Nuova puntata, la 11×16 di The Big Bang Theory, che si potrebbe definire senza infamia e senza lode. Lo chiarisco subito: non penso che sia stata una brutta puntata. Personalmente, anzi, l’ho trovata carina e mi ha anche fatto ridere.
Tuttavia, rispetto alle precedenti l’ho trovata un po’ sottotono e penso che il problema fondamentale sia stata la presenza di un’unica storyline.
Mi spiego meglio. Se vi andate a leggere o a rileggere alcune delle mie recensioni sulle puntate di questa stagione di The Big Bang Theory, vedrete che parlo sempre della presenza di due – e in alcuni casi anche tre – storyline che si intrecciano.
È una cosa piuttosto comune in The Big Bang Theory, fa proprio parte del format di questa sitcom fin dalla prima puntata. Ed è una cosa che normalmente succede nelle Serie Tv quando i personaggi sono tanti.
Quindi, nelle altre puntate, abbiamo avuto magari una storyline legata a Sheldon e Amy, una legata a Howard e Bernadette o a Howard e Raj e una legata a Leonard e Penny, o anche a Leonard e Sheldon.
Insomma, a gruppi di solito di due personaggi, si svolgono le vicende. Stavolta, invece, tutta la trama segue Howard e Bernadette, in procinto di avere il secondo figlio. E, in modo particolare, ci si concentra sul nome di questo figlio.
Perché, mentre secondo Howard il nome ancora non è stato scelto, Amy sa che Bernadette vuole chiamarlo Michael, come suo padre. Nasce, com’era prevedibile, una discussione, in cui sviscerano un po’ di nomi, ma molti sono “occupati”, nel senso che Bernadette li ha “rovinati” perché al college è stata con un po’ di ragazzi. Personalmente, ho trovato questo scambio di battute un po’ maschilista, ma comunque capisco perché molti l’hanno trovato divertente.
Detto questo, vediamo che tutti cercano di fare qualcosa per Bernadette, perché è arrivata al termine e il bambino ancora non esce. Cosa che non la rende molto felice, specie perché è bloccata a letto. La cosa che stupisce tutti è che anche Sheldon si presenta a casa di Bernadette… per giocare a un gioco assurdo su una campagna della Seconda Guerra Mondiale!
Insomma, è Sheldon che si comporta da Sheldon. Tipico! Anche se, nessuno mi leva dalla mente che sia andato lì per far compagnia a Bernadette, per distrarla con quel gioco. Mancando poi di empatia come al solito, però l’intenzione buona c’era, dai!
Insomma, alla fine tutta la puntata ha ruotato attorno a questo, ed è stata piena di battutine sul rimanere incinta – e di nuovo, si è fatto riferimento insistentemente a Penny –, sul crescere i figli, sulla fine della gravidanza, e così via. Battutine spesso divertenti, perché comunque ben calibrate.
Alla fine, poi, il bambino nasce e si chiama Neil (in onore di Neil Armstrong) Michael. Howard non ha potuto fare niente in proposito, perché è stato un parto difficile!
Molto più interessante e ben congeniata è invece la 11×17 di The Big Bang Theory, che riprende il format delle due storyline. Questa volta vengono seguite le vicende di Howard e Bernadette, che non vogliono lasciare i figli per tornare al lavoro, e quelle di Amy e Sheldon, che hanno finalmente scelto una data – il 12 maggio!! – e stanno scegliendo la location del matrimonio.
Andiamo alla prima, anche se la storyline principale riguarda Amy e Sheldon. Howard inizia a pensare di non voler tornare al lavoro, di voler restare a casa con i figli perché qualcuno deve pur rimanerci e Bernadette guadagna più di lui. Quando glielo comunica, ovviamente Bernadette la prende sul personale, e dice di voler rimanere lei a casa con i figli.
E sembra veramente convinta della cosa – spiazzandoci! – ma, una volta passata dall’ufficio per andare a pranzo con Penny, capisce che effettivamente quello è il suo habitat naturale. Lei è una donna in carriera e non può rinunciarci, anche se ama tantissimo i suoi figli.
Dal canto suo, Howard trova molto stancante occuparsi dei figli, e Raj finisce per fare tutto. Raj che, ancora una volta, in questa stagione di The Big Bang Theory, non fa assolutamente nulla, a parte la spalla comica.
Invece più interessante risulta la storyline di Sheldon e Amy, che vorrebbero sposarsi all’Atheneum dell’Università – perché una volta lì c’è andato Einstein, almeno secondo quando dice Sheldon!
Il posto è perfetto, ma purtroppo insorgono degli inconvenienti. Innanzitutto perché Sheldon scopre che Leonard gli ha mentito – gli ha detto che l’Atheneum era un posto molto esclusivo e che non ci potevano andare – e poi perché Barry Kripke prenota la sala proprio per il 12 maggio, per il suo compleanno.
È Leonard a salvare la situazione, mettendosi a fare il lavoro sporco per Barry – raschiando radiazioni – per far avere la sala all’amico. E lo fa perché si sente in colpa per avergli mentito perché, nonostante tutto, lui a Sheldon vuole bene davvero.
Lo sappiamo noi, l’abbiamo visto nel corso degli anni. Leonard è spesso “cattivo” con Sheldon, ma non lo è mai davvero, non sulle cose importanti almeno. E rimedia sempre quando capisce di averlo ferito. Esattamente come stavolta.
Insomma, questa puntata di The Big Bang Theory è stata ricca di colpi di scena, divertente e anche intelligente.
Mi è piaciuto molto come abbiano affrontato la questione della maternità e del lavoro, in un modo maturo che francamente non mi aspettavo da The Big Bang Theory.
Quindi, nel complesso sono molto soddisfatta di queste due puntate e soprattutto dalla seconda. Ancora una volta The Big Bang Theory conferma di essere migliorato molto in questa seconda parte dell’undicesima stagione.