Sono passati circa nove mesi dal suo primo arrivo in sala: dopo il rilascio su HBO Max negli Stati Uniti e nei paesi dove esso è diffuso, ecco che The Batman, film del 2022 di Matt Reeves a tema supereroistico (ma neanche troppo) sul Cavaliere Oscuro, arriva anche nel nostro Paese. Lo fa sbarcando sul catalogo di Sky e di conseguenza su Now (abbonamento Pass Cinema): un’ottima notizia sia per i fan che già avevano potuto visionare la pellicola in sala sia per i più titubanti che hanno aspettato il suo rilascio sulle piattaforme streaming, come Now. Oggi vogliamo parlarvi dettagliatamente di questo film del 2022 per provare a darvi la nostra opinione in merito, siete pertanto avvisati. Nella nostra recensione troverete spoiler a volontà su The Batman.
Generalmente molto apprezzato da pubblico e critica, The Batman segna un importante rilancio per il personaggio, scollegato da quello che un tempo era chiamato DCEU e pronto a inaugurare un suo personale Universo, con tanto di serie e spin-off ad esso collegati. Un progetto ambizioso che ha radici profonde e un passato parecchio travagliato: pensate che inizialmente, dai programmi del 2015-2016, il film doveva avere come protagonista il “Batfleck“, il Batman di Ben Affleck, che avrebbe anche diretto e scritto (assieme a Geoff Johns) il film. Inutile dire che i piani a riguardo cambiarono gradualmente e radicalmente, prima con l’abbandono di Affleck e il conseguente rimpiazzo di Matt Reeves alla regia, poi con il casting di Robert Pattinson.
Ma, al di là dei problemi di produzione e dei ritardi che hanno portato il film a uscire nel 2022, com’è The Batman?
Partiamo subito col dire che se Matt Reeves riuscirà a dedicare la stessa attenzione, la stessa cura e la stessa passione riservate su The Batman anche nei prossimi prodotti legati al personaggio del Cavaliere Oscuro ambientati in quel di Gotham City, allora potremo considerarci in una botte di ferro. La sceneggiatura e la regia del film da lui scritto e diretto, infatti, non presentano sbavature: la storia procede liscia come l’olio, seppur senza particolari guizzi o colpi di scena. Tuttavia, tale linearità, in questo caso, dà solo valore aggiunto alla pellicola, che procede lenta ma inesorabile verso più alti sviluppi. Attenzione, con questo non vogliamo dire che il film è destinato a piacere a tutti: la mastodontica durata della pellicola, insieme a una narrazione che procede lenta prendendosi il tempo di introdurre tutti i personaggi della storia, ha scoraggiato parecchi spettatori, che l’hanno trovata pesante ed eccessiva. Tuttavia, per gli stessi motivi, altri sono rimasti particolarmente compiaciuti da The Batman, che, con uno stile raramente visto applicato a prodotti tratti dai comics supereroistici americani, ha sorpreso regalando atmosfere diverse e ben definite.
Quando si vuole portare al cinema un film che parli di uno tra i supereroi più amati di tutti i tempi l’aspettativa è sempre alle stelle. Se poi parliamo di un personaggio che su schermo è apparso tante volte come Batman, venendo talora apprezzato all’unanimità come nel caso della versione di Michael Keaton o di quella Christian Bale, il peso di ereditare il mantello si fa sentire. Matt Reeves sentiva di dover dare una propria impronta alla pellicola e ha pertanto deciso di portare all’estremo il realismo già abbozzato da Nolan, proiettando lo spettatore in un microcosmo che ha poco di super e tanto di noir. A dettare il tono del film in questi termini è già il monologo iniziale con cui il protagonista narra del suo primo anno di “carriera”, accompagnato dalla meravigliosa Something in the Way dei Nirvana, che richiama i classici del genere in cui il personaggio principale si lanciava in un flusso di coscienza che dava il via alla narrazione.
Arriva tra noi quindi il Batman detective, ispirato a importanti run fumettistiche come quelle de Il Lungo Halloween, in cui l’eroe indaga, interroga i nemici e solo alla fine passa all’azione. Perché di azione nel film ce n’è, ma non quanta molti si sarebbero aspettati. Matt Reeves, infatti, cerca di dosare al minimo i combattimenti tanto tipici dei prodotti supereroistici privilegiando una narrazione più tipica di un thriller investigativo. Ciò risulta possibile anche e soprattutto grazie alla scelta di inserire un villain che non fa della violenza fisica o di un superpotere il suo punto di forza, quanto invece un piano ben orchestrato, l’acume di una mente superiore lucida nella sua follia e con motivazioni chiare e credibili, derivanti da un sentimento di abbandono e di odio nei confronti di chi gli aveva rubato il futuro. L’enigmista del talentuoso Paul Dano si fa quindi un pericoloso killer disposto a tutto per perseguire il proprio piano di annientamento dei vertici corrotti della città: un “pazzo” che poi tanto pazzo non è e che si serve di Batman, strumento inconsapevole, per conseguire i propri scopi.
