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Viola come il mare 2 – La Recensione del 3° appuntamento: tra desideri e fragilità mascherate

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Emozioni sempre più forti ci regala Viola come il mare 2, con i suoi puntuali casi di cronaca nera attenuati dalle svariate e sensibili micro-storie. Queste diventano le protagonista dei podcast sempre più profondi della giornalista, che con la sua voce sta avendo tanto successo in redazione e tra il pubblico. Scopriamo insieme quali decisivi e sorprendenti eventi sono accaduti negli episodi 5 e 6. Buona “visione”!

Il caso dell’episodio 5 di Viola come il mare 2

Il primo violino dell’Orchestra di Palermo (qui si parla di musica classica), Filippo Orfei viene visto cadere dal teatro dove stava facendo le prove da due ragazzi che si trovavano sotto il terrazzino. L’ispettore Demir esclude si possa trattare di un suicidio in quanto nota dei segni sul volto, una sigaretta mai accesa e nei suoi tabulati telefonici una chiamata interrotta verso la polizia. È stato sicuramente qualcuno a colpirlo e poi spingerlo giù. Nel frattempo Viola e Tamara si dirigono pure nel luogo del delitto, dove incontrano una spaventata e tesa Ambra Mantovani, anche lei membro dell’orchestra. Questa però non rivela a Viola se conoscesse o meno Filippo.

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Francesco e Viola sulla scena di un crimine

Francesco e Turi, interrogheranno così il direttore d’orchestra Adami, il quale sembrerà quasi sollevato dalla morte di Filippo. Inoltre riferirà loro di aver visto litigare Filippo con un ragazzo presentatosi lì a teatro il giorno prima del triste fatto. Dalla descrizione capiscono che si tratta di Gianni Di Nardo, ex fidanzato di Ambra. Insieme a lei insegnava in una scuola di musica per ragazzi di periferia prima di conoscere Filippo. Secondo Di Nardo era stato lui a convincerla ad entrare nell’orchestra e ambire così a qualcosa di più grande. Sarà però Viola a parlare con Ambra e a capire che tutta la sua ansia e tensione fossero collegate al direttore Adami, che era troppo esigente e tendeva a sminuire i suoi allievi per spronarli.

Perquisendo il suo camerino troveranno inoltre un documento

Questo era relativo ad un ipotetico licenziamento per Filippo, tuttavia adesso non sarebbe più servito consegnarglielo. Parlando con Ambra, Viola scoprirà nel frattempo che Filippo voleva liberarsi di Adami, andandosene via e denunciandolo per la pressione psicologica. Cercando di convincere anche lei a fare lo stesso. Tutto sembra adesso più chiaro, ma il colpevole sfugge ancora a Francesco e Viola. Fino a quando dalle telecamere del bar dove Filippo cercava di convincere Ambra ad aiutarlo nel suo intento, compare un altro ragazzo con uno strumento in mano. Si tratta di Dario Fattori, altro membro dell’orchestra che viene raggiunto da Francesco durante le prove per interrogarlo.

Demir nota che adesso ha preso lui il posto di Filippo come primo violino, la figura più importante dell’orchestra. Dalle domande emergerà che Adami aveva promesso lui che una volta liquidato Filippo, avrebbe preso il suo posto. È chiaro dunque che avendo sentito Filippo e Ambra parlare di denunciare Adami avrebbe perso la sua possibilità. Pertanto quel giorno lo seguirà verso il terrazzo e trovatolo in procinto di chiamare la polizia per inoltrare la denuncia, lo colpirà in volto facendolo cadere giù. Dunque verrà subito arrestato perdendo definitivamente ogni occasione di carriera.

