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This Is Us: la nuova stagione si apre con un episodio carico di significati

This Is Us
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Torna This Is Us e lo fa con uno splendido episodio carico di significati e corrispondenze. Il finale della prima stagione aveva indotto a credere che un incidente stradale fosse alla base della morte del capofamiglia Jack. Questo esordio smentisce ogni supposizione e ci mostra l’immagine di quello che sarà il teatro del dramma vissuto dalla famiglia. Quella casa tanto amorevolmente costruita da Jack ospiterà anche il suo corpo, bruciato in un incendio. Jack costruisce e (forse) distrugge. Le due anime della sua natura emergono drammaticamente in questo episodio. Il suo profondo e incondizionato amore che non riesce però a cancellare le difficoltà di sempre. Gli errori del passato che tornano. I difetti non superati che riaffiorano. Quel problema con l’alcol mai del tutto sopito.This Is Us

This Is Us come ci ha sempre abituato ci restituisce una visione vivida e reale del mondo e dell’uomo.

Non cade in facili sentimentalismi e non ci dà la gioia falsa di un mondo perfetto in cui alla fine tutto va per il verso giusto. This Is Us scarnifica i protagonisti. Li viviseziona e ne tira fuori tutta la loro complessa e problematica natura. Ogni personaggio vive le sue difficoltà e incorre in errori. Sente il peso della vita quotidiana e dei propri difetti. È quello che accade a Kate che di fronte alla bellezza plastica delle concorrenti all’audizione rivede i fantasmi del passato. Rivive quell’infanzia senza amici. Esclusa a causa del suo peso. Derisa. Cede alla debolezza e all’insicurezza e abbandona la prova.

È quello che accade anche a Randall, tutto preso dalla foga di adottare un bambino nel tentativo di ridare valore al gesto dei suoi genitori. Il suo voler riattualizzare a tutti i costi il bene che Jack e Rebecca gli hanno riservato “macchia” e svilisce il gesto, come ben nota la moglie Beth.

Il tema portante di questo avvio di seconda stagione di This Is Us è quello delle decisioni importanti. “A volte, nel matrimonio, uno dei due deve essere quello che sprona l’altro a fare un passo importante”, afferma Rebecca. Così è stato per lei. Jack ha visto nel piccolo Randall il segno di un destino che gli metteva di fronte la possibilità di trasformare “il limone più aspro in qualcosa che somiglia a una limonata”. Ha spinto (“push”) la moglie: un termine che richiama il parto (“spingi!”) che è contemporaneamente dolore e gioia. Che è nascita. La spinta, lo sprone di Jack è doloroso perché arriva in un momento in cui Rebecca vorrebbe solo piangere la perdita del suo bambino. Ma l’uomo insiste. Le fa pressione. Sa che dietro quel dolore ci sarà la gioia di una nuova vita.

Anche Randall spinge.

Spinge la moglie ad accogliere il vecchio e malato William. Lo introduce in casa e fa di tutto perché venga accettato. Da quella decisione scaturirà una relazione che interesserà l’intera famiglia e da cui tutti ne usciranno arricchiti umanamente. In questo episodio spinge nuovamente la moglie mosso dal suo bisogno esasperato di perfezionismo. La spinge ad adottare un bambino. Qui avviene però la traslazione (fondamentale!) nel concetto di rapporti. Perché, a volte, e anzi nella maggior parte dei casi, non è muovendo pressioni che si prendono le decisioni comuni. Non è insistendo stolidamente come un bambino voglioso di affermare a tutti i costi la propria posizione che si trovano le soluzioni migliori. Lo capisce Randall quando afferma: “Noi siamo perfetti insieme. Noi siamo perfettamente imperfetti”. E ancora: “Noi non ci adattiamo l’uno all’altro, Beth. Noi non spingiamo l’altro ad accettare il nostro piano. Modifichiamo i nostri piani, insieme”.This Is Us

