ATTENZIONE: proseguendo nella lettura potreste imbattervi in spoiler su Una Linea Sottile.
È uscita giovedì 6 luglio 2023 la prima stagione di Una Linea Sottile (A Thin Line il titolo originale), nuova serie targata Paramount+. Si tratta del secondo progetto in lingua tedesca prodotto dal canale streamer nato dalla fusione tra CBS Corporation e Viacom.
Basata su un’idea di Paul Salisbury la serie tedesca è stata scritta da Stefanie Ren insieme a Jakob e Jonas Weydemann, questi ultimi a capo della Weydemann Bros, casa di produttrice dello show.
Una Linea Sottile è composta da sei puntate della durata di poco più di quaranta minuti l’una girate dal duo Damian John Harper e Sabrina Sarabi, qui alla loro prima collaborazione. I due registi, coadiuvati dalla fotografia molto naturalistica di Philipp Baben der Erde, hanno diretto un cast composto da Saskia Rosendahl (Babylon Berlin e Opera senza autore) nei panni di Anna Krohn, Hanna Hilsdorf nei panni di Benni Krohn, Peter Kurth (Babylon Berlin e Good Bye Lenin) nei panni di Christoph Wandler, Hadewych Minis nei panni di Susi, Sebastian Hülk (Niente di nuovo sul fronte occidentale) nei panni di Simon e Lucia Kotikova (al suo esordio assoluto) nei panni di Stella.
Anna e Benni sono due sorelle gemelle eterozigote: cioè, non si somigliano per niente. Né fisicamente né caratterialmente. Hanno però una passione in comune: quella di rendere il mondo un posto migliore. Entrambe, infatti, sono attiviste climatiche nonché hacker molto abili. Proprio grazie a questa loro peculiarità sono in grado di fornire attraverso il loro canale, climate leaks, informazioni sulla corruzione della classe politica tedesca e sul bisogno, invece, di fermare il cambiamento climatico.
Le loro azioni sono, al momento, pacifiche e hanno riscosso un successo importante soprattutto come numero di seguaci. Ma non sono sufficienti. Occorre di più soprattutto perché i colossi che hanno di fronte, anche smascherati, sono capaci di rigirare la frittata.
Anna e Benni non sono le uniche a occuparsi di divulgare le malefatte del governo tedesco. Un altro gruppo di attivisti, più spietato e violento, si mette in mostra facendo ricadere la colpa tutta sulle due gemelle che vengono braccate dalla polizia. Anna viene arrestata durante un’irruzione in casa mentre Benni, invece, riesce a scappare. Creando la prima, grossa, frattura tra le due sorelle.
Per evitare di passare lungo tempo in prigione Anna viene convinta da Christoph, suo padrino e responsabile della divisione cyber crimini della BKA (Bundeskriminalamt) la polizia federale tedesca, a diventare una informatrice. Così, le due sorelle sono costrette a combattere su due fronti opposti facendosi la guerra ma soprattutto venendo usate come pedine in una partita di scacchi decisamente più grande, e importante, di loro.
Una Linea Sottile è una di quelle serie che apparentemente sembrano non lasciare nello spettatore un’impronta indelebile, facendogli venire voglia di riguardarla in tempi brevi. Sembra semmai, uno di quei film per la televisione, tedeschi, che si vedono durante l’estate, sui canali Mediaset o su quelli RAI. Fatti con cura, con buoni attori e ben recitati, con una sceneggiatura scritta con una certa attenzione cui manca però qualcosa per esser superlativi, avvincenti, emozionanti.
In realtà non è così. O per lo meno, sotto l’effettiva la patina da film estivo (anche se in Germania è stata resa disponibile questo inverno) c’è ben altro. E questo altro non è niente di poco conto, da prendere a cuor leggero.