Cosa succede intorno alla morte di Filippo Orfei

All’inizio dell’episodio scopriamo che dai risultati del DNA di Don Andrea, emerge che Pietro Marino è il padre di Francesco e non di Viola. Adesso quindi vuole a tutti costi trovarlo per risalire all’attentato fatto alla madre, tramite la verità sulla morte dei nonni. Andrà così a chiedere informazione all’azienda agricola dei Sammartano. Poiché i Marino erano come loro coltivatori di arance e probabilmente loro conoscenti. Tuttavia riceverà la negativa dal capofamiglia. Viola di contro con vuole più saperne di rimettersi alla ricerca di un nuovo padre. Peggiorerebbe solo la preoccupazione sulla sua malattia piuttosto che magari trovare delle risposte di speranza.

Piuttosto deciderà di accompagnare il PM Matteo ad una cena di procuratori, risvegliando in maniera più decisa la gelosia di Francesco. Sarà Viola a placarlo un po’ in quanto considera Matteo solo un buon amico con cui trascorrere del tempo. Nel frattempo Don Andrea troverà in soffitta un biglietto di auguri rivolto al padre di Pietro Marino e firmato Sammartano. Come Francesco immaginava l’uomo nascondeva qualcosa.

Rilevante in Viola come il mare 2 è anche la figura silenziosa di Leonardo

Il quale continua a guardare una collanina con la scritta “Noemi” e dopo essersi fermato a lavoro per sentire live il podcast di Viola, le farà domande intime su suo padre. Lei asserirà ancora una volta di non volerlo più cercare e di immaginarlo felice altrove. Ma ecco che inaspettatamente sarà lui ad attivare la sinestesia con lei, vedendole intorno un’aura di serenità. Cosa ci nasconde il nostro editore?

Il finale di episodio di Viola come il mare 2 offre invece un colpo di scena impattante. Abbiamo inizialmente Viola e Francesco che parlano in terrazza riguardo alla loro storia lasciata in sospeso a causa anche degli eventi trascorsi. Ad un certo punto però suonano alla porta di casa di Francesco. Lui va ad aprire ed ecco che ritrova Fara incinta e spaventata intenta a chiedergli nuovamente aiuto (qui parliamo di gravidanza). Francesco non esita ad ospitarla cercando di tranquillizzarla come aveva sempre fatto anche in passato.

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Francesco Demir e Viola Vitale

Cosa ci racconta il podcast di questo episodio?

Tutto ha inizio dalla storia di Ambra. Lei aveva sempre seguito i desideri degli altri, ma dopo la morte di Filippo aveva finalmente deciso di dare più ascolto ai suoi. Infatti lei si sentiva tanto coinvolta nell’insegnare a quei ragazzini di periferia. Era quello che la rendeva felice ed entusiasta del suo talento. Di fatto non è detto che l’appagamento più intimo e personale risieda nell’ambire a qualcosa di notoriamente superiore. Quando si confiderà con Viola, decidendo di denunciare Adami e tornare dai suoi ragazzi, la sua aurea avrà il colore rosso deciso della forza. Perché è dietro questa condizione che spesso risiede il sorriso e la serenità duratura.

Sui desideri anche Don Andrea fa a Francesco un discorso appassionato

Gli racconterà infatti che Pietro era una persona molto determinata, spesso impulsiva ma sensibile. Ripeteva parecchie volte che bisogna avere il coraggio di realizzare i propri desideri e di ascoltare sempre ciò che ci suggerisce il cuore. Queste caratteristiche rispettano in parte Francesco, il quale però sopprime sovente le voci del suo cuore. Altre volte però i desideri (qui parliamo di una serie sui desideri) che si provavano si dall’inizio vengono in qualche modo soffocati.

Come sembra aver deciso di fare Viola dopo aver scoperto che Pietro non è più suo padre. Preferisce una serenità palpabile che non guarda al futuro, piuttosto che l’alto rischio di non trovare quello che cerca. Anche Leonardo sembra provare l’amarezza di non riuscire a rendere atto ai suoi desideri, probabilmente perché non avrà mai il tempo di realizzarli. La sua situazione di salute, a noi non del tutto chiara ma intuibile, sembra infatti non migliorare. Dunque gli toccherà avere più coraggio del dovuto per risolvere prima possibile le situazioni in sospeso.