È tutto qui il senso dello stare insieme, del condividere e del vivere una relazione. Guardare all’altro, ai suoi sentimenti, alle sue esigenze. Pensare come coppia. Guardare alle cose arricchendosi delle opinioni dell’altro. Accettare di modificare le proprie convinzioni e impostazioni. Discutere e ribaltare la visione delle cose. Scoprire una prospettiva nuova. L’amore che Jack e Rebecca hanno dato a Randall viene a ritualizzarsi in una nuova adozione. Ma viene anche a rinnovarsi e ad arricchirsi di nuovo significato grazie a Beth. Non sarà una replica del passato. Sarà qualcosa di nuovo. Di più significativo per la coppia. “Adottiamo un adolescente. Qualcuno che nessun altro al mondo sia disposto ad aiutare”.

La nuova prospettiva data da Beth colpisce e sconvolge Randall e tutti noi.

Ribalta completamente la visione tradizionale: tutti desiderano un bambino piccolo da crescere ed educare. Forte e sano. Ma chi guarderebbe a un adolescente problematico e “difficile”? Sta tutta qui la forza della scelta. In quel donare l’amore a chi quell’amore probabilmente non lo ha mai avuto. Nell’amare chi è rifiutato e non amato. La scelta difficile è quella più significativa: è quella fatta veramente per l’altro. Quella che mette in gioco noi stessi.

Non è il bambino paffuto e sano che necessita maggiormente di essere voluto. È il ragazzo scartato e messo ai margini – quello che rischia di perdersi per sempre – che ha bisogno dell’amore vero. Beth e Randall hanno la forza di dare un senso nuovo all’adozione. Il senso più vero. Che non sta nel ricevere un bambino da crescere. Ma sta nel donare una vita migliore a chi non può averla. Nel restituire all’altro quell’amore che si è ricevuto dai propri genitori. Farsi nuovi attori di quel bene. Perpetrare l’amore.

A volte poi non si ha alcun diritto di “spingere” l’altro.

Come afferma Kate: “Sono una donna di 37 anni e non dovrei aver bisogno di essere spronata o viziata. Non da un uomo, non da un marito, né da un fratello. Da nessuno”. Le decisioni che riguardano noi stessi dobbiamo lasciarle solo a noi. Non serve e non dovrebbe servire uno sprone. Dovremmo trovare in noi la forza di agire per il nostro bene. Nell’indipendenza delle nostre scelte e nel merito che può derivarne. Nello scoprirci incredibilmente forti e maturi.This Is Us

Non è un lieto fine quello di Kate. Perché, This Is Us ce lo ricorda, non basta la volontà o la decisione. Bisogna anche metterci l’impegno e l’ostinazione. La costanza e l’applicazione. Quella che non ha Kate che viene scartata perché non abbastanza brava. Paradossalmente però sta proprio qui la grande soddisfazione della donna: nel sapere che è stata valutata per quello che vale davvero. E non per il suo aspetto fisico. Per una volta nessuno ha guardato a come appare ma a quello che è. Una cantante senza preparazione e dalla voce poco educata. Era questo l’unico sprone che serviva a Kate per ritrovare consapevolezza. Starà a lei ora applicarsi per migliorare e portarsi al livello delle altre per coronare il suo sogno.

Bisogna lottare. Lottare per affermarsi. Lottare per portare avanti una relazione.

È quello che fa Rebecca riprendendo con sé Jack. Accettando di affrontare come coppia il problema con l’alcol del marito. Perché quando si ama, ci insegna questo “A Father’s Advice”, bisogna provare a fare di tutto per non perdere quell’amore.

Ti ho amato. Poi ti ho perso. E ti assicuro che è stato meglio così. Piuttosto che non aver mai amato. Ma ora con più anni sulle spalle, con più tempo, con più prospettive, vedo le cose in un modo un po’ diverso. Perciò questo, figlio caro, è il consiglio paterno, rivisto e aggiornato. Certo è meglio aver amato e perso. Ma, comunque, prova a non perdere mai. L’amore.

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