Inizia a prendere forma la crociata di Frank Castle. Dopo tre episodi abbastanza introduttivi, siamo arrivati a un punto intermediario, dove Lieberman e The Punisher cominciano a collaborare, diventando sempre più partner, a differenza di ciò che Castle diceva negli scorsi episodi.
In queste due puntate emerge sempre più quella che è la morale di Frank Castle. Giusto è che lo abbiamo conosciuto nella seconda stagione di Daredevil, ma non così approfonditamente. In maniera molto sottile infatti, e attraverso le sue azioni, conosciamo meglio il carattere di The Punisher, ciò in cui crede e ciò di cui ha paura. Può sembrare strano ma anche Frank Castle conosce questo sentimento. Ha perso la sua famiglia, è convinto che chiunque abbia a che fare con lui alla fine muoia, così come è successo a Maria e ai suoi figli.
“Stavano meglio senza di me. Stando con loro, stando accanto a loro, li ho fatti morire”
È questo che preoccupa maggiormente il nostro giustiziere. La scena con Karen della 1×05 ci mostra un Castle stranamente aperto, perché sa che di Page si può fidare. Un momento davvero toccante, diverso dal solito Punisher che conosciamo, fatto di cruda violenza. Questo sarà sicuramente uno dei momenti chiave della prima stagione della Serie Tv. Il punitore non vuole mettere in mezzo anche Karen perché sa, così come è successo alla sua famiglia, che facendolo metterà in pericolo anche la giornalista.
È sempre la stessa Page che mette in luce un altro aspetto del protagonista.
“Dovevi proprio farlo, eh?”
Riferendosi al finale della 1×04, dove Frank salva Madani da un’auto in fiamme, la ragazza non comprende a pieno il motivo per il quale il giustiziere abbia salvato una persona con la quale potrebbe avere uno scontro. Ma se The Punisher può essere definito un eroe, nonostante tutta la violenza che usa e le morti che provoca, è proprio per questo. “Sì”, come a dire: “certo che dovevo farlo, io uccido i criminali, non chi fa bene il proprio lavoro”. Probabilmente questo breve incontro tra Castle e Madani sarà importante per il proseguo della stagione. Ora l’agente sa che The Punisher è vivo, deve solo capire cosa ha in mente e da che parte sta.
Le uniche parole dette dal supereroe con il teschio sul petto alla donna sono emblematiche: “non starmi tra i piedi”. The Punisher ha in mente qualcosa di grosso, questo Madani ora lo sa.
Se la 1×04 vede Lieberman e Punisher iniziare a collaborare, attuando il piano per rubare le armi, nel 1×05 la coppia diventa più affiatata. L’analista e il giustiziere, la mente e il braccio, un tandem che funziona sempre bene. È grazie al drone infatti che Frank e il suo ex collega riescono a uscire vivi (non proprio) da una bruttissima situazione, ed è lo stesso Lieberman che porta in salvo Castle. Insomma, niente fratelli di sangue, è vero, ma questi due diventeranno sicuramente molto più che partner. Infatti Frank cerca di aiutare la famiglia di David, anche se, a dimostrazione che non può dividersi tra due vite, perderà la cena.
Ma il protagonista di questi due episodi è in assoluto quello che probabilmente sarà il vero antagonista della prima stagione: William Rawlins.
Lo abbiamo conosciuto nel terzo episodio, è colui che ha mandato Frank e il suo esercito all’avanscoperta, in quella che era una chiara imboscata. Molti hanno perso la vita, Punisher ce l’ha fatta, così come è riuscito a sferrare un pugno talmente forte a Rawlins da fargli perdere un occhio.
Sembra essere lui l’uomo che orchestra tutto da dietro, che nel frattempo ottiene promozioni immeritate. Un solo occhio, ma più facce. Una da bravo agente che ottiene medaglie, e l’altra da uomo corrotto che manda i suoi uomini a uccidere tutti quelli coinvolti nel caso “Zubair”.
Frank però ha un chiaro messaggio per quest’uomo, di cui ancora però non conosce l’identità:
“Non so chi sei, ma verrò a prenderti”
È questo il messaggio più importante degli episodi 1×04 e 1×05. C’è una sottile differenza tra giustizia e punizione, e Frank cerca di spiegarla a Karen. La ragazza vorrebbe far venire a galla la verità, ma The Punisher sa che non questo non potrà mai succedere. Perché, ciò che i cattivi meritano, ciò che Rawlins merita, è una severa punizione, quella di morire.