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The Day of the Jackal 1×10 – La Recensione del finale di stagione

The Day of the Jackal 1x10 mette in scena lo scontro finale tra lo Sciacallo e Bianca
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ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su The Day of the Jackal 1×10 e sui precedenti episodi della serie Sky

Il giorno dello Sciacallo è arrivato. E come è giunto se ne è andato, lasciando nell’aria un senso di profonda sconfitta. The Day of the Jackal 1×10 segna la fine della corsa di Eddie Redmayne e Lashana Lynch. L’epilogo della prima stagione di una serie tv sorprendente, che di settimana in settimana è cresciuta, raggiungendo il proprio climax proprio nella puntata della scorsa settimana e dirigendosi, così, verso un finale intenso e amaro. Anche questo episodio, come il precedente, risulta quasi spezzato in due metà. Una prima più frenetica, con la rocambolesca fuga dello Sciacallo dopo l’omicidio di UDC. E una seconda più tesa, culminante nello scontro finale tra il killer e la sua cacciatrice.

Ci sono diverse cose da dire su questo finale. E dovremo, ovviamente, anche stendere un bilancio generale sulla serie tv disponibile, ora per intero, su Sky. Cominciamo, dunque, dal racconto di ciò che abbiamo visto in The Day of the Jackal 1×10, andando poi a soppesare le basi che questa puntata ha steso per la seconda stagione (confermata proprio in queste settimane), fino ad arrivare a esprimere un giudizio globale sulla serie tv.

La fuga dello Sciacallo

The Day of the Jackal 1×10 si apre quindi con la conferma della morte di UDC e con la conseguente fuga dello Sciacallo dopo l’impressionante colpo con cui ha portato a termine la propria missione. La compostezza che la serie tv aveva mostrato per gran parte del suo corso si perde un po’ in questo passaggio, perché la fuga in macchina del killer sembra molto una di quelle americanate da grande schermo. Un po’ esagerata, sicuramente, ma altrettanto sicuramente avvincente.

La prima parte di The Day of the Jackal 1×10 scorre via in gran parte così, e in qualche modo Charles riesce a tornare a casa. Qui, però, si concretizza il suo grande fallimento. Nuria se n’è andata e ha portato con se Carlito. Bianca lo aspetta proprio nella sua dimora. E il peggio deve ancora venire, perché i suoi committenti non solo non intendono pagarlo, ma ordiscono per toglierlo di mezzo. A che è servito, dunque, tutto ciò? Riecheggia questa domanda, incalzante proprio qualche puntata fa. In diversi momenti i protagonisti del racconto si sono chiesti o hanno sentito chiedersi se tutto ciò che stessero facendo ne valesse la pena. Ora abbiamo la risposta: no, non ne valeva assolutamente la pena.

Un immagine del finale di Bianca e lo Sciacallo in The Day of the Jackal 1x10

La morte di Bianca

Ovviamente il momento clou di The Day of the Jackal 1×10 è la morte di Bianca. Arrivata, tra l’altro, al termine di un altro di quei capolavori di tensione che la serie ci ha regalato di settimana in settimana. Per quanto dolorosa, la fine della parabola dell’agente è forse la più coerente possibile. Anche quando, finalmente, Bianca era riuscita a tirarsi fuori dal proprio lavoro, la sua ossessione l’ha immediatamente riconquistata. Il calore familiare non ha attenuato il gelo della sconfitta. La donna non poteva accettare di essersi fatta fuggire lo Sciacallo e allora dà seguito alla proposta di Isabel di dargli, informalmente, la caccia. Non sapendo, però, che la traditrice nell’MI6 è proprio Isabel.

Particolarmente emblematica è l’ultima battuta della donna, prima di essere colpita a morte da uno di quei proiettili che con tanto ardore ha inseguito. Quando lo Sciacallo le chiede il motivo delle sue azioni, la risposta di Bianca è tanto convinta quanto deludente: “Perché mi piace vincere”. Alla fine, l’ossessione di Bianca era semplicemente fine a se stessa. Una determinazione così feroce, così cieca e implacabile, non può che fermarsi nella dissoluzione assoluta. La morte era l’unico punto d’arrivo della caccia di Bianca. Quella dello Sciacallo, nei suoi auguri. La sua, invece, nella realtà.

L’ennesimo, finale, voltafaccia alla sua famiglia è il testamento di Bianca. Le sue volontà sono state ben espresse e quel proiettile è il compimento del suo cammino di morte. Della sua crociata esistenziale, intrapresa senza nemmeno avere un motivo personale. Ne aveva tanti per lasciare perdere. Almeno due, giganteschi, dentro casa. Apparentemente non ne aveva nessuno per continuare la caccia, ma l’ha fatto comunque e ha trovato la fine di ogni cosa.

