Ogni mercoledì e ogni sabato sera, sempre alle 22.30, vi portiamo con noi all’interno di alcuni tra i momenti più significativi della storia recente e passata delle Serie Tv con le nostre recensioni ‘a posteriori’ di alcune puntate. Oggi è il turno della 1×08 di The End of The F***ing World.
Se il mondo finisse qui, se il mondo finisse in questa 1×08 di The End of The F***ing World tutto sarebbe ancora possibile. Sarebbe possibile per James riuscire a fuggire. Sarebbe possibile per Alyssa continuare a sperare in loro due. Tutto sarebbe sospeso e Alyssa e James sarebbero ancora insieme, ancora bambini. Ancora ingenui e insieme smaliziati, arrabbiati, idealisti e sognatori. Sarebbero ancora piccoli avventurieri in fuga d’amore, convinti che tutto il mondo sia loro.
Alyssa e James in The End of The F***ing World sono i protagonisti di un romanzo di formazione, di una storia che li conduce gradualmente ma immancabilmente a scoprire se stessi e il mondo. Alyssa si sta rendendo conto passo dopo passo quanto un sogno possa trasformarsi in incubo, quanto nel mondo non ci sia spazio per false speranze e ingenuità. È la fine del mondo, la notte dei tempi, il momento in cui da bambini bisogna necessariamente diventare adulti. È il mondo pre-apocalisse, un mondo di approfittatori, ladri, farabutti e bugiardi.
Alyssa è chiamata a scoprire questo mondo e la sua crudezza.
Lo fa con una violenza sfiorata che ancora la allontana dall’età adulta. Il suo rifiuto di fare l’amore con James è il rifiuto del bambino che ha ancora negli occhi la crudezza dell’età adulta. La crudezza che quel gesto porta con sé. L’immagine di una violazione e di una violenza che non riesce a togliersi dalla mente. Alyssa fugge e si rifugia nelle illusioni dell’età infantile, nel sogno di un amore puro e illibato, nella bellezza di una fuga d’amore che solo chi è immaturo e innocente può vivere sulla propria pelle. Ma il mondo chiama e se il mondo finisse qui Alyssa non sarebbe né bambina né adulta. Sarebbe là nel limbo, adulta nella consapevolezza di un mondo ostile ma bambina nella sua incapacità di affrontare quel mondo.
L’età adulta per lei ha il volto di un padre assente, di un poco di buono che l’ha abbandonata, che le mente e la manipola. Le sue ultime, infantili illusioni anche su di lui, anche su questo padre distante, svaniscono in questa 1×08 di The End of The F***ing World. Alyssa vuole ancora sperare in lui, credere alle sue giustificazioni, alle eterne, immancabili scusanti che l’uomo prova ad addurre. E ancora una volta sono i fatti a remarle contro, a metterla di fronte alla verità di un mondo senza scrupoli.
Il padre l’ha abbandonata, ha avuto altri figli e ora la manipola, le fa credere di volere il suo bene puntando invece solo alla taglia sul suo capo. E poi di nuovo prova a instillarle il dubbio, a convincerla che ha chiamato la polizia per il suo bene, per salvarla. Alyssa ha davanti la fine del mondo, la fine delle illusioni, la fine dell’infanzia.
Se il mondo finisse qui cosa le resterebbe?
Ma a condividere la sua condizione è anche James, l’eterno compagno, l’immancabile spalla su cui trovare conforto e protezione. Anche lui, però, non può dare certezze di adulto alla sua Alyssa. Anche lui vive nel limbo di chi non può più essere bambino, anzi non è mai potuto esserlo davvero, e chi non è ancora un adulto. Eppure, per lui, la fine del mondo è ancora più vicina. Il passaggio liminare, il salto del confine tra fanciullezza ed età adulta si concretizza ora. E non è affidato alla tenera unione sessuale con Alyssa, no. Ma alla violenza.
James prova a resistere al mondo degli adulti, a quel mondo tremendo e insensato che ha visto nell’immagine della madre suicida. Prova a resistergli ma ha dentro di sé la malattia del mondo, la crudeltà di una realtà in cui cane mangia cane. Sulla sua strada l’adulto è il riflesso peggiore di sé. È chi vuole avere un rapporto sessuale con Alyssa ma con una violenza. È il padre, che rappresenta una figura di riferimento per Alyssa ma è crudele e manipolatorio con lei. È perfino la polizia che si oppone al loro amore e che, però, rappresenta nello stesso tempo, nel volto di Noon, il lato razionale e maturo, quello del senso di colpa e responsabilità di James. Sono tutti suoi volti, spesso tremendi, che rispecchiano la crudeltà iniziale di James, la pulsione orribile nel voler uccidere Alyssa nel primo episodio nell’aver ucciso un uomo -seppur mostruoso- nel terzo episodio.
James fugge. Fugge dall’età adulta, dal male, dalla crudeltà. Dal compimento di quei diciott’anni che rappresentano per lui il punto di non ritorno, il momento finale in cui pensa di diventare ‘tutto adulto’ e quindi ‘tutto male’. Se il mondo finisse qui, nella 1×08 di The End of The F***ing World, per lui sarebbe solo morte. Sarebbe annullamento di sé, in quel proiettile che lo insegue, raggiunge e colpisce. Sarebbe solo buio finale.
Ma il mondo di The End of The F***ing World non finisce.
L’arrivo dell’età adulta non è la fine del mondo. E come ogni passaggio, è scandita da una morte e da una rinascita. James da quel buio tornerà di nuovo alla vita, lo farà da adulto. Così anche Alyssa. Riappariranno nei loro impegni da adulti, in una fuga d’amore che non è più possibile perché si è persa la bellissima illusione dell’essere bambini. Ora ci saranno le responsabilità, il lavoro, le idee di famiglia. Ma tanto James quanto Alyssa non perderanno quello spirito bambinesco, in positivo come in negativo. Saranno adulti ma ancora capaci di tornare a correre, a fuggire, a lanciarsi nell’ennesima sfida contro il mondo per alimentare il loro amore. Insegnandoci così che anche da adulti si può essere positivamente bambini.
Se il mondo finisse qui, Alyssa e James vivrebbero nella falsa speranza di una infanzia eterna, di una fuga eterna. E non diventerebbero mai adulti. Ma come ci insegna Orson Welles nel programma radiofonico La guerra dei mondi quando pensiamo sia la fine del mondo non è mai così: “Le cose vanno a rotoli per un po’ ma alla fine gli esseri umani perseverano”. E così Alyssa e James persevereranno, salteranno il guado, divenendo adulti senza però perdere loro stessi. Se il mondo fosse finito qui tutto questo non sarebbe stato possibile ma il mondo in The End of The F***ing World è continuato. E l’inizio dell’età adulta non è stata la fine di tutto.