ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler sulle prime due puntate di The Day of the Jackal
Dopo avervene parlato in anteprima grazie a Sky, è giunto il momento di analizzare a fondo le prime due puntate di The Day of the Jackal. La serie tv, prodotta per l’appunto dall’emittente satellitare, adatta liberamente l’omonimo romanzo di Frederick Forsyth, presentando il racconto in chiave moderna, ma fedele alla tradizione del genere. Siamo davanti, infatti, a un thriller serrato, capace di prendersi i propri tempi e di costruire tramite i dettagli la tensione narrativa. Le prime due puntate ci offrono una visione introduttiva, presentandoci il protagonista e quella che sarà la sua caparbia antagonista. E portandoci nel mondo dello sciacallo, dandoci un assaggio dell’arduo compito che gli si palesa davanti.
Queste prime due puntate di The Day of the Jackal sono preziose anche per presentare il contesto narrativo e gli elementi collegati che la serie intende indagare, come ad esempio l’analisi del contesto familiare. Di cose di cui parlare ce ne sono, e lo faremo presto. Prima di scendere nell’analisi di ciò che abbiamo visto in queste due puntate vi riproponiamo la nostra guida delle principali serie tv da vedere a novembre. Tra cui rientra, chiaramente, la produzione Sky. A questo punto possiamo unirci anche noi alla caccia allo sciacallo.
Un incipit trionfale e indicativo
Partiamo dall’inizio. Letteralmente. L’incipit della prima puntata di The Day of the Jackal è tanto bello quanto espressivo delle volontà della serie tv. Vediamo subito lo sciacallo (che ancora sciacallo non è in realtà) in azione, con un doppio attentato volto a colpire un potente politico tedesco. Assistiamo subito a un saggio delle impressionanti capacità del killer: il travestimento, il colpo, la calma glaciale. Con esse notiamo subito l’attenzione per i dettagli posta dalla produzione. L’esplosione che chiude questo primo blocco è meravigliosamente antitetica rispetto alla tranquillità con cui Charles ha portato a compimento la sua missione. Da qui in poi, entriamo più a fondo nel mondo dell’assassino.
Oltre a essere magnetico, questo incipit è, come dicevamo, un vero e proprio manifesto delle intenzioni della serie tv di Sky. Il ritmo teso e compassato. L’azione concentrata sul protagonista. L’ampio respiro internazionale. Tutte componenti che segnano profondamente la narrazione, che in questo senso si ascrive pienamente alla tradizione del thriller, assumendo però una freschezza e una modernità che rendono attualissima la revisione del celebre romanzo di Forsyth. Ed espandendosi, pure, perché dopo questo inizio, nel corso delle prime due puntate, entriamo anche nel mondo personale dello sciacallo (una novità rispetto all’originale). Un aspetto candidato a essere centrale nel prosieguo della narrazione.
Lo sciacallo di Eddie Redmayne in The Day of the Jackal
Occhi puntati, dunque, sul grande protagonista della serie tv. The Day of the Jackal riporta in azione il premio Oscar Eddie Redmayne, finito negli ultimi tempi un po’ in ombra, complice il fallimento del franchise di Animali Fantastici. Veder recitare l’attore britannico è sempre un piacere sublime. Redmayne si cala immediatamente nella parte, conferendo al suo sciacallo quell’aspetto glaciale che lo contraddistingue. La telecamera si sofferma spesso sullo sguardo dell’attore. Ne esalta i movimenti e i gesti. C’è un’estrema valorizzazione del magnifico recitato di Redmayne, la cui forza aiuta a imporre la presenza, ingombrante, del killer non solo come protagonista del racconto, ma anche come polo attorno a cui si muovono i fili dell’azione.
Soprattutto nella seconda puntata andiamo un po’ più a fondo della vita personale del protagonista. Come dicevamo. Scopriamo che ha una moglie, Nuria, interpretata da Úrsula Corberó, l’amatissima Tokyo de La Casa di Carta, che non ha la minima idea della reale identità del marito. E, come abbiamo potuto intuire dal finale della seconda puntata, questo sarà un tema caldo, perché per una fortuita coincidenza Nuria inizia a sospettare delle attività di Charles.
