SPOLER ALERT: quest’articolo contiene spoiler sull’episodio 2×06 di The Mandalorian.
Già dal titolo della sesta e terzultima puntata di The Mandalorian (qui potete trovare la nostra recensione del quinto, se ve la foste persa) avremmo dovuto capire che le cose si sarebbero messe male. E Jon Favreau, autore dell’episodio, ha voluto essere di parola. Ma facciamo un passo indietro e partiamo dalle cose positive: Boba Fett.
Mando e Grogu, infatti, all’inizio dell’episodio approdano su Tython, il pianeta indicato da Ahsoka Tano nell’episodio precedente e nel quale si trova un antico Tempio Jedi. Lì, Mando segue le indicazioni della Jedi e appoggia Grogu su una roccia, dove il piccolo entra in connessione con la Forza. E proprio mentre il mandaloriano osserva quel bizzarro fenomeno, una navicella atterra sul pianeta.
E dal veicolo ne esce Boba Fett, con l’intenzione di riprendersi la sua armatura.
Nelle ultime recensioni non abbiamo nascosto la delusione per la sparizione improvvisa di Boba Fett: creduto morto per anni, Jon Favreau ha deciso di farci sapere che no, è ancora in vita, per poi farlo ricadere nuovamente nel dimenticatoio. Questa sparizione, tra l’altro, ci aveva portati ad arrenderci all’idea che il clone e figlio di Jango Fett non sarebbe più tornato, ma proprio quando ormai avevamo perso la speranza eccolo ricomparire per reclamare l’armatura che gli spetta di diritto e dentro alla quale l’abbiamo conosciuto.
Questa volta, inoltre, Boba Fett è tornato per restare, perché lui e Mando si ritrovano a stringere un accordo: il cacciatore di taglie lo aiuterà a proteggere il piccolo Grogu se lui gli restituirà l’armatura. Una scelta, quella di far rimanere Boba, più che apprezzata, sia per l’interesse che il personaggio ha da sempre suscitato nel pubblico di Star Wars, sia per rifarsi della latitanza degli ultimi quattro episodi.
Ora, però, dobbiamo passare alle note dolenti di quest’episodio di The Mandalorian.
La puntata, infatti, si chiama The Tragedy (La tragedia) per un motivo: Moff Gideon, infatti, riesce a mettere le mani sul bambino, che, come abbiamo scoperto un paio di episodi fa, gli serve per completare un esperimento ancora sconosciuto, poiché il suo sangue è molto ricco di midi-chlorian. Sappiamo che sicuramente Mando e i suoi nuovi compagni riusciranno a salvarlo, ma vedere la sua cattura per mano dei dark troopers – come vengono chiamati da Gideon – ci ha comunque stretto il cuore.
Una nota positiva della cattura del piccolo, però, è che ci ha mostrato cos’erano le schiere di armature nere alle quali Moff Gideon stava lavorando. Per quali altri scopi voglia usarli l’Impero non ci è ancora dato saperlo, anche se, probabilmente, nel prossimo episodio ne sapremo di più. Molto interessante è stato anche il faccia a faccia tra Gideon e Grogu, durante il quale il piccolo sfoggia le sue doti Jedi, dimostrando di riuscire a padroneggiare la Forza molto meglio di prima, e Gideon, da parte sua, sfodera la darksaber.
Dato che Grogu è entrato in connessione con la Froza al Tempio Jedi, forse nei prossimi episodi dobbiamo aspettarci l’arrivo di un Jedi disposto ad addestrarlo come aveva anticipato Ahsoka Tano nello scorso episodio. E, dato che Bo-Katan era alla ricerca dell’arma mandaloriana posseduta da Moff Gideon, è probabile che presto rivedremo anche lei e il suo clan di mandaloriani.
Intanto Mando è rimasto senza il suo piccolo amico. Una delle scene più strappalacrime dell’episodio è indubbiamente la distruzione della Razor Crest, alla quale sopravvivono solamente la lancia in beskar donata al mandaloriano da Ahsoka e la pallina tanto cara a Grogu. Ormai è superfluo ribadire che Din Djarin e il Bambino abbiano sviluppato un rapporto padre-figlio, come sottolineato dalla stessa Ahsoka, ma questo profondo affetto tra i due e la determinazione di Mando nel volere che Grogu venga addestrato, così come la sua emozione nel vederlo avere successo, danno un quid in più alla serie e ci tengono attaccati allo schermo, nonostante la prevedibilità di alcune dinamiche.
Alla fine dell’episodio, dopo che Boba Fett e Fennec Shand – unitasi al cacciatore di taglie su Tatooine – s’impegnano ad aiutare Mando nel salvare Grogu, la Slave I parte alla volta di Navarro, dove il mandaloriano chiede aiuto a Cara Dune.
Ormai questa seconda stagione di The Mandalorian è agli sgoccioli e i prossimi due episodi saranno sicuramente quelli più ricchi di azione, com’è accaduto anche nella stagione precedente. Jon Favreau deve tirare le somme della narrazione, facendo convergere tutte le sottotrame disseminate nel corso degli episodi. Ovviamente attendiamo l’ultimo episodio per dare un giudizio finale, ma se c’è un aspetto che già possiamo lodare è il comparto tecnico (per cui già la prima stagione aveva vinto dei Creative Arts Emmy Awards), che non ha nulla da invidiare alle pellicole cinematografiche e nel quale è stato fatto davvero un lavoro eccellente.
Per il resto non ci resta che attendere queste ultime, sicuramenete intense puntate, curiosi di sapere cosa stanno tramando Moff Gideon e l’Impero e ansiosi di vedere la famiglia composta da Grogu e Mando finalmente riunita.