Il caso dell’episodio 6 di Viola come il mare 2

Questo episodio comincia con Viola innervosita e triste per il ritorno di Fara, considerato quello che l’aveva legata a Francesco nel passato. Diretta verso Terrasini in macchina, trova per strada un giovane rider in fin di vita. Così chiamerà subito l’ambulanza ma il ragazzo le morirà tra le mani. Questo evento la turberà profondamente scuotendo al massimo la sua sensibilità. Raggiunta da Francesco e la polizia si cercherà di indagare sulle cause della morte del giovane Kavi Shan, pensando si trattasse di un incidente con omissione di soccorso. Cominciano così gli interrogatori della polizia ad alcuni abitanti della zona.

Come prima tappa andranno in una tavola calda dove il proprietario e il cugino diranno che quella sera cenavano insieme dentro al loro locale. Chiederanno anche ad una giovane ragazza, Chiara Pioli, se conoscesse Kavi, visto che dai tabulati delle sue consegne di quella giornata, era stata lei l’ultimo suo incarico. La giovane racconterà che nel momento in cui gli stava prendendo la mancia, il ragazzo le aveva detto che quello sarebbe stato il suo ultimo giorno di lavoro. Viola e Tamara intanto andranno a dare un’occhiata alla sua casa e imbattendosi in alcune vicine, verranno a sapere che spesso il ragazzo litigava con un certo Cutrona che abitava nello stesso cortile.

Così le due ragazze busseranno alla sua porta per parlare con lui

Pertanto lui non avrà remore ad ammettere che spesso era infastidito dal giovane poiché cucinava “le sue cose puzzolenti” già dal primo pomeriggio e lasciava la bicicletta del lavoro dentro al cortile. I sospetti sembrano cadere su di lui in un primo momento, perché i segni della frenata sul luogo dell’incidente risultano provenire da un suv come quello che anche lui possiede. Viola ancora angosciata per l’accaduto, cercherà di organizzare per Kavi una commemorazione funebre. Contatta dunque quanti più amici possibili sui social e la sorella. Quest’ultima le risponde dicendole che Kavi stava mettendo da parte dei soldi per farla trasferire a Palermo a studiare.

Francesco e Viola in terrazza

Questo va a giustificare i sospetti della polizia su un’altra discriminante

Avevano trovato infatti una grande somma di denaro depositato su un conto del giovane. Non riuscendo a trovare una pista utile a questo punto, andranno a interrogare così il responsabile della Palermo Express, la compagnia per cui lavorava Kavi. Da quest’ultimo scopriranno che il ragazzo gli aveva chiesto un aumento per aiutare la sorella, ma il responsabile gli aveva ribadito che non poteva concederglielo invitandolo anzi ad andarsene. Nel frattempo Viola andrà alla commemorazione organizzata da lei, trovando poca gente. Ad attirare la sua attenzione sarà però Chiara Pioli, che deciderà di confidarsi con lei sulla sua tristezza. Andrà così alla polizia accompagnata da Viola e dirà ciò che davvero era accaduto quella sera.

Lei era infatti scesa sotto casa per dare comunque la mancia a Kavi, nonostante lui l’avesse rifiutata dopo la consegna. Purtroppo però prima di rientrare viene aggredita da un uomo che riesce a vedere in volto. Alle sue urla risponde dunque Kavi che la difende attaccando l’uomo, questi però lo colpisce fortemente. Non contento lo seguirà da dietro con l’auto atterrandolo violentemente dalla bici e scappando via. Dalla descrizione di Chiara quell’uomo verrà identificato con il cugino di Franco, il proprietario della tavola calda dove si erano recati all’inizio. Così, dopo aver ammesso il suo crimine verrà arrestato dalle guardia senza alcun attenuante.

