**Attenzione, l’articolo contiene SPOILER sulle sette puntate di The Boys 3**
No, no, no e no: Eric Kripke, non si fa così! Che ragazzaccio cattivo. E chi lo avrebbe detto che a un certo punto The Boys si sarebbe trasformata in Star Wars: Episode V – The Empire Strikes Back e che ci sarebbe pure piaciuto da morire. Homelander, I am your father! Un indizio che l’account Twitter di The Boys ci aveva servito senza dare troppo nell’occhio. Porca vacca. E anche la vacca c’entra, considerato il ritrovato amore per il latte materno di Patriota (ma quanto ci erano mancate le pause-latte?!). Il penultimo episodio di The Boys (03×07), Here Comes a Candle to Light You to Bed, termina con questa sconvolgente e paterna rivelazione. La cattiva notizia è che dovremmo farci i conti per una settimana prima di capirne le implicazioni. Che qualcuno mandi un Super a incenerire il rilascio settimanale, per favore. Poco prima di ritrovarsi con il volto sfracellato dal possente scudo di Soldier Boy, Mindstorm, interpretato da Ryan Blakely, deve aver rivelato al Super questa notizia di poco conto. Mica tanto una bazzecola, eh: un petardo capace di far andare in tilt il già precario equilibrio psichico del capo dei Sette. In realtà avremmo dovuto aspettarcelo perché durante il flashback di Black Noir, allucinato, perverso e pieno di fumetti piccini picciò, qualcuno ha menzionato l’esistenza di un rimpiazzo volante del Super ritrovato.
Dunque, la verità sul padre biologico del personaggio di Antony Starr è stata rivelata, finalmente. Ma che Patriota fosse nato da una se… – beh avete capito – è un plot twist troppo succulento da ingoiare in un sol boccone. E non una “s” qualsiasi. Nel 1980, il leader dei Payback era stato mandato da Jonah Vogelbaum per sottoporsi a qualche esperimento genetico. Soldier Boy ricorda ancora il Penthouse che usò: giugno, Danielle Deneux. Soldatino non gli ha riservato nemmeno la cortesia di un atterraggio in una provetta sterile: si è servito di una banalissima tazza per contenere colui che presto sarebbe diventato il suo “nuovo sé”. Nel vero senso della parola. Infatti il bimbetto biondo, che nascerà nella primavera del 1981, ben presto prenderà il suo posto. Un posto che Soldier Boy gli avrebbe pure lasciato volentieri. BOOM! Darth Vader, chi è il padre dell’anno, adesso!? Intitolato come il numero 5, volume 10, del fumetto, Ecco un cero per illuminare il giaciglio, l’episodio è stato rilasciato su Prime Video venerdì 1 luglio ed è arrivato a sconvolgerci dopo Herogasm (qui la recensione della 03×06). Molti credevano che dopo il sesto episodio non poteva esserci più nulla di sconvolgente, invece, si sbagliavano.
Here Comes a Candle to Light You to Bed
Nuovo giorno, nuovo Super da eliminare. Swatto è morto nel 1984; Crimson Countess è andata qualche episodio fa; a Gunpowder ci ha pensato Billy; i TNT Twins sono saltati in aria; Black Noir si nasconde in pizzeria con gli abitanti del bosco fatato. L’episodio sette è quindi il turno di Mindstorm, il quale ha fatto una bruttissima fine dopo aver messo K.O Butcher. Con l’occasione ci siamo fatti anche un giretto nel passato di Billy, con il padre violento e il fratellino che non ha protetto. Il settimo episodio, scritto da Paul Grellong – il quale ha confessato di non essersi mai divertito tanto a scrivere una sceneggiatura – ci regala una “tregua” dopo Herogasm. Manca un solo episodio al finale, e in questa penultima puntata hanno optato per un’atmosfera più calma, ma pronta a infiammarsi. Un po’ come l’asfalto bagnato di benzina che aspetta la miccia. E la fiammella arriva proprio nei due minuti finali. Soldier Boy è tornato tra i vivi e se ne va in giro rievocando un mondo che non c’è più. Si trastulla con le inservienti di The Legend (Paul Reiser), fuma erba e non ci risparmia qualche sottolineatura di troppo in ricordo dei “bei” tempi andati. Sembra lo zio fuori posto che non vuole proprio accettare che le cose cambino.
Jensen Ackles è perfetto nel ruolo. Spaesato al punto giusto, menefreghista e totalmente ignaro che quello psicopatico con il mantello sia davvero fuori di testa. Altro che canzoncine, varietà e foto shooting a due settimane dal D-Day! Ashley e Patriota sono impegnati a infangare Starlight. Annie January ha lasciato, è ancora viva e si tiene stretto il suo superpotere: i follower. Riesce anche a svignarsela da Patriota che la minaccia, registrando tutto in diretta streaming. La ex-fidanzatina d’America avrà pure milioni di follower, ma la Vought ha ancora il pieno controllo dei media e li usa come vuole. Ora che Eric Kripke lo ha confermato ad alta voce, non dobbiamo fare nemmeno più le capriole per commentare le azioni del Super: «Patriota è un’analogia di Trump […] Ha questo mix davvero infiammabile di completa debolezza e insicurezza e ambizione e poteri terribili, ed è una combinazione davvero mortale». L’intera puntata è un doppio whisky di satira liscia e senza ghiaccio. Un colpo di ascia dietro l’altro all’ipocrisia di un mondo patriarcale e imperialista. Ormai non abbiamo dubbi: il personaggio più odioso della terza stagione di The Boys è il compagno della ex di LM, nonché il fan più accanito di Homelander.
