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The Boys 03×06 – La Recensione di Herogasm: siamo quel che siamo

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**Attenzione, l’articolo contiene SPOILER sulle sei puntate di The Boys 3**

È arrivato. Finalmente è arrivato Herogasm. I primi episodi della terza stagione di The Boys ci avevano servito un’abbuffata pantagruelica di follia. Tanto che abbiamo iniziato a fantasticare sullo scontro in stile ne-rimarrà-solo-uno tra Homelander e Butcher. Un momento che prefiguravamo epico, apocalittico e splatter. Invece, almeno il primo, è stato un mezzo fiasco. Una scazzottata tra mocciosi arroganti. Ed è stato fantastico, intendiamoci. È l’ennesimo dito medio a una società bisognosa di battaglie tra eroi. Il primo di una lunga serie di vaf*****o, per la maggioranza urlati da Starlight. La quinta puntata ha inaugurato una narrazione meno spettacolare, ma più drammatica e riflessiva. La sesta – intitolata Herogasm – invece ci trascina giù nell’abisso. Non quello di The Deep e del polpo. Se prima volevamo solo far saltare la testa a Homelander, adesso che abbiamo provato pietà e compassione per lui ci accontenteremmo di vederlo rinchiuso in qualche dove con indosso una ridicola tutina arancione. Orami non merita nemmeno più il nostro odio. Dietro ogni bullo, infatti, se ne nasconde sempre uno più grande. Nel suo caso non si tratta né di Stan Edgar (che per ora è uscito dai giochi) né dei Boys. Patriota è vittima dal proprio ego. È folle, sì, ma lo è di più un mondo che ha bisogno di lui. Nell’universo di The Boys i confini tra giusto e sbagliato, buono e cattivo sono sfumati e relativi. Eric Kripke ce l’ha fatto capire subito: non siamo in un colossal della DC Comics (che pubblicò i primi sei numeri del fumetto, per poi fare dietro front) o della Marvel quindi non aspettatevi battaglie epiche, storie di redenzione e affermazione di valori nobili. Quelli sono volati via con la stessa velocità con cui Supersonic ci ha lasciati. Se le prime due stagioni anteponevano dei Super egomaniaci e narcisisti contro dei vigilanti umani disfunzionali – ma tutto sommato buoni – nella terza stagione non sappiamo più da che parte stare. E nemmeno Annie January che ha mandato a f*****o tutti, soprattutto Starlight. Se la quinta puntata ha azzerato ogni certezza, la sesta ha distrutto ogni aspettativa. E lo abbiamo adorato.

Uno schieramento complicato.

Homelander  03x06 The Boys

Il povero Serge è stato preso e punito da Nina, che deve scegliere tra Kimiko e Cherie. Che sollievo per The Female, la quale pensava che Franchie se ne fosse andato per via del bacio. Patriota parla con lo specchio-specchio-delle-mie-brame e ci fa una pena infinita. Vorrebbe solo essere amato, il poveretto. Ma ha ‘sto Super-io sul groppone che proprio non lo lascia campare. Il primo vaf*****o del giorno è di Ashley Barrett, che di questo passo resterà calva. A-Train inizia a capire il senso della parola “ingiustizia”, e rimedia un infarto. Ah, il karma! Black Noir, con il suo solito aplomb, si congeda da Patriota, si estrae il chip di tracciamento dal braccio e si toglie di torno. E pensare che era l’unico su cui Homelander poteva contare. Finalmente il trio delle meraviglie (Patriota, Abisso e Ashley) ha capito che l’uomo misterioso è Soldier Boy, il quale sta cercando i Payback per vendicarsi (in inglese il gioco di parole suona meglio). Eric Kripke si sta togliendo ogni soddisfazione facendo fare a Jensen Ackles tutto quello che non potevano fare in Supernatural. Continua il trauma di Soldatino che non riesce proprio a capire i tempi moderni, come l’assenza del “padre di una volta” e i concetti di Bluetooth e GPS. Per questo ha bisogno di un team.

