ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su The Penguin 1×03 e sui precedenti episodi della serie HBO
Siamo giunti al terzo appuntamento con The Penguin. La serie tv firmata HBO si sta dimostrando sempre più appassionante e avvincente. Sta raccogliendo, di settimana in settimana, un numero crescente di consensi e gli ascolti che sta facendo registrare sono ormai considerevoli. Anche stavolta abbiamo assistito a una puntata densa e intrigante, con una serie di elementi su cui soffermarci. The Penguin 1×03 ruota principalmente intorno al personaggio di Victor, dotato finalmente di un adeguato background. Riflette, però, anche su un tema importante, quello della cosiddetta vita “migliore” offerta dalla mafia. Un tema estremamente delicato, di cui parleremo diffusamente nel corso di questa analisi.
Continuano, nel frattempo, le lotte di potere di Sofia e Oz, alleati in questa puntata, fino allo scioccante finale destinato a ridisegnare, ancora una volta, gli equilibri del racconto. Il loro rapporto si fa sempre più ambiguo e sfaccettato, così come quello tra Oz e Victor, prepotentemente al centro della narrazione in questo episodio. Addentriamoci, dunque, nel racconto di quanto visto in The Penguin 1×03, soffermandoci, come di consueto, sugli elementi fondamentali della puntata.
La storia di Victor
Il più grande contributo alla narrazione offerto da The Penguin 1×03 è sicuramente la back story di Victor. La figura del ragazzo, finora, era rimasta un po’ circostanziale. Oz lo aveva trovato per strada, ma non sapevamo come ci era finito e cosa aveva passato. Si percepiva un bagaglio doloroso sulle sue spalle. Un disorientamento evidente. Non c’erano, però, dettagli su ciò che aveva vissuto. Ora, finalmente, li abbiamo, e possiamo osservare Victor sotto una luce del tutto nuova.
Ci sono due elementi fondamentali che fuoriescono. Il primo è chiaramente il trauma, l’aver visto la sua famiglia spazzata via dall’inondazione che ha colpito Gotham. Al trauma si accompagna l’inevitabile senso di colpa del sopravvissuto, visto che lui si è salvato uscendo con i propri amici. Il secondo elemento è l’aspirazione a una vita “migliore”, palesata prima parlando col padre a casa, e poi con la fidanzata, Graciela, sul tetto del palazzo. Questi sono due aspetti cruciali per capire le scelte di Victor nel presente. Il suo avvicinamento a Oz e poi la decisione di non partire con Graciela.
C’è tanto di irrisolto in Victor. Ed è anche normale che sia così, visto cosa ha passato. In questo momento di grande frammentazione, gli si pone davanti la grande sliding door della sua vita: partire con Graciela e lasciarsi alle spalle quella città da incubo o rimanere con Oz e continuare a perseguire i propri obiettivi? Victor si ritrova, in sostanza, a dover scegliere tra i due elementi fondamentali del suo background: il trauma e la vita “migliore”. Opta per la seconda, decidendo di continuare a vivere il proprio trauma a costo però di riuscire, finalmente, a disegnarsi un futuro davanti.
The Penguin 1×03 e la vita “migliore” della mafia
Peccato che quella vita, migliore, non lo sia affatto. The Penguin 1×03 riesce a illustrare molto bene uno dei meccanismi fondamentali di reclutamento. In condizioni di estremo disagio, i soldi, la stabilità e le promesse offerti da questo tipo di vita possono sembrare un’alternativa davvero allettante. Su questo aspetto Oz riesce a penetrare nella mente di Victor, mettendolo davanti al ricordo di suo padre e allo scenario di una vita di sacrifici spazzata via senza alcuna ricompensa. La vita “migliore” offerta dalla mafia nasconde i suoi lati oscuri: la violenza, il pericolo, la morte.
Quando Victor sceglie di rimanere a Gotham, guarda solo un lato della medaglia. Quello più luccicante. C’è, però, anche un’altra questione, in merito, da valutare. La mafia è bravissima ad accogliere, ma è molto reticente nel lasciare andare. Osserviamo come in Victor si formi l’idea, ragionevole, di non potersi più tirare fuori. Oz in realtà lo lascia andare, ma è allora che emerge la verità: la reclusione non è fisica, ma mentale. Victor ha ormai intravisto quella vita “migliore” e in cuor suo non è disposto a lasciarsela scappare. Rinuncia alla fuga, dunque, e nel finale di The Penguin 1×03 compie la sua scelta definitiva quando investe con l’auto l’uomo di Maroni e salva proprio Oz. Torna da quell’uomo da cui voleva scappare. Che lo aveva persino lasciato andare. Ma da cui, evidentemente, non può e non vuole allontanarsi.
