The Morning Show è tornata per davvero. Dopo una fiacca e deludente seconda stagione incentrata sulla pandemia globale, la serie di punta della piattaforma Apple TV+ con protagonista Jennifer Aniston torna ai fasti di un tempo attraverso una solida sceneggiatura e l’aiuto della sua impeccabile new entry Jon Hamm.
Con un salto temporale di due anni rispetto a dove ci aveva lasciati la stagione precedente, The Morning Show riprende il racconto dal 2022, colmando poi il gap temporale attraverso un intero episodio flashback essenziale per chiarire alcune fondamentali dinamiche esistenti tra i personaggi principali della vicenda. Dopo il boom dei servizi streaming avuto negli anni del lockdown, la UBA+ comincia a soffrire dell’inevitabile e fisiologico calo di abbonati, che costringe i vertici del network a considerare la vendita della compagnia a Paul Marks (Jon Hamm) un magnate milionario della tecnologia proveniente dalla Silicon Valley che rimanda (non troppo) velatamente a Elon Musk. Per assicurarsi il colpo di mercato e ingraziarsi l’affascinante Paul, Cory Ellison (Billy Crudrup) si serve del volto principale della UBA Alex Levy (Jennifer Aniston), tornata nelle grazie dei telespettatori dopo aver mostrato in diretta streaming la sua battaglia contro il covid due anni prima. La trasparenza di Alex le è valsa infatti la totale e rinnovata fiducia del pubblico americano, oltre a un nuovissimo programma tutto suo chiamato Alex senza filtri, in cui l’abile conduttrice intervista i diversi ospiti che si susseguono settimana dopo settimana senza alcuna censura. Anche per Bradley Jackson (Reese Witherspoon) la carriera sembra aver ingranato la marcia giusta in seguito alla pandemia, dopo la quale ha ottenuto finalmente la conduzione dell’ambitissimo notiziario serale; tuttavia la crisi pandemica ha segnato profondamente la giornalista più di chiunque altro, travolta emotivamente da una grave perdita che ha finito persino per mettere in discussione la sua relazione con la collega Laura Peterson (Julianna Margulies).
Se lo scandalo sessuale e la grave pandemia globale non sono riusciti a scalfire davvero la UBA nelle due stagioni precedenti, a minacciare ora la stabilità del network televisivo, più che il rischio della vendita, è un attacco informatico che riporta a galla tutti gli scheletri rimasti nascosti nell’armadio nel corso degli anni. L’hackeraggio delle mail di ogni singolo dipendente dell’azienda fa emergere nuovi sconvolgenti dettagli che vanno dalla disparità salariale al razzismo fino all’occultamento da parte del network di prove fondamentali per far luce sugli avvenimenti dell’assalto a Capitol Hill del 2021.
L’ipocrisia del mondo del lavoro e l’abuso dei ruoli di potere tornano quindi centrali nella terza stagione di The Morning Show, che estende la sua affilatissima critica sociale alla riflessione sui limiti del quarto potere.
Il servizio pubblico e l’informazione offerti dalla UBA trovano infatti come unico ostacolo l’interesse personale dei singoli. La scelta di Bradley di far prevalere il proprio benessere cancellando dei video girati durante l’assalto al Campidoglio ha inevitabilmente delle gravi ripercussioni tanto sulla donna quanto sull’azienda intera. A incoraggiare la scelta amorale di Bradley è infatti proprio il CEO del network Cory, mosso a sua volta da interessi personali di natura sentimentale e, ancor di più, dalla volontà di rimarcare la propria posizione di potere sulla donna. Amore e ruoli di potere sono centrali anche nella storyline di Alex, sempre più vicina al milionario Paul Marks. Dopo aver invitato il probabile futuro acquirente della UBA Paul Marks al suo show Alex senza filtri, il rapporto tra i due diventa sempre più stretto, al punto da sollevare alcuni dubbi da parte dei media televisivi concorrenti sui reciproci interessi personali che scaturirebbero dalla loro relazione, oltre che sulla trasparenza delle informazioni offerte dal network una volta legato all’Hyperion di Paul.
Alla centrale riflessione sull’informazione fornita quotidianamente dai mass media, sulla corruzione degli stessi e sui relativi interessi economici e personali che ruotano attorno ai colossi televisivi, The Morning Show non manca di affiancare tematiche altrettanto cruciali nel dibattito pubblico attuale come l’aborto, la guerra in Ucraina, le discriminazioni razziali esistenti all’interno degli ambienti lavorativi sottolineate dal divario salariale presente tra le diverse etnie e il finto buonismo dei bianchi, rimarcando quindi quelli che erano stati i punti di forza della serie Apple TV già dalla sua prima stagione. Punti di forza che superano di gran lunga i difetti, di cui tuttavia questa terza stagione non è priva. Dalla poca veridicità di alcuni eventi come la mancata preparazione di Bradley prima del lancio spaziale, allo squilibrio tra le storylines di Alex e Bradley, passando per la superficialità con cui è stato presentato il nuovo accordo ottenuto dalla UBA nel finale di stagione o la forzata e fan service storia d’amore tra Bradley e Laura, non sono pochi gli elementi che hanno minato le stabili fondamenta di questa terza stagione, seppur non abbastanza impattanti da provocarne il crollo, reso impossibile da un cast talmente straordinario da riuscire a tenere in vita la serie anche quando si era proposta di insegnarci come lavare le mani, invitandoci poi a praticare il distanziamento sociale.
Il più grande punto di forza di The Morning Show resta sempre il suo cast stellare.
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La chimica tra Jennifer Aniston e Jon Hamm è stata la vera protagonista indiscussa di quest’ultimo capitolo di The Morning Show, sebbene non siano stati gli unici membri del cast a brillare nel corso dei dieci episodi da cui è composto. Oltre al risaputo e incontestabile talento di Reese Witherspoon (che avremmo voluto vedere molto di più in scena insieme con Jennifer Aniston), merita una menzione speciale la prova attoriale di Billy Crudrup, che ha dato vita a un personaggio sempre più imprevedibile, indecifrabile, complesso e indispensabile ai fini della narrazione. L’evoluzione di Cory è stata costante sin dalla prima stagione della serie tv, e le sue (talvolta meschine, talvolta altruistiche) gesta mantengono da sempre vivo il fuoco che accende la curiosità dei telespettatori e i riflettori sugli studi televisivi più famosi dell’universo seriale. Per le tematiche trattate, il cast stellare e il modo in cui riesce a tenere sempre un occhio sull’attualità come nessun altro prodotto televisivo, The Morning Show si riconferma con questa terza stagione tra le migliori produzioni del sempre più ricco catalogo di Apple TV+.