ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su The Day of the Jackal 1×05 e 1×06 e sui precedenti episodi della serie di Sky
Torna il doppio appuntamento con l’energico thriller di Sky. Dopo le puntate della scorsa settimana (qui la recensione), stavolta assistiamo a un duplice episodio un po’ diverso. Segnato da un leggero ma evidente squilibrio tra le parti. The Day of the Jackal 1×05 è una puntata adrenalinica, ricca di tensione e di suspense. La 1×06, invece, vive una sorta di depressione narrativa. Si prende un momento per tirare il fiato. Si fa un po’ più calma e riflessiva. Somiglia moltissimo al defaticamento dopo aver percorso diversi giri di campo.
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Ci arriviamo anche noi con quella sensazione, quindi non è male recuperare fiato. Però, la lunga puntata risulta un po’ scarica, specialmente dopo l’intenso epilogo di The Day of the Jackal 1×05. Di buono, però, c’è che dopo questa pausa siamo ben rinfrancati. E lo deve essere anche lo Sciacallo, perché la sua situazione si sta facendo sempre più spinosa e proprio da questo punto partiremo per la recensione delle due puntate protagoniste della serie tv disponibile su Sky e su NOW.
Lo Sciacallo braccato in The Day of the Jackal 1×05 e 1×06
La grande novità di The Day of the Jackal 1×05 e 1×06 è proprio questa. Lo Sciacallo si trova a dover fare delle mosse quasi disperate, e inevitabilmente ne paga lo scotto. La situazione in cui si trova lo porta a uscire necessariamente allo scoperto. Il tempo incalza, visto che UDC consegnerà River a soli 4 giorni di distanza e la finestra temporale per portare a termine la sua missione si sta restringendo. Il killer, dunque, si trova a dover per forza di cose presentarsi da Norman, che da solo non può fabbricargli l’arma dopo l’imboscata in Bielorussia. Una mossa azzardata, rischiosa e che infatti causa delle profonde conseguenze.
Abbiamo visto come l’MI6 rintracci Norman e come lo Sciacallo sia costretto a ucciderlo, visto che ormai lo aveva ben visto in faccia. Una decisione che tradisce la sua posizione, e innesca un’adrenalina fuga, che si chiude con un disperato salto nel vuoto e il risveglio in un fienile. Questa rocambolesca avventura tradisce lo smarrimento dello Sciacallo. Smarrimento esacerbato anche dal naturale pressing di Nuria, che ha ormai capito di aver a che fare con tutta una serie di bugie e vuole scoprire chi è, veramente, suo marito.
Siamo al cospetto del momento di massima difficoltà dello Sciacallo. La morsa dell’MI6 si fa sempre più stringente, alimentata da intuizioni geniali e dall’inesorabile caparbia di Bianca. Questa situazione, però, offre la possibilità di guardare più a fondo nel personaggio principale. Di perforare l’armatura granitica che indossa e osservare, finalmente, le pieghe più intime del suo io. Che ci mostrano una persona vulnerabile, intimorita e bisognosa.
Il lato intimo dello Sciacallo
The Day of the Jackal 1×05 e 1×06 ci mostrano, per la prima volta, alcuni lati più intimi del protagonista. Nel finale, dopo tutto ciò che ha dovuto passare in Ungheria e l’arrivo in Estonia con l’MI6 alle calcagna, lo Sciacallo si concede una pausa gettandosi tra le braccia di Rasmus. Un momento più intimo che testimonia l’esigenza di ricaricare le energie. Di vivere un momento in cui togliere finalmente la maschera che indossa costantemente. Di abbassare le difese e abbandonarsi alla vulnerabilità. D’altronde, con Nuria Charles non può mai essere se stesso. Ora ne ha bisogno, per ritrovare la giusta energia per l’affondo finale.
Intravediamo l’umanità del gelido killer. Un elemento interessante deriva da un’altra battuta della seconda puntata di questo appuntamento. Dopo la fuga dal fienile in Ungheria, Charles si sente dire che non sembra una cattiva persona. Parole che lo scuotono, tanto che incredulo le fa ripetere. Parole che fanno riflettere anche noi, perché uno dei punti più interessanti della caratterizzazione dello Sciacallo è proprio questo suo apparire semplicemente umano. Non c’è niente di mostruoso o conturbante nello Sciacallo. C’è solo un eccezionale professionista che adempie al suo lavoro. Peccato che il suo lavoro sia mietere vite.