Rapporti complessi
The Penguin 1×03 si costruisce moltissimo sui rapporti tra i personaggi. La storia di Victor punta sotto i riflettori il suo legame con Oz, caratterizzandolo in maniera davvero interessante. Non viene disegnato un semplice rapporto capo-sottoposto, ma qualcosa di molto più complesso. Nel suo modo perverso, Oz si è davvero affezionato a Victor. Ci tiene e vuole aiutarlo. Forse un po’ si rivede in lui e nel suo smarrimento, ma soprattutto il Pinguino (potete leggere qui la storia del personaggio tra i vari media) desidera, finalmente, farsi apprezzare da qualcuno. È significativo il momento in cui Johnny Viti attacca Oz, facendogli notare come nessuno, in realtà, si sia mai fidato di lui. L’uomo sa bene l’impressione che provoca negli altri e s’infuria perché quella messa davanti a lui è la verità nuda e cruda.
Con Victor, però, le cose sono diverse. Oz si offende quando il ragazzo gli fa capire di credere di essere costretto a rimanere perché è convinto di aver trovato, finalmente, qualcuno che si fida sinceramente di lui. Non c’è un semplice rapporto di subordinazione tra i due, ma una connessione più complessa, a cui contribuisce anche lo stesso Victor. Oltre che la tanto agognata vita “migliore”, il ragazzo è in cerca di una guida. Ha perso tutti. Non ha più un padre e desidera ardentemente una figura sostituiva. Oz, in questo caso, lo è. In un modo sempre estremamente viziato ma lo è. Anche per questo Victor sente di non potersene andare. Per non perdere, ancora una volta, la propria famiglia.
Al centro di The Penguin 1×03 c’è anche il rapporto tra Oz e Sofia, altrettanto complesso e ambiguo. C’è un evidente passato traumatico tra i due, col primo che ha contribuito alla reclusione della seconda, ma c’è anche una profonda voglia di rivincita. Sofia, però, non perde occasione per ribadire la sua superiorità rispetto all’alleato del momento. Il rapporto tra i due dà sempre l’idea di essere molto scricchiolante, e la conclusione dell’episodio non promette nulla di buono. La sensazione è che c’è ancora tanto da esplorare nella connessione tra i due protagonisti della serie disponibile su Sky.
La vita “migliore” in The Penguin 1×03
La vita “migliore” offerta dalla mafia, dunque, è al centro di The Penguin 1×03, come detto in fase d’introduzione. E non è un aspetto che riguarda solo Victor, ma tutti i protagonisti della serie tv. Da Oz, che nel dialogo sul finale di Sofia spiega come tutte le sue scelte siano state orientate in questo senso. E sì, confessa, ne è valsa decisamente la pena. Anche se, dopo anni, lo vediamo ancora sul filo del rasoio e non ci capacitiamo di come ne sia valsa la pena. Fino alla stessa Sofia, che si sta mettendo contro la sua stessa, intera, famiglia, per ottenere una vita “migliore” che nel suo caso significa più che altro riscatto e vendetta.
A conti fatti, però, ne vale la pena? Perché da fuori sembra evidente che non sia così. Però bisogna immedesimarsi, e in tal senso viene in soccorso Sofia, che ci regala uno dei momenti più interessanti di The Penguin 1×03. Quando parla della diffusione della droga, sottolinea come le condizioni di disagio e difficoltà siano funzionali alla circolazione delle sostanze. Una delle poche vie di evasione dalla dura realtà. Possiamo estendere il discorso alla malavita in generale, che in tanti contesti è vista come l’unico modo per elevare le proprie condizioni. Per ottenere, dunque, una vita “migliore”. È chiaro, dunque, che non ne valga la pena, e noi lo sappiamo perché osserviamo da fuori. Dall’interno, però, non è così facile accorgersene, e su questo bisognerebbe davvero riflettere.
Senza sfociare troppo in questioni sociali che meriterebbero una cornice ben diversa, dirigiamoci verso la fine di questa recensione. The Penguin 1×03 ha mostrato, ancora una volta, il clamoroso valore di questa serie tv, che ormai non è più una sorpresa. C’è tanta azione e c’è molta tensione, ma come avviamo visto c’è anche tanto valore concettuale e ci sono moltissimi spunti di riflessione. È un racconto complesso, profondo e articolato, di cui abbiamo esplorato solo una piccola parte. Non vediamo l’ora di andare più a fondo. Nel salutarci, vi lasciamo le recensioni delle prime due puntate (qui la 1×01 e qui la 1×02) e se volete dare uno sguardo più generale, la nostra recensione, senza spoiler, di tutta la serie tv in anteprima che abbiamo potuto fare grazie a Sky.