Jensen Ackles  The Boys

Lo schieramento della sesta puntata di The Boys è più o meno così. Ci sono i buoni, cioè quelli che sembrano avere a cuore ancora l’interesse comune, come Starlight e Marvin Milk. La prima è stanca di dover fare cose brutte in nome della cosa giusta. Il secondo si è stancato di essere sempre il responsabile del gruppo. È teso e ci racconta di quella notte in cui Soldier Boy gli ha sterminato la famiglia. “Quale?” risponderà sardonico il Super. Ci sono i cattivi, sempre più consumati interiormente, cioè il trio delle meraviglie. Homelander sa che Soldier Boy è venuto per lui e sta andando in pezzi. L’unico che gli resta fedele è The Deep, che spedirà dai gemelli. Infine ci sono le mine vaganti. Billy Butcher è intenzionato a portare a termine il piano per eliminare il suo nemico giurato mentre Hughie è troppo impegnato a godersi il suo super potere. Se Butcher ha ottenuto quello del suo acerrimo nemico, Hughie ha potenziato la capacità di darsela a gambe. È tutto qua. Non è il composto V a renderli dei mostri. Il V non fa altro che amplificare quello che sono realmente. Come Kimiko, che dopo un succosissimo exploit tarantiniano realizza che la componente omicida ha sempre fatto parte della sua natura. Ad ogni modo, tutti credono di essere nel giusto. Soldier Boy si considera un bravo ragazzo, ma cerca solo vedetta. Come del resto fanno Butcher, MM e Hughie, il quale ricorda tanto un anti Peter Parker: oggetto di soprusi da una vita, non appena ottiene i poteri, li usa nel modo peggiore.

Starlight, sono io a doverti salvare, uffa!

The Boys

Hughie ce l’ha fatta! Finalmente ha ammesso quanto gli bruci il fatto che la sua ragazza sia più forte di lui. I danni di una società che promuove la violenza, che insegue la vendetta e che ha creato delle divinità come Patriota e Soldier Boy sono più profondi e più radicati di quanto immaginassimo. Il discorso di Patriota in tv è doloroso e ricorda qualcosa che abbiamo vissuto di recente. Il mondo va in pezzi e Homelander è preoccupato della sua immagine, del suo onore. Ripete che va tutto bene perché ha tutto sotto controllo. Il momento più teso ed enigmatico della puntata, però, è il faccia a faccia tra Starlight e Victoria, la quale offre il suo aiuto e scopre le carte. Annie è stanca e sospettosa. Come noi. Cosa vuole davvero Victoria? È così che arriva il primo vaff****o di Starlight.

Herogasm, baby!

The Boys Starlight

Ci sono due tipi di serie tv. Quelle che usano il sesso per attirare gli spettatori e per colmare i vuoti narrativi di una storia debole e quelle grandiose che non si pongono limiti e se ne fregano dei tabu, tutto al fine di soddisfare un’esigenza narrativa. Il riadattamento di Eric Kripke dell’omonimo fumetto creato da Garth Ennis e Darick Robertson non è mai sceso a compromessi con il mezzo televisivo. Se una scena era funzionale alla trama, veniva inserita, non importava quanto fosse eccessiva, sconveniente. E il bello della scena dell’orgia della sesta puntata di The Boys è il fatto di non essere in nessun modo eccesiva o gratuita. Tutto è così naturale e scorre fluido (nel vero senso del termine: Marvin Milk ne sa qualcosa!) perché tutto ciò che viene mostrato ha una finalità narrativa. Come sappiamo, Herogasm è uno degli spin-off della serie a fumetti ed è stato creato dallo stesso Ennis, ma con John McCrea e Keith Burns. Sapevamo già che il riadattamento televisivo sarebbe stato diverso dal fumetto. E non certo per motivi di censura, ma perché la serie tv ha intrapreso delle scelte narrative diverse. Come il personaggio di Soldier Boy, completamente riadattato. Kripke ha voluto creare un Soldier Boy diverso dal fumetto. Il suo sarebbe stato “Homelander before Homelander”. Una figura più simile a John Wayne – come vedremo nella puntata – che ha costruito la sua immagine interpretando un tipo duro pur non avendo mai combattuto veramente. Soldier Boy è più una mascotte pensata per ispirare le persone, ma nella sostanza in lui non c’è nulla di valoroso. E questo vale per il resto dei Super: degli umani i cui difetti sono potenziati e fanno più danni di una bomba nucleare.

Il momento più controverso di The Boys è arrivato. E il riadattamento è stato perfetto! Un esempio di come si riadatta qualcosa di apparentemente inadattabile.