Il modo in cui Homelander usa i media per manipolare i fatti – poveri noi – non ha nulla di originale. Patriota (Santo Cielo, date a Antony Starr un Emmy!) è spaventato e spaventoso. Più ha paura, più diventa pericoloso. Ha perfino minacciato Queen Maeve di rubargli gli ovuli che provvederà a fecondare personalmente. Brividi. A tal proposito, Maggie Shaw (Dominique McElligott) è viva. È ben lontana dallo stare bene, ma potrebbe ancora riservarci qualche sorpresa. The Deep è stato mollato, causa polpi, mentre A-Train ha riaperto gli occhi, e ha un nuovo cuore, quello di Blue Hawk. Insomma, la settima è un mix malato tra Star Wars, Oceania e Cappuccetto Rosso. A questo punto, dopo aver scoperto il legame di sangue tra i due Super è difficile fare delle previsioni. Butcher e Hughie se ne vanno in giro con una condanna a morte nelle vene. Considerando che le 3-5 dosi di Temp V le hanno già assunte, s’incamminano verso un suicidio spettacolare (ma non è ancora detta l’ultima).
Grazie a Annie, Kimiko ha ripreso il Composto V, la quale ha rinunciato alle possenti spalle di Serge. Finalmente vediamo la luce in fondo al tunnel. Dall’allucinato flashback di Black Noir sappiamo che è stato lui a tradire Soldatino nel 1984 in Nicaragua, insieme agli altri membri dei Payback e con l’appoggio della Vought, per permettere al suo upgrade di rimpiazzarlo in futuro. Black Noir è quindi l’unico superstite dei Rappresaglia e nel finale di stagione potrebbe sorprenderci con una rivalsa sui continui atti di bullismo subiti. Se volete essere informati sulle nefandezze della Vought, su Twitter trovate l’account della Vought International, una meta narrazione tanto inquietante quanto fuori di testa. Uno degli ultimi post è quello sullo spot del Buster Beaver’s, il ristorante pizzeria in cui Black Noir si rifugia dopo essersi tolto il chip di tracciamento. Il Deluxe Birthday Package costa solamente $199.99 + tax! Oppure la dichiarazione completa di Patriota per difendersi dalle accuse di Annie.
Insomma cosa potrebbe andare storto nel finale di stagione? A questo punto possiamo aspettarci qualsiasi cosa. Potremmo anche ipotizzare che John si metta a correre piagnucolando per abbracciare il suo paparino, magari chiamandolo “daddy”. Questo ci porta al dilemma più grande: se Soldatino è il paparino, la mammina biologica chi potrebbe essere? La Vought ci ha raccontato qualche favoletta. Il terrore arriva però dal fatto che manca ancora qualcuno all’appello. Stormfront è davvero morta? E se fosse lei la madre biologica di Homelander? I conti tornerebbero e si riallaccerebbe anche ai fumetti, in cui Patriota è un clone di Stormfront, un Super maschio. Siete ancora convinti che dopo Herogasm non possiamo più stupirci di niente? Il settimo episodio di The Boys dimostra che non esiste un punto di non ritorno nella serie tv basata sul fumetto di Garth Ennis e Darick Robertson. Lo show non nasce per compiacere i fan, tantomeno per scioccarli. Sia nel comic book che nel live action, le scene cosiddette “forti”, estreme, non sono piazzate là con l’intento di scioccare lo spettatore o per mettere alla prova i suoi limiti di decenza. In The Boys tutto ha un senso logico e narrativo. Dalle orge ai musical fino ai cartoon che appaiono a Black Noir, ogni soluzione narrativa è funzionale alla satira. E la terza stagione funziona perché lo show è mosso da un dichiarato e agguerrito intento di denuncia sociale. Come fa South Park, in fondo, che continua da decenni. Non ci sono limiti da superare fintanto che esisteranno tabu, ipocrisie e nefandezze sociali da smascherare. Perciò The Boys potrebbe andare avanti – purtroppo o per fortuna – per molto tempo ancora.
La settima puntata è stata calma, ma non meno tesa, e ha preparato il campo all’incendio finale. La parentela tra i due Super, il Temp V nelle vene dei Boys, Annie che proverà a salvare il suo fidanzato-ferito-nell’orgoglio, Maeve, Black Noir, LM, la madre di Patriota… insomma tutto potrebbe ribaltare la situazione. In fondo è da aspettarselo: il punto forte dello show è sempre stato il plot twist perverso e imprevedibile. Il season finale della terza stagione di The Boys verrà rilasciato su Prime Video venerdì 8 luglio, ma non siamo sicuri di riuscire ad aspettare un’intera settimana senza impazzire, o senza iniziare a parlare con lo specchio.