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This Is Us 5×03 – Essere genitori è difficile

This Is Us
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Essere genitori è difficile. È una cosa bellissima certo, ma piena di dubbi, paure e incertezze. Si può essere connessi, uniti e solidali come Jack e Rebecca, eppure anche un padre e una madre di quel calibro si perdono qualcosa sui loro figli. Inevitabilmente fanno degli errori, anche se a fin di bene, come tutti gli esseri umani. Lo avevamo visto nella puntata precedente di This Is Us: il non parlare dei problemi razziali negli USA ha condizionato Randall da sempre. Lo vediamo in quella nuova, soprattutto in Kevin e Randall. Perché adesso è il loro turno di essere genitori.

Tutto quello che hanno imparato da Jack e Rebecca si riflette sul loro modo di essere padri.

Kevin deve ancora decidere che tipo di padre vuole essere. Forse deve ancora realizzarlo pienamente perché, anche se lo voleva, non era esattamente così che se l’era immaginato. Con Madison sono degli estranei. Non sanno niente l’uno dell’altro. Non parlano davvero: si mettono in mostra per far funzionare il fidanzamento, girano intorno alla realtà ma questo non è il modo per affrontare la vita. Non è il mondo per essere dei bravi genitori. Non sa che il suo allenarsi continuamente, l’andare in giro con gli addominali scoperti per casa, saltare la colazione per eccesso di calorie e per il suo nuovo ruolo, sta mettendo a dura prova Madison. Per lei sono i ricordi della sua bulimia. Ma non può prendersela con Kevin perché lui non conosce questo suo aspetto.

This Is Us fa un lavoro eccezionale nel ricordarci che il disturbo alimentare di Madison è ancora un pezzo della sua storia, nonostante sia spesso trascurato.

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Si apre a Kevin onestamente ed emotivamente in un modo tale che permette al ragazzo di fare altrettanto, affrontando un problema che sappiamo esistere ma di cui non si discute mai. Perché l’eccessivo allenamento, il modo con cui si toglie sempre la maglietta, la troppa attenzione al suo aspetto fisico non sono cose salutari. È la sua dipendenza e non è poi così diversa da quella di Madison. Ed è un qualcosa difficile da superare per Kevin perché è collegata a uno dei suoi ricordi più felici: gli allenamenti con Jack. Un momento solo loro. Tutte le volte che può, Kevin ricrea quelle sensazioni, quel legame che si era instaurato con il suo vecchio, avvicinandosi il più possibile alla sua figura idealizzata.

This Is Us ci dà così una sorta di promemoria per ricordarci di non giudicare un libro dalla copertina: non sappiamo cosa l’altro sta passando.

In quella palestra-garage Kevin e Madison si mettono a nudo e si stabilisce una vera connessione tra questa coppia di This Is Us completamente inaspettata. Ma sono esattamente quello che hanno bisogno adesso. Il fato li ha uniti, forse si ameranno, forse no. Proveranno comunque a far funzionare le cose, a lavorare sui loro sentimenti, a superare le loro dipendenze e diventare genitori migliori.

Perché quello che siamo da adolescenti plasma tutta la nostra vita. Randall lo sa perfettamente.

Lui, cresciuto in una casa di bianchi, sta ancora lavorando per capire chi sia. E la sua paura più grande è che le sue figlie si sentano nello stesso orribile modo in cui si era sentito lui da adolescente. Sconvolto da una semplice, apparentemente banale, ma terribile frase dell’amica di Kate:

Mi sono sempre chiesto cosa sarebbe baciare qualcuno come te.

Non c’era niente di innocente in quell’affermazione. Randall si chiude a riccio dopo averla sentita perché non ha nessuno che possa capirlo in famiglia (qui la lettera dei Big Three al loro padre). È quell’episodio che deciderà di raccontare al suo nuovo terapeuta, Vance. Un evento della sua esistenza che potrebbe avere qualcosa a che fare con il motivo per cui ha sposato una forte donna nera. Dopotutto, nella sua breve chiacchierata con lo psicologo, sottolinea più volte che sua moglie è nera, come se avesse qualcosa da dimostrare.

Per questo è sollevato per Tess. Non approva quello che ha fatto: postare un video su Internet dove insulta i suoi insegnanti è sbagliato. Anche se aveva ragione sul difendere la sua amica, anche se voleva evocare il cambiamento, c’è modo e modo per farlo. Questo non è uno di quelli. Nonostante ammiri sua figlia per la sua comprensione di se stessa, deve punirla. È una scena importate di This Is Us: dimostra che non importa quanto i genitori ci provino, i figli si ritagliano il proprio percorso di vita a loro modo. Tess infatti sta cercando di trovare la sua strada come ragazza gay nera e non è facile a causa del razzismo e dell’omofobia con cui si deve scontrare ogni giorno.

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Anche Kate e Toby sanno che essere genitori non è una passeggiata. Ma hanno imparato a comunicare e hanno trovato il loro equilibrio a tal punto che vogliono adottare un bambino. L’incontro con Ellie va alla grande, forse un po’ troppo? Non è raro che le madri cambino idea in TV e decidano di tenere il bambino. Così come non è raro che il padre biologico torni. Solitamente i padri televisivi hanno la brutta abitudine di arrivare nel momento meno opportuno e sconvolgere i piani di adozione di una famiglia.

Certo, Ellie e Kate si sono connesse molto, soprattutto per la loro adorazione verso Buffy l’ammazzavampiri, e dai flashforward sappiamo che i Damon adottano una figlia, ma sarà quella di Ellie?

Solo il tempo che ce lo dirà, allo stesso modo in cui svelerà il mistero più grande di questa stagione di This Is Us: quello sulla madre di Randall.

Le immagini del Vietnam sono ingannevoli. Potevano magari essere collegate a Nicky o a Jack, come era capitato in passato. Ma This Is Us sa sempre come stupirci e, quelle che sembrano delle scene buttate lì, si rivelano fondamentali per la trama. Le domande che si aprono su Laurel sono tantissime: come è finita in Vietnam? Ha avuto altri figli con quest’uomo? Com’è sopravvissuta dopo l’overdose? Non ci resta che proseguire con gli episodi e aspettare le tanto agognate risposte.

Leggi anche – This Is Us 5×01/02: la recensione