The Falcon and The Winter Soldier 1×04 è una puntata profonda e ben scritta, una di quelle che, al di là delle scene action e delle sane scazzottate tra supereroi che tanto ci intrattengono, riesce a dare l’assist per parecchi spunti di riflessione. Un viaggio nelle menti dei protagonisti, tra loro molto diversi, ma tutti convinti del proprio agire, delle proprie motivazioni e coerenti con la propria caratterizzazione.
Eccovi quindi la nostra recensione dell’episodio 1×04, intitolato “Il mondo intero ci guarda”.
Il quarto episodio della serie Marvel è promosso a pieni voti: dopo un calo dato dall’eccessiva velocità di esecuzione e di alcune forzature narrative della 1×03, lo show si riprende alla grande tornando ad amplificare quegli aspetti che ci avevano fatto tanto amare le prime due puntate della serie (qui trovate la nostra recensione del pilot). Grande spazio si è dato infatti all’introspezione dei personaggi e all’approfondimento delle loro caratteristiche: questo ci ha permesso quindi di interfacciarci con i loro lati più fragili e umani che ci hanno dunque permesso maggior empatia e comprensione per le loro scelte e motivazioni.
Partiamo dunque da Bucky, con il quale tra l’altro si apre l’episodio attraverso un flashback ambientato sei anni prima in Wakanda (anche se per Bucky in realtà equivale a un anno dal momento che è sparito nel blip). Il nostro Lupo Bianco è sottoposto a una prova per dimostrare di aver sconfitto del tutto la pratica di lavaggio del cervello che l’ha portato a diventare il Soldato d’Inverno al servizio dell’H.Y.D.R.A. Vedere il nostro Bucky superare il test è stato molto emozionante: questo anche grazie all’ottima prova attoriale fornita da Sebastian Stan, capace di rendere al meglio la sensazione di sollievo e libertà provata dall’uomo.
Passiamo poi a Sam, uomo dai sani principi che desidera solo mettersi a disposizione degli altri, preferendo il dialogo alla violenza. L’eroe è infatti in grado di mettersi nei panni degli altri, di sforzarsi di capire il prossimo senza per questo dimostrarsi debole. Ce lo ricordano il suo passato e il suo lavoro nel sostegno e nella riabilitazione dei veterani e il fatto stesso di aver combattuto a lungo a fianco di un eroe positivo come Capitan America che, prima ancora di credere nel suo paese, credeva nelle persone.
Arriviamo poi a Karli, l’anarchica leader dei Flag Smasher, davvero desiderosa di portare a termine quella che per lei è una giusta causa, una rivoluzione in nome di coloro che dopo il blip hanno perso tutto, esclusi dalla società, abbandonati a loro stessi. Guidata da quelle che parrebbero buone ragioni, ma comunque estremista tanto da non esitare a compiere atti di violenza secondo l’ideale “il fine giustifica i mezzi“. Lo stesso ideale che in opposizione guida Zemo, che riesce (quasi del tutto) nel suo intento di distruggere le provette contenenti il siero e che ora torna a piede libero.
Colui che però si erge maggiormente all’interno di The Falcon and The Winter Soldier 1×04 è John Walker, uomo spezzato, supereroe forzato, che nel corso di questo episodio matura una serie di convinzioni e di scelte che lo cambieranno per sempre. Il nuovo Cap rimane prima di tutto un soldato, un uomo che si è meritato medaglie e onorificenze, ma che per ottenerle, per sua stessa ammissione, ha dovuto compiere anche azioni terribili. Nel corso della 1×04 l’uomo inizia davvero a rendersi conto della propria inadeguatezza di fronte a minacce molto più grandi di lui: conscio delle proprie responsabilità verso il paese e dell’occasione di fare del bene, Walker inizia a meditare di iniettarsi il siero. E noi per tutto il tempo non possiamo dargli torto per le sue azioni.
L’apice della puntata si ha proprio sul finale quando John, reso furioso dalla perdita del fidato amico e ormai divenuto realmente un super-soldato, perde la calma e finisce per massacrare uno dei compagni di Karli avvalendosi di ciò che per tanto tempo era stato un simbolo di speranza e di coraggio. Vedere lo scudo di Steve sporco di sangue è un vero e proprio pugno nello stomaco che lascia attoniti e senza parole (tanto che perfino i titoli di coda presentano una colonna sonora “spezzata”).
The Falcon and The Winter Soldier 1×04 non può fare altro che spingere lo spettatore a interrogarsi su varie questioni.
Si riflette sul ruolo dell’eroe, sul concetto di supremazia (ben spiegato da Zemo nel suo discorso a Sam) e su quanto l’animo umano possa essere corruttibile quando in possesso di poteri tanto vasti. Si riflette sugli emarginati, sul loro ruolo nelle società di oggi, sulle ingiustizie che rendono sgraditi alle masse i governi e la burocrazia.
Un episodio che lascia lo spettatore in costante tensione, anche se talvolta ricade in cliché di sceneggiatura (come la forzata sequenza di lotta tra il Cap di John Walker e le Dora Milaje durante la quale Zemo fugge): una puntata che intrattiene e prepara lo spettatore ai due atti finali. Dal punto di vista tecnico l’episodio : combattimenti ben coreografati ed eseguiti, fantastica colonna sonora e buone interpretazioni. Infine ottima la regia, che riserva chicche che richiamano a Captain America: The Winter Soldier (sì, pugnale di Bucky, stiamo parlando di te) e che talvolta indugia su primi piani che ci permettono di entrare maggiormente in sintonia coi vari personaggi durante i momenti più introspettivi.
Un episodio che, seppur con qualcuna ingenuità, riesce a riportarci in quel clima di costante tensione in cui non troviamo un unico malvagio, ma tanti personaggi grigi guidati da motivazioni realistiche e credibili.
La 1×04 ci prepara quindi a quelle che potrebbero essere le sorti finali del conflitto. Ora che Capitan America ha preso il siero ed è stato visto dal mondo intero agire con estrema violenza, cosa gli succederà? Sarà ancora appoggiato dallo Stato americano? Power Broker distruggerà davvero i Flag Smasher? Bucky e Sam supereranno una volta per tutte le loro divergenze e riusciranno a salvare il mondo? Per scoprirlo non ci resta far altro che aspettare il quinto episodio della miniserie, in arrivo su Disney+ il 16 aprile.
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