L’attesa è finita, e la maggior parte delle vostre curiosità sono state soddisfatte: The Ferragnez è ufficialmente sbarcata su Amazon Prime Video, e da adesso gli Hunger Games possono cominciare. Perché sappiamo cosa accadrà: una serie come questa divide il pubblico in tre fazioni mettendo da una parte tutti gli indignati, e dall’altra quelli che – sotto sotto – apprezzeranno il tentativo. Poi, però, c’è una certa fazione composta da tutti quelli che, anche se non lo diranno, la serie la guarderanno. Lo faranno per intrattenimento, lo faranno perché sono curiosi, e lo faranno – probabilmente – in silenzio. Alla domanda “Ma tu The Ferragnez l’hai visto?“ risponderanno di no con un tono che sembra accusarci anche solo di aver pensato che fossero capaci di farlo. Ma noi lo sappiamo e ve lo annunciamo: nella maggior parte dei casi, di questa risposta, non fidatevi.
I primi cinque episodi sono ufficialmente sbarcati, e di questo occorrerà parlare. La serie, costruita sottoforma di documentario, racconta le vicende di una delle famiglie più chiacchierate d’Italia. Lo fa descrivendo la quotidianità, i retroscena di tutto quello che – tramite delle storie Instagram o con altri mezzi – abbiamo visto. Quella era la loro ribalta, questo è il loro retroscena.
Partiamo da una verità oggettiva che dovrebbe essere tenuta a mente da tutte le persone che scelgono di approcciarsi alla serie: è inutile criticarla per gli argomenti che sceglie di trattare, per i momenti di trash, per quelli più forzati. The Ferragnez ha chiaro il suo obiettivo, e lo ha ammesso fin da subito. Non vuole essere la serie dell’anno, o una di quelle che decide di farsi carico di chissà quale bagaglio emotivo. Non pretende empatia. Vuole raccontare, vuole fare vedere quello che ogni giorno accade dietro alle storie Instagram dei due protagonisti. Può piacere, così come non può piacere. Ma nel momento in cui si sceglie di cominciare la serie, poi non ci si può lamentare. Erano stati onesti: non avevano promesso la verità sul mondo, o un trattato sulle cose più profonde della vita. Sapevamo cosa sarebbe stato trattato, non potevamo aspettarci altro. Perché farlo, poi?
Di fronte a noi, così, si destreggiano sullo schermo i due uragani di Chiara e Federico, che per un attimo smettono di essere solo The Ferragnez. Lo fanno mentre si raccontano, e lo fanno mentre ammettono tutte le differenze che intercorrono tra loro. Lei super positiva, lui a volte estremamente negativo. Lei vede il cielo, e lui vede nuvole. Non sembrano esserci compromessi. Eppure, alla fine – raccontano – in qualche modo ce la si fa comunque. Anche se tutto è l’opposto di tutto.
I primi cinque episodi, è chiaro, raccontano qualcosa che nella maggior parte dei casi non è quotidiana, non è normale. Nessuno va a fare il gioco del groupie e della Star su un hotel stellato in montagna sotto consiglio del terapista. Perché, spesso, se vuoi andare dal terapista, devi fare pace con i conti, e spesso il compromesso è tagliare alcune spese, non di certo un gioco di ruolo sul tetto del mondo. Ma noi questo lo sapevamo già, e di certo non ci aspettavamo di vedere pranzi a sacco, o vino in cartone. Sapevamo che quella normalità che raccontavano sarebbe stata una normalità ben differente dalla nostra. Sapevamo già tutto, ed è con questa premessa basilare, che forse, dovremmo soffermarci su un altro aspetto di questi primi cinque episodi: Federico.
Durante questi cinque episodi il cantante ha messo a nudo la sua parte paranoica, vulnerabile, fragile, riuscendo a sedersi su uno scalino più vicino al nostro. Perché in un certo senso la sua angoscia è stata una delle parti più interessanti, umane e tangibili delle prime cinque puntate, e questa è stata una sorpresa che di certo non ci aspettavamo. Non abbiamo molto in cui rivederci in questo prodotto – e questa è una verità assodata – ma la sua generosità nell’offrirci un pezzo di lui, quello più fragile e più insicuro, ci ha permesso di capire di più, di avvicinarci.
Sappiamo che questa nuova Serie Tv di Amazon Prime Video scatenerà le più svariate polemiche, dall’ostentazione della ricchezza a tutti quegli argomenti per cui la coppia – da sempre – viene criticata. Sappiamo tutto questo. Ma come detto sopra, sapevamo anche cosa doverci aspettare. Questo è il loro prototipo di giorno, e non potevano di certo inventarsene uno fittizio. The Ferragnez è una serie leggera, una serie che deve essere presa per quel che è, e poi lasciata stare. Se volete vederla, fatelo per farvi due risate o per saziare la vostra lecita curiosità, per vedere qualcosa di più spontaneo, anche se a volte darà l’ovvia impressione di essere anormale. Ma in questo senso, per esempio, possiamo subito dire che la serie – rispetto al documentario sulla vita di Chiara Ferragni, Unposted – si distingue per una spontaneità diversa, più tangibile. Sono due prodotti sicuramente diversi, ma con lo stesso obiettivo. Solo che nel primo vediamo più una celebrazione, e nel secondo più un racconto. Forse non è un racconto perfetto, e forse farà storcere qualche naso. Però non poteva essere diverso. E va bene così. I prossimi tre episodi ci aspettano il 16 dicembre su Amazon Prime Video, e lì il verdetto verrà definitivamente raggiunto. Nel frattempo, noi, scegliamo di prendere la serie per quello che è, e – senza infamia e senza lode – le risparmiamo quello che sicuramente, dalla sua uscita, le è stato già criticato.