E come non parlare del protagonista? Il personaggio interpretato magistralmente da Robert Pattinson, il cui Edward Cullen pare ora solo uno sbiadito ricordo, non solo si fa amare per la sua fedeltà alla controparte cartacea, ma anche per la sua fallibilità. La scelta del proporre un Batman ancora alle prime armi, che cerca di raccapezzarsi sul da farsi e sull’identità da mostrare al mondo durante la propria sorveglianza della città, si rivela vincente. Così tutti i gadget si fanno all’osso, la Batmobile diventa solo un veicolo modificato per l’occorrenza, la Batcaverna un mero rifugio/deposito. Se finora abbiamo parlato sempre di Batman e mai di Bruce Wayne un motivo c’è: Pattinson riesce infatti a veicolare bene come, per il protagonista, la vera maschera da indossare ogni mattina sia la faccia del giovane miliardario che ben conosciamo, che quindi appare molto poco nella pellicola.
È Batman, o meglio “Vendetta“, a incarnare il vero carattere del personaggio, un uomo stufo della corruzione dilagante, stanco del crimine diffusosi a Gotham come un virus, un vigilante che cerca solo giustizia. Sarò solo quando si renderà conto che le sue azioni eccessivamente violente sono state fraintese dall’Enigmista, che vede invece in lui un alleato, che Batman capirà di dover diventare altro, un simbolo di speranza. Da questo punto di vista, la scena in cui, verso la fine del film, l’uomo pipistrello si ergerà come faro alla guida e alla protezione dei civili rappresenta davvero bene lo spirito che ha da sempre contraddistinto il personaggio. Ed è bello pensare che avremo tutto il tempo per vedere questa incarnazione dell’eroe maturare ed evolversi nel tempo.
Ma non solo il protagonista: The Batman pullula di personaggi interessanti e ben scritti.
Come non citare il Commissario Gordon di Jeffrey Wright, vero e proprio partner del protagonista nella sua indagine? Giusto, leale e buono, rappresentante perfetto di chi ancora crede nel proprio lavoro e comprende le buone intenzioni del suo compagno. Che dire poi della Selina Kyle di Zoe Kravitz? Personaggio dal carisma magnetico ed estremamente caratterizzato che non funge solo da interesse romantico nei confronti del protagonista, ma che si inserisce come figura chiave della trama grazie al suo strettissimo legame con il Pinguino di un irriconoscibile Colin Farrel e con il Carmine Falcone di John Turturro. E parliamo proprio di loro: le dinamiche mafiose di Gotham, qui ben introdotte, saranno fulcro integrante di alcuni tra gli spin-off del film di prossima uscita. La serie sul Pinguino, infatti, esplorerà ancora più a fondo il sottobosco criminale di Gotham, che dopo il disastro verificatosi in The Batman conterà sicuramente su nuovi equilibri.
L’unico personaggio che forse non ha il tempo di essere approfondito a sufficienza è quello di Alfred (Andy Serkis), a cui il film riserva uno screen time davvero ridotto. C’è però da dire che, per quanto risicate, le scene che coinvolgono il personaggio e Bruce risultano sempre molto intense e pregne di significato.
Ma c’è un’altra presenza di cui non abbiamo ancora parlato e che, tuttavia, ci accompagna lungo tutto il corso di The Batman e si tratta della colonna sonora del sempre eccelso Michael Giacchino. Il tema del protagonista, composto da poche ma solenni note, appare al contempo minaccioso ed epico e risulta subito memorale e iconico. Ma anche il tema di Selina e quello dell’enigmista sono davvero eccezionali e in grado di migliorare, se possibile, a ogni ascolto. Altra protagonista della pellicola assieme alla musica è poi la fotografia, che, seppur fin troppo scura in alcune scene notturne, ama sperimentare con i rossi in un modo che non era mai stato associato a Batman (almeno nei film).
Abbiamo detto che The Batman si avvale di meno scene d’azione di quanto ci saremmo aspettati: c’è però da dire che le sequenze action girate da Matt Reeves sono davvero ben eseguite, chiare e pulite. Le coreografie non sono eccessivamente elaborate o acrobatiche, ma paiono particolarmente fisiche e a loro modo violente: ogni colpo risulta forte e credibile, realistico nella sua esecuzione e Batman, così come ne dà, riceve parecchi colpi, ergendosi come eroe fallibile e umano.
Parlando invece dei temi della pellicola, risulta subito evidente come The Batman si ponga l’obiettivo di indagare la relazione tra passato e presente e di come il secondo venga influenzato dal primo. Grande peso è infatti dato alla figura paterna e ai peccati che, volenti o nolenti, i figli ereditano dai propri padri. Peccati che condizionano e che possono portare alla rovina: ciò si riscontra nei dubbi che Bruce inizia a nutrire verso i propri defunti genitori, il grande sentimento di odio che Selina prova per il suo padre biologico, il senso di mancata appartenenza che contraddistingue l’Enigmista… Ma non solo: grande spazio si dà anche al tema della vendetta-giustizia di cui abbiamo già parlato e a cui l’ottimista finale del film prova a dare risposta.
Ma parliamo proprio del finale: nonostante la chiusura del “caso” presentato, le porte per il sequel, attualmente in fase di preproduzione prima della definitiva approvazione da parte della nuova gestione di Warner Brothers, rimangono volutamente aperte. L’introduzione all’Arkham Asylum del personaggio del Joker interpretato dal giovane Barry Keoghan fa ben sperare e ci spinge già ora a chiederci cosa si inventerà mai a riguardo Matt Reeves.
Che altro aggiungere? The Batman, oltre a essere risultato uno tra i film del 2022 dai più alti incassi, è stato un ottimo trampolino di lancio per questa nuova incarnazione del personaggio e promette di intrattenerci ancora a lungo. In attesa di conoscere i nuovi sviluppi di questa saga non ci resta che riguardare il film, ora disponibile su Sky e Now, in lungo e in largo.