Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sul quinto episodio di The Idol
Dopo tutte le polemiche precedenti al rilascio di The Idol, e dopo quelle inerenti al presunto taglio di puntate, francamente, dal finale di stagione ci aspettavamo tutti davvero poco. L’ultimo episodio di The Idol, controversa creatura di Sam Levinson, è stato senza dubbio frenetico, a differenza di quanto visto prima. Insomma, in sostanza, la prima stagione (sempre che ce ne siano effettivamente delle altre in programma), si chiude nel modo più lontano possibile rispetto a come era cominciata: se per quattro episodi la staticità della trama aveva lasciato tante perplessità, nell’ultima puntata il ritmo aumenta vertiginosamente e, in poco tempo, si assiste ad un vero e proprio ribaltone totalmente inaspettato. E’ vero che spesso “meglio tardi che mai” è un detto azzeccato, ma in questo caso è stato tutto troppo esagerato; The Idol leva le tende con un finale assurdo e, dopo quattro episodi tra alti (pochissimi) e bassi (tantissimi), sembra sfidare ancora di più il pubblico, forse per farsi concedere una seconda chance, per farsi riguardare nella speranza di trovare un senso a tutto questo percorso. Un senso che, almeno noi, non riusciamo davvero a cogliere, perché a volte esagerare non fa per niente bene, soprattutto se poi finisci per ritrattare sul finale. La nostra recensione.
L’allieva surclassa il maestro
L’ultimo episodio di The Idol, oltre a confonderci ancora di più le idee su quali fossero gli obiettivi del team creativo fin dall’inizio, rivela la vera essenza di Jocelyn, che fino ad ora era sembrata più una pecorella smarrita rispetto alla leonessa che ha dimostrato di essere. Premettiamo che, tra tutti gli episodi di The Idol, in termini di intrattenimento, l’ultimo è forse l’unico realmente godibile, per via di un ritmo forsennato e di una narrazione (finalmente) ben scandita. Ma, ovviamente, niente di tutto ciò basta. Innanzitutto, con un ultimo episodio del genere, dopo quattro puntate in cui tutto viene soltanto accennato, si va a creare un dislivello enorme che non fa bene alla serie; questo perché, in effetti, in The Idol non c’è stato alcun turning point: nessun momento della serie HBO ci ha mai indirizzato verso un punto piuttosto che un altro, nessun personaggio, oltre Jocelyn, ha mai spiccato per importanza ed efficacia fino all’ultimo episodio. Poi, d’un tratto, tutti cominciano a recitare davvero e a mettere in scena uno spettacolo che, fino a quel momento, non avevamo ancora visto. In secondo luogo, e qui bisogna essere davvero severi, ci sono troppi interrogativi, troppi potenziali buchi: il ruolo di Rob, innanzitutto, non ha alcun senso. Questo fantomatico ex fidanzato entra in scena completamente dal niente per farsi rovinare la carriera da Tedros senza lasciare nulla di prezioso, né al pubblico, né tantomeno alla protagonista, regalando soltanto parecchio imbarazzo nel cercare di capire quale sia il motivo della sua presenza. In secondo luogo, lo stesso Tedros, che di punto in bianco passa dall’essere il padrone e aguzzino di Jocelyn a essere il suo schiavetto, letteralmente; e tutto ciò sarebbe andato anche bene, non fosse che poi Jocelyn lo invita sul palco e lo presenta ai suoi fan come l’amore della sua vita: qualcuno vuole darci una spiegazione?
E pensare che Jocelyn, fino agli ultimi secondi di The Idol, era stata l’unica cosa davvero positiva della serie. Ecco, diciamo che, paradossalmente, l’ultimo episodio di The Idol ci restituisce una versione di Jocelyn più matura e adulta, ma al contempo totalmente fuori linea rispetto al percorso svolto fino a quel momento, mentre la stessa cosa accade a Tedros, che ne esce ridimensionato ma decisamente meglio rispetto a come aveva iniziato. Quindi, se da un lato è positivo che Jocelyn sia uscita (o almeno pare) dal turbolento e malsano rapporto con Tedros, d’altro canto tutto quello che accade nell’ultimo episodio crea una tale confusione da mettere in dubbio anche il percorso svolto dalla stessa protagonista, che nel finale di stagione indossa letteralmente una maschera per un’intera puntata, convince il suo team di ciò che vuole per poi prendere in mano la situazione, ingannando tutti. Tutto ciò, si potrebbe pensare, è servito per far “rinsavire” Jocelyn, risvegliandola dalla noia profonda in cui riversava e dandole una scossa utile per riprendere in mano la sua carriera, ma era davvero necessario tutto questo? L’esibizionismo della violenza, l’esplicitazione della sessualità, sono tutti aspetti che, dopo aver caratterizzato in tutto e per tutto la creature di Sam Levinson, restano senza un vero e proprio scopo, risultando quasi casuali, oltre che sonoramente sgraditi dalla maggior parte del pubblico.
Cappuccetto rosso e il lupo “cattivo”
Il responso definitivo su Tedros è sicuramente negativo. Innanzitutto, The Weeknd si è rivelato non all’altezza del ruolo, probabilmente caricato di troppe aspettative oltre che di responsabilità inadeguate; in secondo luogo, costruire un personaggio in modo così ambiguo, per poi smantellarlo completamente in un singolo episodio, è una scelta davvero inaspettata e rischiosa, perché al di là del fatto che il personaggio di Tedros non piacesse quasi a nessuno, si tratta comunque del coprotagonista della serie, e vederlo perdere completamente il suo status in questo modo non ha alcun senso. La sorpresa positiva di quest’ultimo episodio sono stati i membri dello staff di Jocelyn, in particolare Chaim, che affronta proprio il personaggio interpretato da The Weeknd in un memorabile faccia a faccia in cui, tutte le sicurezze del cattivo per eccellenza, vengono abbattute, rendendolo di fatto la prima vittima del sistema dell’industria musicale americana. Sarebbe stata una scelta azzeccata quella di raccontare più aspetti riguardanti il dietro le quinte di una star, coinvolgere in modo più attivo e costante personaggi come Chaim, Nikki e Destiny, oltre che Andrew, interpretato da un ottimo Eli Roth. Altra nota stonata riguarda la “seconda famiglia” di Jocelyn, ossia la setta di Tedros: tutti quanti, da Izaak a Chloe, passando per l’ultimo membro arrivato, Xander, ripudiano la posizione del leader per passare dalla parte di Jocelyn, non tanto per una scelta egoistica o economica, quanto più per diventare una vera e propria estensione artistica della protagonista, che si appropria del lavoro di Tedros per completare il suo show. Insomma, The Idol si rivela essere una enorme parafrasi sulle dinamiche e i giochi di potere che stanno dietro allo star system musicale americano, e fin qui va anche bene, ma allora qual è stata la reale necessità di parlare di temi delicati quali violenza fisica e psicologia se poi, proprio sul finale, si decide di aprire un enorme punto interrogativo proprio sulla veridicità del rapporto tra Jocelyn e sua madre? Ci sono davvero troppi intoppi in The Idol, che già prima dell’ultimo episodio erano tanti, ma che ora devono contare anche su uno dei finali di stagione più inaspettati e viziati degli ultimi anni. Rimandati a settembre? Per carità, no, qui si tratta di una vera e propria bocciatura: un risultato ai limiti dell’impensabile.