Questo tratto è particolarmente interessante perché smonta un po’ la parossistica del killer. Non c’è furia. Non c’è nemmeno troppa violenza. Lo Sciacallo si veste facilmente da individuo comune perché, di fatto, non possiede alcun tratto che lo estrania dalla società civile. Tranne uno, ovvero la calma placida con cui toglie la vita. Tratto però che Charles simula alla perfezione, e proprio in questa simulazione sta la radice dell’ambivalenza di un individuo capace di fare quello che fa, ma che pur facendolo non sembra affatto una cattiva persona.
Ultimo aspetto da sottolineare relativamente alla parabola dello Sciacallo in The Day of the Jackal 1×05 e 1×06: per la prima volta scopriamo qualcosa del suo background. Da un ricordo risaliamo alla formazione militare del killer. Esperienza che non deve essere stata troppo piacevole, vista la sua reazione un po’ sbigottita. Ad ogni modo, crediamo che questo sia un elemento che verrà approfondito nelle prossime puntate. E che contribuirà a disegnare il quadro della personalità criptica dello Sciacallo.
La gelida Bianca
Nel corso dei nostri appuntamenti, abbiamo usato aggettivi “freddi” per descrivere puntualmente la personalità del killer. Eppure, a mostrare una certa freddezza, diversa ma egualmente impressionante, è Bianca. Lei l’abbiamo associata finora sempre a toni più caldi, derivanti dal suo lato caparbio e spregiudicato. In lei aleggia però anche un’anima glaciale, che si sta distinguendo sempre di più. Dopo l’attacco di Larry a casa sua, Bianca è decisa più che mai ad andare a fondo nel suo lavoro. Fa impressione, però, la scissione percettiva che si crea tra il suo punto di vista e quello della sua famiglia.
Nonostante la paura, Bianca sembra vivere con naturalezza quello che è successo. Tanto da arrabbiarsi col marito per aver reagito allontanando la figlia da lei. L’agente ha ormai inglobato il rischio nella sua personalità. E non si rende conto di quanto la sua spregiudicatezza possa essere nociva per chi le sta intorno. Finora Bianca ha sulla coscienza diverse persone, e ha rischiato che sua figlia si aggiungesse alla lista. Nonostante ciò, non accetta che non si viva il rischio. Non accetta che si fugga davanti al pericolo.
Questa scissione percettiva, in realtà, è abbastanza agghiacciante. The Day of the Jackal 1×05 e 1×06 ci mostrano una Bianca sempre più ambigua. Il personaggio di Lashana Lynch è tanto complesso. Non si riesce a prendere una posizione netta nei suoi confronti. I suoi modi di agire non si possono approvare, eppure nemmeno si può negare che siano gli unici adatti a una situazione del genere. Come nel caso dello Sciacallo, la caratterizzazione di Bianca è profonda e complessa e questo lavoro sui personaggi sta impreziosendo moltissimo la serie tv di Sky.
Un bilancio di The Day of the Jackal 1×05 e 1×06
Dunque, giunti alla fine della recensione di questo terzo appuntamento con xThe Day of the Jackal è tempo di stilare un bilancio. Quello sulle due puntate lo abbiamo già accennato. The Day of the Jackal 1×05 è una puntata in linea con le altre, che conferma ancora una volta la capacità della serie di creare grandi scene di tensione. Il confronto tra lo Sciacallo e Norman su ciò che è accaduto in Bielorussia e la fuga del killer sono sicuramente i due grandi highlights dell’episodio. In generale siamo comunque davanti a una puntata ricca e interessante. The Day of the Jackal 1×06 ci ha convinto di meno, ma è un rallentamento fisiologico e certamente accettabile.
Con questo doppio appuntamento abbiamo anche superato la metà della serie. Dunque, possiamo un primo bilancio anche sulla narrazione in generale. Per ora siamo davanti a un prodotto molto valido, di livello alto. Un thriller ben costruito, che lavora molto sui personaggi e restituisce una storia dal respiro ampio e profondo. The Day of the Jackal ci sta piacendo molto. Lo avevamo detto quando abbiamo potuto assistere all’anteprima e lo confermiamo ancora. Ora dirigiamoci verso la coda della serie tv, che ricordiamo è stata, proprio di recente, rinnovata per una seconda stagione e, alla luce di ciò, la costruzione dell’epilogo acquisisce un interesse ancora maggiore.