Ci stiamo dirigendo verso il finale di una prima meravigliosa stagione, e lo stiamo facendo nel migliore dei modi, alla The Punisher. Per avere la pace, nel modus operandi di Castle, bisogna preparare e affrontare la guerra, per quanto cruenta e pericolosa essa sia. Frank non ha paura di nulla, non teme il giudizio della gente, peggio di così in effetti non può andare. Ecco allora che torna a indossare il tanto amato teschio, per portare un po’ di giustizia.
La decima puntata è uno spettacolo vero e proprio. Una puntata chiave, quella nella quale Frank scopre chi è davvero Billy Russo, rimanendo davvero distrutto dalla notizia. Non è il solo però a scoprire chi è in realtà il direttore dell’ANVIL. Infatti anche Madani ne viene a conoscenza. Dina e Castle, due persone con grande determinazione e intelligenza, tradite dalla stessa persona, Russo è davvero in gamba, quella faccia pulita purtroppo potrebbe ingannare chiunque.
Un episodio perfetto anche a livello di regia. I vari punti di vista, le varie versioni dei fatti, sono la ciliegina sulla torta. È ancora una volta Lewis Wilson l’antagonista da affrontare, ma sarà anche l’ultima. Il ragazzo psicopatico ha provato a far fuori non solo l’uomo di politica che non promuoveva le armi, ma anche Karen Page. L’errore più grande che potesse fare. Se c’è di mezzo Frank, è meglio non prendersela con la giornalista. Fortunatamente tutto finisce per il meglio.
Wilson si fa esplodere, Karen è salva, The Punisher è costretto a fuggire. Ciò che va sottolineato è la quantità di sangue perso da Frank. Va infatti fatta una piccola parentesi. Siamo abituati a vedere eroi con dei super poteri. Anche solo nel mondo seriale, abbiamo conosciuto Iron Fist, Daredevil, Luke Cage e Jessica Jones, ognuno con le sue qualità. Castle è un semplice uomo, che ha perso tutto, che vuole giustizia, che ha intenzione di punire chi fa del male, partendo da chi ha ucciso la sua famiglia. Questa sua voglia di sopravvivere per la causa, questa sua determinazione, fanno in modo di donargli una sopravvivenza quasi irreale. Potrà ricevere proiettili, prendersi pugnalate o essere pestato, The Punisher sopravvivrà, perché la sua grinta vale più di qualsiasi superpotere.
Frank purtroppo non ha neanche il tempo di sistemare le ferite (fisiche e morali) che ha già altri uomini da affrontare e uccidere. Quello che succede nell’undicesimo episodio racconta un altro Castle. Questa volta non sarà qualcosa di improvvisato, con tanto coraggio e poca tattica. Questa volta The Punisher ha preparato tutto, e non importa in quanti saranno, una cosa è certa, verranno tutti fatti fuori. Ora lo scopo di Frank è quello di uccidere il suo ex amico, e in qualche modo ci riuscirà.
Rawlins torna finalmente all’opera dopo qualche episodio in cui si è defilato. Non va neanche tanto per il sottile, pronti e via fa rapire Sarah e il figlio, fortunatamente la bambina riesce a fuggire in tempo.
Qui la chiave di tutta la stagione forse. David e Frank hanno un grosso litigio. Il punitore era stato chiaro: niente prigionieri, solo morti. Lieberman aveva acconsentito a tutto ciò, ma vista una via d’uscita per la sua famiglia, ha preferito dire tutto a Madani, mandando all’aria il piano di Castle. Il supereroe, impulsivo com’è, si allontana da David preso dall’ira. Ma è qui che capiamo la vera natura del punitore. Una volta scoperta la situazione della famiglia del suo ormai partner, passa tutto, e si mette all’opera.
Ormai il rapporto tra due è quasi fraterno. David ha sostituito Billy, a tutti gli effetti.
Rawlins e Russo non hanno più tutto sotto controllo, Frank ha preso la palla in mano, è lui che detta legge ora.
Due episodi meravigliosi che ci fanno comprendere quanto il finale di stagione sarà davvero mozzafiato. Perso Wilson, ora rimangono solo due antagonisti, i peggiori di tutti. The Punisher è pronto ad affrontarli, con qualsiasi mezzo, a qualsiasi condizione, per il bene suo, per quello di David e per quello della sua famiglia.