Sebbene vi siano connotazioni da thriller non ci sono particolari colpi di scena e quei pochi sembrano piuttosto forzati e persino un po’ cringe. In realtà queste sei puntate sono incentrate sulle diversità tra Anna e Benni, diversità che vengono fuori in seguito alla retata da parte della polizia. Le due gemelle, sottoposte a una separazione forzata, sembrano scoprire la capacità di sopravvivere anche da sole. L’impressione iniziale, infatti, è che le due vivano in simbiosi ma che in realtà non siano in grado nemmeno di esser complementari una all’altra.
Attraverso una importante questione politica e sociale com’è quella del cambiamento climatico riusciamo a entrare nella vita privata di due ragazze che vivono quasi ai margini della società. Il padrino è un poliziotto di alto rango e la madre, invece, vive nella foresta come una nostalgica hippie. Queste due figure, quelle che dovrebbero essere di riferimento, sono opposte e ormai rifiutate da Anna e Benni. Ma le due ragazze, nel corso della loro avventura, scopriranno di assomigliar loro molto più di quello che vorrebbero.
Le due protagoniste sono costrette dagli eventi ad affrontare una violenta presa di coscienza di se stesse arrivando a un duro e intenso confronto che, anziché riavvicinarle, le separerà per sempre. Grazie a nuove persone conosciute al di fuori del loro minuscolo mondo a due, saranno obbligate a imboccare strade antitetiche ponendo fine, definitivamente, alla loro vita rimasta fino a quel momento ancora a livello embrionale.
Una Linea Sottile prende spunto dalla nostra società, dal nostro mondo, quello che stiamo vivendo proprio adesso. La politica corrotta che se ne frega del clima; i social media che distorcono la realtà per sostenere chi detiene ricchezza e potere; le azioni dimostrative pacifiche che anziché scatenare la protesta vengono derise proprio da chi ha meno voce in capitolo. Fino a che punto la battaglia va combattuta? Fino a che punto è lecito spingersi per cambiare il mondo? Fino a che livelli si può portare la lotta? Quando lo scontro è ancora giusto e quando, invece, si trasforma in terrorismo contro lo Stato e contro l’industria privata? Qual è, in sostanza, il prezzo che siamo disposti a pagare e far pagare agli altri, magari innocenti, per esser coerenti con le nostre idee?
Queste sono le domande che si pongono Anna e Benni nel loro drammatico incontro dopo diversi giorni passati separate. Le due sorelle si scambiano accuse reciproche come se non si sopportassero più, come una vecchia coppia ormai esausta che per anni ha sempre abbozzato.
Le differenze caratteriali sono troppo forti, troppo evidenti. Se prima venivano a galla scoppiando come bolle adesso invece sono un fiume in piena che ha rotto gli argini travolgendo tutto quello che incontra. Si ribaltano i ruoli e Benni sembra prendere il comando abbandonando la più quieta Anna al suo destino. Lo fa con una frase agghiacciante che l’altra, spiazzata, non è in grado di recepire: “non ho sentito la tua mancanza“.
Una Linea Sottile pone lo spettatore di fronte alle stesse scelte di Anna e Benni poiché nessuna delle due è effettivamente l’eroina delle sei puntate. Gli autori sembrano voler dire che è arrivata il momento di schierarsi: vogliamo continuare a essere come Anna, che preferisce restare nei canoni della legalità, protraendo la lotta magari per lunghi decenni; oppure vogliamo intensificarla sacrificando vite innocenti, perché non c’è più tempo e diventare come Benni? Cosa è giusto e cosa è sbagliato?
Un dilemma etico e morale non da poco che sviluppa in noi spettatori una sorta di zona grigia, opaca, persino torbida nella quale possiamo sguazzare ancora un po’ per evitare di prendere ufficialmente posizione lasciando agli altri il primo passo.
La serie su Paramount+ ha un finale aperto che però, a nostro avviso, non richiederebbe una seconda stagione. Certo, rivedere le due attrici protagoniste sarebbe un piacere data l’intensità con la quale interpretano i rispettivi personaggi.
Ma preferiremmo restare nell’interrogativo accennato poco sopra che ci obbliga a pensare, anziché vederci servita su un piatto d’argento una risposta. Non importa quale essa sia.