ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su The Penguin 1×08
Che meraviglia. The Penguin 1×08 è il compimento perfetto di una serie tv grandiosa. Siamo arrivati alla fine di questo splendido viaggio e lo abbiamo fatto nel modo migliore possibile. Dopo aver visto la serie tv in anteprima grazie a Sky e HBO, non vedevamo l’ora di parlarvi di questo grandioso finale. La consacrazione di quella che si candida con forza a essere una delle serie tv dell’anno. In questo episodio arrivano a compimento le parabole dei protagonisti. Tutte, a modo loro, tragiche. Tutte definite con una cura maniacale, e coerenti con quello che è stato il percorso di ogni singolo personaggio nel racconto.
La serie di HBO non disdegna anche qualche regalo ai fan. Il bat-segnale alla fine è sicuramente fra questi, ma anche la comparsa, tramite lettera, di Selina Kyle, che potrebbe aprire a nuovi scenari futuri per la splendida Sofia di Cristin Milioti. Fermiamoci al presente, però, e andiamo a fondo di questa sensazionale The Penguin 1×08. Lo faremo analizzando l’epilogo dei quattro grandi protagonisti della narrazione, uniti dal dramma che cinicamente si consuma in una resa dei conti che non risparmia davvero nessuno.
Il dolore liberatorio di Francis
The Penguin 1×08 si apre con la coda del flashback dominante nell’episodio precedente. Qui scopriamo che Francis è immediatamente consapevole delle colpe di Oz nella morte dei suoi altri due figli e inizia a covare un rancore mai sopito per quella creatura che lei stessa ha generato, e che ormai associa al demonio. Assistiamo alla frantumazione di una donna dilaniata dal dolore per la morte di parte della sua progenie, dalla presa di coscienza della ferocia dell’unico figlio rimastole, ma anche dall’esigenza di continuare ad amare quello stesso figlio. Unico appiglio alla vita e a una parvenza di felicità .
Francis risparmia così Oz. Reprime quell’odio che esplode quando Sofia la mette davanti all’inesorabile cinismo del figlio. Il confronto finale tra il Pinguino e sua madre è estremamente intenso. Assistiamo a tutta la rabbia di una madre costretta ad andare contro la sua stessa natura. Costretta a odiare un figlio che la repelle, che l’ha privata dell’amore più grande. Dopo anni e anni, Francis esplode, confessa il suo odio e affonda le punte aguzze di un vetro di bottiglia nel ventre del suo bambino. Un’immagine potentissima, accompagnata dalla comparsa, per un attimo, di Jack e Benny. Tutto si fa sfocato poi, e Francis può uscire di scena.
Dopo questa esplosione, la parabola della madre di Oz semplicemente giunge a termine. Si esaurisce. L’odio era forse tutto ciò che teneva in vita Francis, che solo così è riuscita ad alimentare un sentimento totalizzante come quello che le è stato portato via dal suo stesso figlio. È una fine naturale. Quasi serena. Dopo aver vomitato tutto il suo odio covato per anni, Francis rimane un guscio vuoto. Preda semplice per la malattia, che finisce di consumarla e la costringe a vegetare su un letto da ospedale.
Il dramma di Victor nel finale di The Penguin 1×08
Particolarmente straziante è il finale della parabola di Victor che si consuma nella coda di The Penguin 1×08. Il confronto tra Oz e il ragazzo è lasciato agli ultimi istanti. È una sorta di testamento della personalità del Pinguino. Sembrava che Victor avesse finalmente ottenuto l’unica cosa che agognava: una famiglia. Ha seguito fedelmente Oz. Gli ha servito la vendetta su Sofia e gli ha riconsegnato le chiavi di Gotham. E il Pinguino l’ha ripagato uccidendolo. Vic aveva trovato nel suo boss ciò che l’inondazione di Gotham gli aveva portato via. Ma Gotham è una città spietata. Una città di Pinguini, non di bravi ragazzi. E Victor ne ha fatto le spese.
Ma come si giustifica l’atteggiamento di Oz? Lui ci sembrava sinceramente legato al ragazzo, ed è proprio questa la ragione della sua scelta. Quell’affetto che il criminale stava iniziando a provare viene visto come una debolezza. Come lo è stata l’amore spassionato per sua madre, che gli stava per costare la vita. Oz non vuole più rischiare. Non vuole avere dei punti deboli e Victor lo stava diventando. Così decide di farlo fuori, privandosi di un nervo scoperto potenzialmente molto pericoloso. Una scelleratezza perfettamente coerente con l’indole feroce e spietata del Pinguino.
Il mostro e la pazza
Dopo aver parlato di Francis e Victor, vogliamo l’attenzione ai due principali protagonisti della serie tv. Con un piccolo preambolo anticipatorio, prima di analizzare l’epilogo di entrambi i personaggi. Oz e Sofia sono arrivati a The Penguin 1×08 in una situazione di scontro aperto. La resa dei conti vista in questo finale è solo la coda, però, di un rapporto molto più complesso, che abbiamo snocciolato nelle varie recensioni settimanali. Un legame talmente potente da risultare inscindibile anche in questo finale. Anche quando le strade dei due, finalmente, si separano, e ognuno vive il proprio epilogo.
