per Kansas City, pronti a trasformarne l’intera popolazione. Non sancisce l’estinzione di metà delle forme di vita dell’universo, ma per lui è un primo passo in quella direzione. Anzi, le sue intenzioni sono definitivamente peggiori. È lui stesso a dirlo, poco più tardi, al bunker.
Dopo aver neutralizzato Michael con le manette ideate da Bobby, si salvano all’ultimo minuto dai mostri che stanno per fare irruzione nella stanza. Grazie all’aiuto, non del mietitore a cui si appella Sam ma, come scopriremo più tardi, di Billie, che teletrasporta tutti al bunker. Mentre Maggie e gli altri cacciatori rimasti a Kansas City si occuperanno della questione lupi mannari, Sam e Castiel si introdurranno nella mente di Dean per cercare di liberarsi di Michael.
Dean, dal canto suo, è bloccato in un loop nel quale Michael lo ha immerso. Una finzione nella quale è proprietario di un bar che si rifiuta di vendere e Sam e Castiel sono a caccia a Wichita. Pamela, la sensitiva che conoscevano tanti anni prima, lavora con lui e ogni tanto si ritrovano con dei vampiri nel bar da decapitare allegramente.
Da questo episodio di Supernatural tutto ci saremmo aspettati tranne ciò che abbiamo visto.
Non ci aspettavamo che la questione Michael si risolvesse – seppur temporaneamente – nell’arco di un episodio. Non ci aspettavamo nemmeno una riproposizione a ruoli invertiti di eventi del passato. In questo episodio di Supernatural il loop in cui è intrappolato Dean non è l’unica situazione a ripetersi.
Troviamo Michael nuovamente intenzionato distruggere il pianeta. Dopo aver appreso di Chuck era deciso a comportarsi diversamente che nell’Apocalypse World e a voler essere “più Dio di Dio”. Tutto ciò che vuole ora è vendicarsi di quel Padre assente che ha snobbato i suoi fratelli e lui stesso, facendo a pezzi le Sue creazioni e infine anche Lui. Ritroviamo quella stessa frustrazione degli angeli abbandonati da Dio senza saperne il perché, che speravano in un Suo ritorno se avessero dato il via all’Apocalisse. Ritroviamo l’intenzione di essere un nuovo Dio, come l’aveva avuta Castiel nella sesta stagione di Supernatural e Lucifer più di recente.
Utilizzando la macchina che i Winchester avevano usato per far rinsavire Mary dalle manipolazioni degli Uomini di Lettere britannici, Sam e Castiel entrano nella mente di Dean.
Sam – che immagina la situazione di Dean proprio perché Gadreel aveva immerso lui in un’illusione – ha intenzione di aiutarlo a cacciare Michael come Crowley aveva aiutato lui tempo fa con Gadreel. Trovano presto Dean, e non in uno dei suoi tanti ricordi traumatici, bensì in uno dei pochi felici che Sam riconosce perché non è mai avvenuto. Ai due viene questa idea perché, immaginando il ragionamento di Michael, ci ricordano molto simpaticamente:
– Se volessi tener buono Dean, gli darei qualcosa che non ha mai avuto…
– Appagamento.
– Esatto!
Cari autori di Supernatural, che le vite dei Winchester siano la definizione che si trova sul dizionario alla voce “Mai una gioia” non dovevate ricordarcelo voi. Lo sapevamo già.
Ma proseguiamo. Dopo qualche difficoltà dovuta al loop in cui Dean è intrappolato, Sam riesce a convincerlo che quella che sta vivendo non è la realtà utilizzando una delle loro parole in codice, la stessa che Dean fece usare a Crowley con Sam nella stessa occasione: Poughkeepsie. E appena Dean si rende conto della realtà, appare Michael, ma le cose non vanno male come ci si sarebbe potuti aspettare.
Se là fuori, nel mondo reale, Michael è un essere incredibilmente potente, a malapena trattenuto – e solo temporaneamente – da un paio di manette, nella mente di Dean non ha poteri. Così unendo le forze Sam, Dean e Castiel riescono ad avere la meglio su Michael, imprigionandolo nella mente di Dean come l’arcangelo aveva fatto con lui. Ora, come commenta Dean stesso, la sua mente è la Gabbia.
Le cose però sono tutt’altro che risolte. Nonostante tutta la sicurezza che avrà certamente dimostrato davanti a suo fratello, Castiel e Jack una volta tornati nel mondo reale, Dean sta evidentemente facendo fatica a contenere Michael, che si agita e si abbatte come una furia sulle pareti nella sua testa. E Billie, l’ex mietitrice ora diventata Morte, mette subito un freno a qualunque possibile entusiasmo. Avvisa infatti Dean che tutti i quaderni che gli aveva mostrato una volta, quelli che contenevano i vari modi in cui avrebbe potuto morire, sono stati riscritti. E tutti finiscono allo stesso modo: con Michael che scappa dalla sua mente e usa il suo corpo per distruggere il pianeta. Tutti, tranne uno.
Ora, autori di Supernatural, torno a rivolgermi a voi solo per un momento. Lungi da me lamentarmi o non apprezzare il riferimento… ma non è che questa cosa del citare Infinity War vi sta un tantino sfuggendo di mano?
Comunque, tornando a noi. Doctor Strange… Pardon, Billie, consegna a un Dean parecchio sconvolto l’unico quaderno non modificato, quello che potrebbe contenere le informazioni su come sconfiggere Michael e salvare il mondo per l’ennesima volta. Quale sarà esattamente il contenuto di questo quaderno? L’unica cosa certa è che rivela uno dei modi in cui Dean morirà. Quindi sì, forse potrebbe aiutare i Winchester a sconfiggere Michael, ma ciò non toglie che Dean potrebbe comunque dover morire per farlo. Simpatici gli autori di Supernatural, vero? Simpaticissimi.