Herogasm non è un capriccio narrativo, infilato in mezzo a una storia per il solo gusto di scioccare lo spettatore. La cornice orgiastica è un complemento fondamentale che rinforza quanto abbiamo visto finora. L’appuntamento annuale in cui i Super si incontrano per dare sfogo a ogni loro fantasia, senza badare a spese, è l’apice della loro dissoluzione morale. Il problema non è il sesso in sé. Il problema non è che i Super diano sfogo a ogni loro desiderio sessuale durante un’ammucchiata annuale. Non ci sarebbe niente di male. Il problema è che tutto questo si nasconda dietro un’immagine pubblica completamente opposta. Da Soldatino a Patriota, i Supes vengono venerati come divinità, esempi di rettitudine morale. Nel fumetto, i Super davano sfogo a ogni loro capriccio, fino ai più illegali. È pregno di parodie ai supereroi più noti e ci sono dei momenti satirici duri, ad esempio i riferimenti ad accadimenti reali, come il 9/11, fino a scene di stupro. Non è il sesso in sé. Non è l’orgia a rappresentare il problema, ma l’ipocrisia. Il ritiro dei Super (sull’isola tropicale, nei fumetti) infatti è sponsorizzato pubblicamente come un momento drammatico, in cui gli eroi univano le proprie forze per affrontare una (finta) crisi e salvare il mondo. Molti elementi della trama (come Homelander che abusa di Soldatino o il retroscena sull’11 settembre) sono stati modificati per adattarsi alla traiettoria della serie di Prime Video, ma lo spirito dei fumetti è rimasto intatto. Herogasm è stato inserito perché Kripke ha capito la sua funzione all’interno della storia, “quindi non è solo una puntata di porno hardcore”.

Una scazzottata tra bulli.

Nel sesto episodio di The Boys, scritto da Jessica Chou, ci troviamo in Vermont a casa dei capricciosi e insulsi TNT Twins, Tommy and Tessa, per il 70esimo anniversario di Herogasm. Un festival fondato nel 1952 da Soldier Boy e patrocinato dalla Vought America stessa. E sarà in questa cornice dissoluta che avverrà il primo scontro tra Butcher potenziato e Homelander. Un episodio tanto rivelatore quanto esilarante, dalla “doccia” di MM, Homelander che schiaccia Termite, al polpo di The Deep. Sia Butcher che Milk – nel bel mezzo di un’orgia di supereroi – pensano al loro caro Franchie che si sta perdendo lo spettacolo. Che teneri! A-Train si scusa – sinceramente – ma rimedia un pugno da Hughie. Ah, il perdono, questo sconosciuto. Poi il Super trascina a morte Blue Hawk.

Tra le urla delle vittime del secondo black out di Soldatino, dunque, avviene il tanto atteso scontro tra Homelander, Billy, Soldier Boy e Hughie, che sembra essere più una scazzottata tra bulli delle medie. Milk ha ragione. Perché Butcher può avere Patriota e lui non può avere Soldier Boy? Billy non ha rispettato i patti. Gli accordi erano altri, avrebbero dovuto scontrarsi faccia a faccia con Homelander, invece ha portato un compagno di giochi. Homelander è cresciuto ammirando Soldatino che invece prende in giro il “suo nuovo sé” perché indossa un mantello! Homelander però non è la sua brutta copia: è l’upgrade. Non è il classico scontro a cui ci hanno abituato sia Marvel che DC Comics. Non c’è mai onore nella vendetta. Sono tre contro uno e tengono Patriota a terra, come se volessero rubargli i soldi della merenda. Ma lui vola via. Senza Antony Starr, The Boys non sarebbe così spettacolare.

Ognuno è quel che è. E ognuno ottiene quel che merita.

The Boys Herogasm

Se la puntata si apriva con una diretta ricolma di ipocrisia – con The Deep che canta Imagine insieme a diverse star (un déjà-vu dalla Pandemia?), come Ashton Kutcher (che finalmente si palesa!) e Mila Kunis, Kumail Nanjiani (Silicon Valley), Rose Byrne (Mrs. America) o Black Noir con i suoi cartelli – l’episodio si chiude con un momento pubblico finalmente vero. Starlight segue il consiglio di Victoria e usa l’arma oggigiorno più potente: Instagram e i milioni di follower. L’America’s Sweetheart, rinunciando a fare l’eroina, fa davvero qualcosa di eroico: dice la verità, senza secondi fini. Ai Super non importa niente delle persone, e il peggiore è Patriota. Mancano solo due puntate alla fine della stagione. Per ora possiamo solo dire addio Starlight. E benvenuta Annie January:

My name is Annie January and I f****g quit.

The Boys, 03×06

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