Ad ogni modo, in queste prime due puntate di The Day of the Jackal abbiamo potuto intravedere un protagonista estremamente cinico e organizzato. Davanti a lui ora si piazza una sorta di “mission impossible”. Il colpo della vita. Anch’esso avvolto da tutta una serie di interrogativi. Per piazzarlo, però, dovrà guardarsi dalla caccia di Bianca, esperta dell’MI6 che ci ha letteralmente conquistati.
La spettacolare Lashana Lynch in The Day of the Jackal
Alla vigilia gli occhi erano puntati su Eddie Redmayne, ma in queste prime due puntate chi si è presa la scena è sicuramente Lashana Lynch, nei panni di un personaggio a dir poco interessante. Abbiamo sottolineato come la costruzione narrativa di The Day of the Jackal ruoti con forza attorno ai due protagonisti. E in particolare al loro confronto. Bianca è, quindi, una sorta di alter ego dello sciacallo. Impulsiva, impavida, anche un filino spregiudicata e moralmente discutibile, la donna è un’impressionante esperta di armi e si mette immediatamente sulle tracce dell’assassino, di cui ne apprezza le capacità balistiche.
La competenza di Bianca è uno dei suoi tratti più caratteristici e affascinanti. Dal canto suo Lashana Lynch è bravissima nel restituire i tratti di un personaggio complesso, e per certi versi molto ambivalente. Bianca ha una determinazione ossessiva, che la porta a compiere anche scelte parecchio contestabili. Per non dire apertamente condannabili. Il dramma della studentessa che lei ha fatto arrestare per arrivare all’armaiolo di Charles è una macabra dimostrazione della caparbia dell’agente dei servizi segreti, e anche in questo passaggio non possiamo che sottolineare l’ottima resa di Lashana Lynch, che ci riesce a trasmettere il duro senso di colpa, ma anche la sensazione di inevitabilità che la sua Bianca concepisce per le sue azioni.
Come tutti i protagonisti di thriller che si rispettino, Bianca fa enorme fatica a conciliare la sua vita lavorativa con quella privata. Questo è un cliché dei racconti di questo genere, e infatti lo ritroviamo anche nella parabola dello sciacallo. È un elemento, però che dò freschezza al racconto e che sembra poter avere un impatto significativo, perché in una narrazione così centrata sui personaggi può davvero incidere moltissimo. Le prime due puntate di The Day of the Jackal hanno introdotto alla perfezione i due protagonisti, orientando il racconto verso lo schema della caccia. Lo sciacallo verso la sua milionaria missione. Bianca verso lo sciacallo stesso.
Un ottimo inizio
A conti fatti, le prime due puntate di The Day of the Jackal ci sono piaciute molto. Abbiamo sottolineato gli elementi di forza, dalla costruzione dei personaggi al respiro internazionale e moderno del racconto. Ci preme, però, evidenziare anche un altro aspetto. La serie di Sky si tiene lontana da un certo sensazionalismo che troppo spesso viene calcato in produzioni del genere. Il tono rimano più asciutto. Calcolato e distaccato. E quest’atmosfera ci piace tantissimo, perché ci sembra la più idonea a raccontare la missione dello sciacallo e la caccia di Bianca. Soprattutto, questa narrazione bilanciata riesce a mantenere sempre alta la tensione narrativa, confezionando, almeno per il momento, un thriller che appassiona e intriga, ma senza strapazzare lo spettatore.
L’inizio è incoraggiante, dunque. The Day of the Jackal è riuscita a presentare al meglio il contesto e i personaggi. Ora bisognerà vedere come sarà sviluppata la storia e se questa manterrà il bilanciamento e la tensione che si sono visti in questi primi due episodi. Per ora, però, ci salutiamo con l’alta curiosità di vedere come la storia andrà avanti. E questo, per un thriller, è sicuramente un indizio incoraggiante.