The Day of the Jackal 1×10 disegna una narrazione di sconfitti

Quello che ci lascia, più di ogni altra cosa, The Day of the Jackal 1×10 è un senso dominante di sconfitta. Sin dall’inizio la narrazione ha ruotato intorno allo Sciacallo e Bianca. La preda e il cacciatore. Tra i due è andato in scena un confronto a distanza, arrivata anche a essere minima, che ha costantemente determinato il ritmo del racconto. Ora, però, scopriamo che la loro faida era fittizia. Che sia Bianca che lo Sciacallo erano sconfitti in partenza. Il loro era uno scontro tra condannati a morte, tenuti in vita solo da una speranza di salvezza che però, a loro insaputa, era meramente illusoria.

Bianca e lo Sciacallo, infatti, vengono scaricati dai loro stessi superiori. La prima cade nella trappola di Isabel e trova la morte. Il secondo finisce per essere braccato dagli stessi clienti che l’hanno ingaggiato per compiere la missione della vita. I due protagonisti della serie di Sky si ritrovano a essere delle pedine sacrificabili in un gioco più grande di loro. Il destino disegnatogli è ampiamente beffardo, perché i due non hanno mai perso la sensazione di controllo. Tranne che alla fine, quando ormai era troppo tardi per rimediare. La sconfitta si era già consumata.

Osi dopo aver scoperto il tradimento di Isabel

The Day of the Jackal 1×10 e la strada verso la seconda stagione

Alla fine di The Day of the Jackal 1×10 bisogna dividere lo sguardo in due direzioni. Con un occhio miriamo al presente, al magnifico viaggio appena concluso. Con un altro però proviamo a scrutare più in là, in direzione del viaggio che deve ancora iniziare. Non era semplice immaginari quali basi potesse porre questo finale di stagione per il secondo capitolo, ma ora abbiamo sicuramente una visione più chiara. Lo Sciacallo, naturalmente, rimarrà al centro della narrazione, e il suo percorso è tutto da compiere. Vuole ritrovare Nuria, innanzitutto, ma vuole anche vendicarsi dei committenti che lo hanno tradito. È abbastanza curioso che il killer, alla fine della missione, viva la stessa situazione di Monaco, che ha invece aperto il suo lavoro. Un altro scherzo del destino in questo finale fallimentare per lo Sciacallo.

La più grande sfida della seconda stagione di The Day of the Jackal sarà, però, sostituire Bianca. Non c’è dubbio che Osi riprenderà il suo lavoro, cercando di smascherare Isabel per darle una sorta di rivincita. Tuttavia, questa stagione ha giocato molto sul confronto tra Bianca e Charles, per cui la sensazione è che la serie dovrà dotarsi di un personaggio altrettanto importante, così da riproporre il confronto che ha animato gli episodi che abbiamo visto. Un bel po’ di sostanza da cui ripartire c’è, ma andranno fatte anche scelte cruciali per mantenere l’ottimo livello visto in questo primo capitolo.

Un bilancio finale di The Day of the Jackal

Eccoci arrivati, dunque, anche noi alla fine del nostro percorso. The Day of the Jackal 1×10 ci è sembrato un filo inferiore al nono episodio, privo della profondità vista nella puntata della scorsa settimana. In generale, però, rimane un ottimo episodio, degno sicuramente di mettere la parola fine a una serie tv sorprendente. The Day of the Jackal si è dimostrata una delle migliori serie tv thriller dell’anno. Una narrazione equilibrata, che ha saputo sfruttare i propri elementi di forza. Gli attori protagonisti e i corrispettivi personaggi principali innanzitutto, scritti e interpretati in maniera egregia. Più di tutto, però, la costruzione della tensione narrativa, mai venuta meno nonostante la lunghezza dei dieci episodi che hanno costituito questa prima stagione della serie.

Il giudizio finale, dunque, non può che essere positivo. D’altronde la candidatura ai Golden Globe è abbastanza esplicativa. Raccontare la caccia allo Sciacallo e la missione del killer è stato molto appassionante, un susseguirsi di sorprese e di scoperte. L’epilogo, nella sua durezza, è stato coerente con il resto del racconto. Ci lasciamo così, in attesa della seconda stagione, con la speranza di ritrovare la narrazione efficace come lo è stata in questo primo atto.

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