Rieccoci qua, una settimana dopo i primi due episodi, a commentare WandaVision 1×03. La serie di Disney +, che per ora può vantare su Rotten Tomatoes il 97% di recensioni positive da parte della critica, in pochissimo tempo ha saputo come far parlare di sé, tra spasmodiche ricerche di easter egg, curiosità , citazioni e formulazioni di mille teorie.
Arrivati al termine della terza puntata ci rendiamo conto di come WandaVision 1×03 rappresenti la fine del primo arco narrativo della miniserie, che da questo momento in poi potrà quindi spiccare il volo.
Abbandonato il bianco e il nero, l’episodio si apre in una nuova decade, catapultandoci in anni’70 che possiamo respirare coi loro colori sgargianti, le Mustang e i lunghi capelli sciolti. Anche questa volta siamo introdotti nella scena da una sigla che richiama quelle delle sitcom di quegli anni, da Tre cuori in affitto fino a La Famiglia Brady: scenari che vedono la coppia muoversi a proprio agio tra passeggiate, faccende di casa e interazioni con gli amici del quartiere, a significare l’avvenuta integrazione nel vicinato.
Avevamo lasciato Wanda e Visione in dolce attesa e così li ritroviamo, mentre tentano di prepararsi al sempre più imminente e improvviso arrivo del loro bambino, che rischia di verificarsi davvero da un minuto all’altro. La struttura di WandaVision 1×03 pare la medesima delle scorse puntate: mentre una classica puntata alla Vita da Strega ci mostra i due sposi cercare di capire come adattarsi e portare avanti la strana gravidanza senza destare sospetti, abbiamo modo di dare uno sguardo più attento sulle crepe della realtà in cui tutti gli abitanti di Westview sono confinati.
Perchè come già avevamo capito nei primi due episodi, c’è qualcosa che davvero non quadra, e di questo sembrano accorgersi tutti i personaggi.
Così, per esempio, Visione si stranisce nel vedere come il vicino invece di potare la siepe si ritrovi a tagliare il muro come se nulla fosse, nel constatare come la gravidanza della moglie vada contro tutte le leggi della natura. Quando egli sembra spingersi troppo avanti con i propri ragionamenti, tuttavia il tempo si blocca e si riavvolge, impedendo così al sintezoide di prendere piena coscienza dell’inganno in cui si ritrova. “Qualcosa non va, Wanda“, le dice lui, ma lei in quel momento ne è perfettamente consapevole.
Ha qui il via un altro spot che mischia elementi di sogno e realtà , quello dei sali da bagno Hydra, forse la pubblicità che più si collega alla trama della miniserie.
Hai bisogno di uno stacco? Vieni con me. Rifugiati in un mondo tutto tuo, dove i problemi volano via.
Perchè affrontare il dolore, la perdita, la fatica se si può vivere in un mondo dove tutto è bello e perfetto?
Le risate in sottofondo continuano imperterrite, le gag proprie della comicità del tempo si susseguono e così il personaggio di Geraldine, interpretato da Teyonah Parris, si presenta da Wanda. La donna ci sembra subito molto diversa dalla dolce e spaesata ragazza che avevamo conosciuto nell’episodio precedente, somigliando al personaggio di Agnes, prototipo della vicina di casa ficcanaso e chiacchierona: la donna nasconde qualcosa. Le cose degenerano di colpo: Wanda, in preda alle doglie, fatica a frenare i propri poteri, ma alla fine riesce a partorire non uno, ma ben due bambini: Tommy e Billy.
Tutto sembra essere andato per il meglio: Scarlet e Visione sono divenuti oramai genitori, sereni e felici come non mai. Ma qualcosa si incrina.
Visione accompagna via il dottore, che lamenta l’impossibilità di lasciare veramente una simile cittadina, e sente Agnes e Herb, stagliati su un fondale chiaramente dipinto e irrealistico, parlare di Geraldine. I due la definiscono un’intrusa, un elemento esterno, problematico e fuori posto, senza famiglia o casa ma prima di continuare, spaventati, si fermano, lasciando Visione terribilmente confuso.
Scarlet si prende il tempo per rimirare i due bambini, due gemelli, così si lascia andare alla malinconia davanti a Geraldine, ricordando il fratello Pietro con un sorriso triste e una canzone. Poi tutto precipita. Geraldine, o forse dovremmo dire Monica Rambeau (la figlia della migliore amica di capitan Marvel, ora agente dello S.WO.R.D), si azzarda a parlare di come Pietro sia stato ucciso da Ultron. Niente più risate, niente più patina incantata, ma un sottofondo inquietante che accompagna i pianti dei bambini.
A questo punto il personaggio di Elizabeth Olsen diventa d’un tratto freddo e calcolatore, soprattutto dopo aver visto il simbolo dello S.W.O.R.D (agenzia nota nei fumetti Marvel per essere una sorta di controparte dello S.H.I.E.L.D) e si dimostra dichiaratamente ostile a Geraldine, responsabile di aver rovinato un momento perfetto richiamandola alla realtà .
La scena cambia e mentre il rapporto di aspetto dello schermo passa dai 4:3 ai 16:9, a significare il ritorno alla nostra realtà , il personaggio di Teyonah Parris, circondato dalla magia color rosso tipica di Wanda, viene sbalzato fuori da un campo energetico rivelando fuori da Westview una struttura di stampo militare, con tanto di strutture ed elicotteri (vi ricorda nulla?), lasciando aperti mille interrogativi. La trama principale inizia per la prima volta a palesarsi sotto i nostri occhi, sulle note della bellissima canzone Daydream Believer dei The Monkees.
Wanda ha imprigionato coscientemente un’intera cittadina sotto il suo controllo per creare un luogo dove fuggire dal suo dolore, dove seppellire i propri traumi? Oppure la donna è stata inizialmente plagiata da qualcuno? Monica Rambeau si è infiltrata a Westview contravvenendo o rispettando gli ordini della propria organizzazione? La struttura militare intorno al campo di energia ha lo scopo di contenere il potere di Wanda o di provare a fermarlo?
WandaVision 1×03, seppur leggermente meno coinvolgente dei primi due episodi (dal momento che l’effetto novità viene in parte meno), conferma le impressioni ricevute la scorsa settimana e la peculiare natura di un progetto di altissimo livello.
Uno show che miscela in sé stili e tematiche diversi da qualsiasi altro prodotto visto finora nel MCU e apre scenari che potrebbero davvero sconvolgere lo status quo di quell’universo. Coloro che hanno mal tollerato la parte comedy della serie potrebbero ora farsi ingolosire dalle prospettive emerse da questo spettacolare finale, mentre coloro che hanno amato l’originalità della trama continueranno ad apprezzare la curata sceneggiatura, la fotografia e i cambiamenti di tono e di regia dello show.
Per ora non ci resta che attendere il ventinove gennaio per immergerci negli anni ’80, vedere i due eroi improvvisarsi genitori e scoprire qualcosa di più della trama principale, dei suoi misteri e dei suoi affascinanti punti interrogativi.