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Vita da Carlo 2×01/02/03 – La Recensione dei primi tre episodi della seconda stagione

Vita da Carlo
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ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler sui primi tre episodi della seconda stagione di Vita da Carlo e sulla precedente stagione

Tra le novità del mese di settembre spicca il grande ritorno di Carlo Verdone con la sua Vita da Carlo, serie tv che mette in scena la routine dell’attore romano, tra irresistibili gag e continui omaggi all’enorme patrimonio artistico del protagonista. Questa seconda stagione porta in dote un importante novità, ovvero il passaggio da Prime Video, piattaforma che ha lanciato la prima carrellata di episodi, a Paramount+, che ha messo su una campagna di lancio davvero strepitosa per l’occasione, con tanto di spot insieme al centrocampista dell’Inter e della Nazionale Davide Frattesi e frequenti video col protagonista della serie che hanno stuzzicato l’attenzione dei fan. Un’operazione che rende l’idea di quanto la piattaforma puntasse sul prodotto.

Al centro della scena c’è sempre Carlo Verdone, vero mattatore di una serie che sin dalle prime puntate di questa seconda stagione si conferma in primo luogo un enorme tributo alla sua straordinaria carriera. Oltre al passaggio a Paramount+, ci sono poi diverse novità in questa seconda stagione di Vita da Carlo, e ne parleremo diffusamente più avanti. Ciò che non cambia è lo spirito della serie, che in fondo è quello di un attore che ha fatto la storia del cinema italiano e questa produzione rimane, per tutti gli amanti di Carlo Verdone, un regalo enorme, da gustare e godersi con estrema soddisfazione.

Carlo Verdone e Sangiovanni (640×360)

Carlo Verdone tra lavoro e vita privata

Si riparte dall’ossessione che ha dominato Carlo Verdone nella prima stagione: quella di realizzare un film d’autore. Tra la prima e la seconda stagione di Vita da Carlo, il protagonista ha scritto una raccolta di racconti, ottenendo col suo libro un ottimo successo, e proprio da uno di questi racconti l’attore vuole prendere lo script per il suo tanto agognato film. C’è, ovviamente, un grande ma, perché il produttore, che invece vuole continuare a calcare la vena comica di Carlo Verdone, pone delle condizioni, che nello specifico rispondono al nome di Sangiovanni, la stella amata dai giovani che rappresenta il giusto compromesso per mettere al regista di fare il suo lungometraggio. Nel frattempo, la vita di Carlo va avanti: fa la conoscenza della scoppiettante Sofia, continua a tormentare sua figlia per conoscere l’identità del padre del bambino che porta in grembo, assiste alla prima udienza del figlio e viene deluso da Chicco, che proprio al termine di queste tre puntate finisce all’ospedale, senza specificare però cosa sia successo.

La trama in Vita da Carlo va avanti tra lavoro e vita privata del protagonista, col solito Max Tortora a rendere sempre più imprevedibili le giornate di Verdone, e il difficile rapporto tra Sangiovanni e Ludovica Martino a inficiare sul suo film. Resta tutto sommato consistente la costruzione narrativa, pur in un prodotto che di certo non ha lo svolgimento della trama come faro di riferimento, eppure al di là delle gag, degli sketch, degli omaggi e delle citazioni, la storia di Vita da Carlo interessa e intrattiene. Si tratta di un aspetto non banale, perché prodotti di questo tipo, basati più sulla situazionalità e sull’estemporaneità, difficilmente riescono a mandare avanti una trama con un certo compimento. Qui, pur senza enormi pretese narrative, lo svolgimento è molto ben curato e non viene lasciato in secondo piano, ma accompagna tutte le gag che sono dominanti, ma non esclusive nella serie di Paramount+.

Da Carlo, per Carlo

Accanto alla trama, come detto, resta però il Carlo Verdone più puro, quello degli irresistibili siparietti comici e di uno sfrenato citazionismo, che mostra orgoglioso la straordinaria carriera dell’attore romano. Vita da Carlo rimane un enorme omaggio a Carlo Verdone: in queste tre puntate troviamo richiami evidenti a Compagni di scuola, con la presenza di Fabio Traversa e soprattutto di Christian De Sica, vero compagno di scuola di Verdone, per chi non lo sapesse, e con lui c’è anche l’omaggio a Borotalco e al mitico balletto del film. Insomma, tutta la filmografia di Verdone rimane ben presente nella serie, forte sostegno a una comicità pervadente, che rende anche questa seconda stagione di Vita da Carlo, almeno nelle sue prime battute, davvero molto divertente.

Oltre gli omaggi e le citazioni, però, c’è anche altro, ovvero un consistente apparato meta-narrativo, e non poteva essere altrimenti, visto che molti personaggi interpretano se stessi. Verdone porta in scena i propri tormenti, riflette sulla propria cifra artistica e sull’essenza stessa del cinema, intorno a cui, anche se mascherata dall’ironia, c’è una profonda critica. Come nella prima stagione, resta viva la questione se sia possibile, ancora, un cinema d’autore in Italia e tutte le difficoltà che Carlo trova sulla sua strada fanno pensare a tutti gli ostacoli che un cineasta può trovare nel concretizzare la sua vena artistica. In un periodo in cui si parla molto di cinema italiano e a margine della fine di uno dei più importanti appuntamenti italiani come la Mostra del cinema di Venezia, Vita da Carlo, con la sua particolarissima cifra, si immette in un ampio dibattito, dicendo più di quanto potrebbe sembrare all’apparenza.

Vita da Carlo
Carlo Verdone e Ludovica Martino (640×360)

Vita da Carlo: i nuovi volti

Torniamo, dunque, alle novità di questa seconda stagione di Vita da Carlo e non possiamo non partire dai due nuovi volti protagonisti: Sangiovanni e Ludovica Martino. La stella di Skam Italia si vede poco, anche se fa un ingresso decisamente forte in scena, mentre il cantante di Farfalle è più presente e convince a tratti, evidenziando la sua chiara estraneità al mondo della recitazione, ma gettandosi comunque nella mischia, senza paura, e già questo è molto apprezzabile. Anche qui c’è molta meta-narrazione, perché chiaramente il personaggio di Sangiovanni è circondato dai dubbi sulle sue capacità attoriali, visto che è un cantante, e ancora una volta Vita da Carlo mostra la sua straordinaria capacità nel mescolare il piano narrativo e quello reale, fino ad abbassare le barriere della messinscena e a portare lo spettatore a contatto stretto coi personaggi.

Siamo curiosissimi di vedere, nelle prossime puntate, come si evolverà il personaggio di Sangiovanni, così come sarà interessante vedere come s’inserirà Ludovica Martino, grande valore aggiunto della serie. Aspettiamo, però, anche le tante guest star annunciate dello show, da Zlatan Ibrahimovic a Maria De Filippi, e soprattutto nuovi riferimenti alla sterminata filmografia di Carlo Verdone. Insomma, Vita da Carlo ha fatto il suo ritorno in scena mantenendo le aspettative, confermandosi squisitamente Verdone-centrica, ma arricchendosi anche con tutti gli altri personaggi in scena e mantenendo il giusto equilibrio tra una trama avvincente e una comicità rasserenante. Bentornato Carlo, c’è poco altro da aggiungere.