Cos’altro ci racconta qui Viola come il mare 2?

Centrale è sicuramente la vicenda che riguarda Fara e Francesco. Fino alla fine dell’episodio infatti Francesco farà credere che fosse lui il padre della figlia della ragazza. Questo provocherà il malcontento e la delusione di Viola. A questo punto l’ispettore le rivelerà che si trattava soltanto di una copertura per poterla far rimanere in Italia in attesa di avere notizie del vero compagno della ragazza Habibi. Questi si era infatti diretto circa un mese fa in Francia e non aveva più dato sue notizie.

Tuttavia, quando arriverà il momento del parto, vediamo Fara sfrecciare in ospedale in compagnia di Francesco e Viola, mentre sotto casa farà capolino Habibi che di soppiatto assisterà alla scena. Non appena nasce la bambina, Fara riceverà una telefonata proprio dal compagno che le dirà che la loro storia è finita e che ha lasciato loro dei soldi prima di andarsene via. È qui che Francesco deciderà infatti di diventare il vero padre della bambina, volendo procedere con il suo riconoscimento legale. Questo lascerà interdetta Viola, la cui delusione e insoddisfazione sembreranno riaffiorare lentamente dentro di lei.

Riguardo invece al caso del padre, Francesco andrà dal Sammartano, chiedendogli di essere sincero sui loro rapporti con i Marino, considerato quel biglietto che aveva trovato Don Andrea. Questi ammetterà così che li aveva conosciuti in passato ma poi aveva tagliato ogni contatto con loro dopo aver rilevato l’attività, in quanto questi avevano stretto legami con persone poco raccomandabili. In conclusione vediamo invece una mano della madre di Francesco che pare muoversi leggermente. Per l’episodio successivo coltiviamo dunque grandi speranze.

Le parole di Viola ci allietano anche in questo episodio

Dopo queste vicende così delicate e sensibili in Viola come il mare 2 si parla della fragilità umana (qui un articolo sull’argomento) mascherata spesso dalle apparenze. O meglio dietro maschere che designano esattamente le sue qualità opposte come forza, prepotenza, mania di controllo e spavalderia. Lo abbiamo visto in Kavi Shan, che dietro all’anonimo ruolo di rider nascondeva il volto di un fratello premuroso e magnanimo con la sorella più piccola. Oppure nell’elettricista Cutrona che nonostante si fosse mostrato burbero e razzista inizialmente, non potrà far a meno di nascondere la commozione alla commemorazione del giovane Kavi. Così come in Vita, la direttrice che riesce a controllare sempre tutto, mantenendo sorriso e carisma. Crolla però per aver mandato a rotoli la festa di compleanno della figlioletta non avendo mandato gli inviti alle altre mamme.

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Viola Vitale

Bisogna imparare a non giudicare gli altri ci insegna Viola come il mare 2

Cercando di non fermarsi mai alla prima impressione. Bisogna piuttosto approfondire la conoscenza e cercare di dare adito alla dignità personale di ognuno. Poiché tutti hanno qualcosa in più da dare e da mostrare, nonostante si nascondano dietro a falsità e corazze. Tutto l’episodio inoltre si costruisce intorno alle infiltrazioni razziste (qui parliamo di serie sul razzismo) che spesso penetrano nelle piccole comunità ancora ottuse e xenofobe.

Nell’episodio troviamo personificata la tematica in Cutrona e nell’assassino di Kavi, che non si pentirà di averlo ucciso ribadendo con cattiveria che “quello è venuto a infastidirmi a casa mia”, essendo lui un ragazzo indiano. Questi atteggiamenti fanno tristezza e ci dimostrano quanto ancora sia lunga la strada, soprattutto in Italia, per le persone come il giovane Kavi, trasparente e solo per i più. La solitudine, così come gliel’aveva letta intorno Viola, è il sentimento che lo aveva accompagnato dal momento in cui aveva messo piede in terra straniera fino al suo ultimo respiro.