Non possiamo, infatti, fare a meno di vedere delle similarità tra Sofia e Oz. Due outsider, non considerati dal loro ambiente. Avrebbero potuto facilmente unire le forze, invece si sono fatti la guerra. E per cosa? Per diventare, infine, ciò da cui fuggivano. Un mostro, Oz. Una pazza, Sofia. Il mondo li ha sempre visti così. E loro hanno puntualmente cercato di cancellare questa immagine. Nel finale di The Penguin 1×08, però, abbiamo Oz, visto come un mostro dall’unica persona che lui ha sempre amato. E abbiamo Sofia, vista come una pazza che ha sterminato al propria famiglia. Ogni sforzo, in sintesi, è stato vano.
La parabola circolare di Sofia
Dopo questa considerazione che connette Sofia e Oz, analizziamo il compimento dei loro percorsi singoli in The Penguin 1×08. Partiamo dalla prima. Sofia è ormai in guerra aperta con Oz. Ha mollato ogni altra aspirazione. Ha perfino lasciato la presa su Gotham, offerta addirittura come ricompensa per la cattura del suo nemico. Le interessa solo la cruda e semplice vendetta. Nulla di più. Abbiamo visto come Sofia non avrà affatto ciò che desiderava. Viene, anzi, nuovamente ingannata da Oz e finisce, ancora una volta, ad Arkham. Il commiato della donna è di una bellezza disarmante. Vale la pena ripercorrerlo un attimo. La pistola puntata alle spalle. Una luce all’improvviso. L’arrivo della polizia. Il ritorno in prigione. La fine, terrificante e meravigliosa, di una parabola tragica e beffarda.
Il piano di Sofia non va in porto. Alla fine vince, per così dire, Oz. Eppure la donna riesce comunque a compiere il proprio percorso. Molto potente è la scena in cui Sofia appicca l’incendio a casa Falcone. Un fuoco purificatore. Una catarsi che la libera finalmente da una vita che le ha riservato solo sofferenze. L’incendio è l’ultimo atto di emancipazione di Sofia, che nelle fiamme spegne ogni retaggio della sua famiglia e incendia il simbolo del potere dei Falcone. Un potere che le ha letteralmente rovinato la vita. Nel fuoco si conclude la tragedia identitaria di Sofia, che dopo aver abbandonato il proprio cognome brucia ogni residuo della propria esistenza.
Il finale di Oz in The Penguin 1×08
Arriviamo al grande protagonista. Oz vive un finale intensissimo, come ci aspettavamo. È lui il filo che lega i vari personaggi e con lui si consumano le parabole di tutti quanti. Possiamo riassumere il cammino del criminale in The Penguin 1×08 come una sorta di scalata in cui, a ogni piano, deve rinunciare a qualcosa. Prima alla madre. Dopo anni Oz viene messo davanti al suo peccato dalla machiavellica pianificazione di Sofia. Nemmeno davanti al dolore di Francis confessa il suo crimine e allora capiamo che ciò che Oz ama davvero non era sua madre, ma l’idea di sua madre. Oz è ossessionato dall’amore materno perché potenzialmente sconfinato. È la manifestazione di quell’assoluto a cui anela. Per tutta la vita, l’uomo ha proiettato su sua madre i propri desideri. Nel finale li realizza, e anche se sua madre non può goderne (e non avrebbe mai voluto probabilmente) li celebra comunque con lei, dando vita alla sua fantasia con l’aiuto di Eve, mentre di sopra Francis giace inerme su un freddo letto.
Il secondo confronto è quello con Sofia. Come detto, Oz vince questo scontro, ma ciò che ci ha colpito è un passaggio specifico della sua conversazione con la figlia di Carmine Falcone. Lei gli dice che ora può essere visto come un “uomo del popolo”. Come avrebbe sempre voluto essere guardato. Questo è un elemento importante, che sottolinea il bisogno di approvazione che attanaglia l’animo del protagonista. Un’esigenza che si coniuga con quell’ossessione per sua madre. Una necessità , però, vacua. Nel finale Oz si sente un re, ma comanda da un attico isolato. Lontano da quel popolo di cui, sicuramente, non è affatto rappresentante.
Infine, l’ultimo confronto è quello che abbiamo visto con Victor. E di cui abbiamo parlato a sufficienza. Il compimento della parabola di Oz alla fine di The Penguin 1×08 è segnata dal crimine più vile. E questo particolare è estremamente esemplificativo della personalità ripugnante del Pinguino. Un personaggio magnifico e sensazionale, che ci rimarrà davvero a lungo impresso nella mente.
The Penguin 1×08 è un finale meraviglioso
Ci sentiamo di poter aggiungere davvero poco altro. Stilare un giudizio complessivo è quasi un esercizio superfluo. I consensi che la serie tv di HBO ha ottenuto e l’entusiasmo generato parlano da se. Siamo di fronte a una delle migliori serie tv dell’anno, destinata a far parlare ancora tantissimo di se. La splendida interpretazione di Cristin Milioti merita di non passare inosservata quando arriverà la stagione dei premi. Colin Farrell è stato un Pinguino destinato a fare storia. HBO ci ha mostrato, ancora una volta, come si realizzano serie tv di livello altissimo. Tutto converge e si consacra in questa The Penguin 1×08. Un finale meraviglioso per una serie tv meravigliosa.
È giunto il momento di lasciare Gotham. Anche la nostra parabola è terminata. Ed è stata incredibile. Dopo lo strepitoso The Batman, The Penguin è riuscita a mantenere altissimo il livello del racconto, con una narrazione adatta persino a chi non ha mai visto il film con Robert Pattinson. Oggi siamo qui a celebrare la serie tv disponibile su Sky, ma non possiamo dimenticarci che, alla vigilia, la sfida era molto complicata. Tutto è andato per il meglio. Anche oltre il meglio. E questo è l’ennesimo trionfo di HBO.