The Walking Dead 11x23 Recensione

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The Walking Dead 11×23 è in assoluto il penultimo episodio della nostra amatissima serie. Dopo una marea di puntate, di amori, dissapori, personaggi, eventi, siamo davvero arrivati al momento in cui dobbiamo dire “il prossimo sarà l’ultimo”. L’ultimo vuol dire proprio “ultimo”, vuol dire che dopo non ci saranno più “se” e “ma”, vuol dire che la storia avrà la sua fine. Definitiva.

Ad accompagnarci nel vivo anche di questa puntata è la “piccola” (ormai non più tanto piccola) Judith Grimes. Le sue parole questa volta sono più dettagliate, più familiari, ci prendono il cuore e ce lo invadono di ricordi dei nostri personaggi preferiti. Rick, Michonne, Carl, persino il nome di Lori, ci portano indietro nel tempo e ci fanno sorridere con dolcezza.

La piccola di casa Grimes è tosta, coraggiosa e determinata. Ha capito per cosa vale o no la pena combattere. Ha, senza dubbio, ciascuna delle migliori caratteristiche di ogni membro della sua famiglia ed è pronta a raccontarci anche questa storia:

“Per la maggior parte del tempo non abbiamo fatto che lottare per sopravvivere, per riprenderci quello che abbiamo perso. In questa famiglia, la mia famiglia, faremmo di tutto per proteggerci e ora stiamo lottando per qualcos altro, qualcosa di più grande. Un nuovo inizio. Ma c’è un prezzo da pagare, c’è sempre un prezzo da pagare. Non ho mai conosciuto mia madre Lori. Mio fratello Carl ha sognato il giorno in cui avremmo vissuto in pace insieme. Mia madre Michonne voleva arrivare a non usare più la spada. Mio padre Rick cercava pietà. E io? Beh, direi che anche io sono una Grimes. Continuo a pensare a quello che mi ha detto mia madre, un segreto che condivideva con mio padre. Era come un portafortuna, anche per me e RJ. Avevo paura a dirlo ad alta voce, avevo paura di dire tante cose ad alta voce, ma quando abbiamo iniziato non sapevamo che sarebbe stato il giorno in cui tutto sarebbe cambiato per sempre.”

*The Walking Dead 11×23 – Judith* *con la pistola di Rick*

La premessa dell’episodio non ci fa sorridere solo perché si tratta della nostalgia tipica di quando qualcosa sta volgendo al termine. Ci fa sorridere e ci commuove per la simbologia che la accompagna. Vediamo la pistola dello sceriffo, sempre presente e inviolabile. La pergamena iniziata da Deanna ad Alexandria e portata avanti da Rick e Michonne ora sta nello zaino di Judith, quella bambina da sempre simbolo di speranza e rinascita. Il cappello di Rick, intatto dopo tanti anni e tante vicende, stemma indiscusso della forza della famiglia Grimes, è passato da testa a testa in alcune rarissime occasioni. Rick lo donò a Carl alla fattoria di Hershel, Carl poi lo donò a Judith nei suoi ultimi giorni di vita ad Alexandria. Adesso è Judith stessa a fargli cambiare proprietario. Rick Junior, come a voler ancora una volta sottolineare la ciclicità del simbolismo di un oggetto, è il nuovo proprietario del cappello e quindi, forse, anche dell’intera eredità della famiglia Grimes.

*The Walking Dead 11×23 – Judith e Daryl*

Trattandosi del penultimo episodio di tutta la serie è inevitabile che alcuni nodi debbano venire al pettine, così come è inevitabile che dopo tante puntate si stiano delineando le vittime di questa ancora troppo fortunata stagione.

Infatti, mentre combattono su diversi fronti per riconquistare la libertà e l’idea rinnovata di un mondo pacifico, per quanto possibile, i nostri personaggi hanno ancora tempo per rendersi onore, guardarsi negli occhi ed essere sinceri.

Uno dei dialoghi più belli di tutto l’episodio, ma forse anche dell’intera serie, è quello che vede i due (ex) Re, Ezekiel e Negan, faccia a faccia, senza bisogno di dimostrare niente l’uno all’altro. Ezekiel si trova a dover constatare che Negan è davvero cambiato, che ha sdradicato dentro di sé quella malvagità e quell’odio che l’hanno dipinto come un mostro oltre ogni tempo. Al tempo stesso Negan, orgoglioso e prudente, ammette senza problemi che ognuna di quelle persone che ha salvato merita di vivere più di lui. Sono tutte parole forti che ci mettono davanti alla certezza che ciascuno di questi personaggi ha raggiunto il suo livello massimo, così come lo ha raggiunto Lydia, non tanto con la perdita del braccio, ma con le parole di Aaron “ci sono tante persone che ti amano”.

Ora che manca più o meno un’oretta alla fine di The Walking Dead il corpo senza forze di Judith tra le braccia di Daryl ci ricorda tanto quella corsa disperata di Rick con Carl verso la fattoria di Hershel, un’icona di salvezza in un mondo di morte e distruzione. Il cunicolo in cui solo alcuni dei nostri riescono a entrare, schiacciati e sopraffatti dai vaganti, ci fa pensare alla via in cui Glenn e Nicholas combatterono fino allo stremo per proteggere Alexandria dalla mandria in avvicinamento.

La distruzione della follia di Pamela Milton, così come di altri capi importanti prima di lei, avrò un prezzo altissimo da pagare. Purtroppo noi lo sappiamo già.