Ormai ci siamo. Da qui in avanti non si torna indietro, perché WandaVision 1×06 ha segnato il vero e proprio punto di non ritorno all’interno della narrazione della serie. Un episodio forse non così sconvolgente come il precedente, tuttavia ugualmente emozionante, impattante e capace di lasciare gli spettatori ora attoniti ora in grande tensione, fino all’esplosione finale che cambia per sempre le sorti dei protagonisti della serie.
Dopo che l’arrivo di un novello Pietro Maximoff nella 1×05 ha lasciato i fan esterrefatti, WandaVision 1×06 ci catapulta direttamente in scenari anni ’90-‘2000. L’effervescente sigla dell’episodio, palesemente ispirata all’amatissima Malcolm in The Middle, l’iconica comedy che ha lanciato la carriera di Bryan Cranston, ci proietta infatti nella quotidianità della famiglia Maximoff e ci introduce a dinamiche già consolidate: poco importa il fatto che Billy e Tommy siano nati solo da un giorno. Proprio come il geniale Malcolm, i due gemelli parlano in macchina, rivolgendosi direttamente agli spettatori, rompendo la quarta parete e facendoci immergere all’episodio della settimana.
Ormai le gag, più di circostanza che di sostanza, non rappresentano altro che un diversivo che cerca di impedirci di cogliere i riferimenti, gli indizi e i misteri che aleggiano intorno alla serie. Ora che l’inganno è dichiaratamente manifesto, le battute e i sorrisi forzati perdono progressivamente di interesse a vantaggio della trama orizzontale, che qui acquista implicazioni sempre più vaste.
Mentre all’interno dell’anomalia in WandaVision 1×06 si gira l’episodio festivo dedicato ad Halloween, Wanda cerca di raccapezzarsi riguardo alla presenza del fratello e Visione cerca di fuggire dalla prigione dorata di Westview. All’esterno invece, contemporaneamente, Monica, Jimmy e Darcy si scontrano con il testardo e arrogante capo della S.W.O.R.D ed elaborano un piano per far tornare la Rambeau nell’ESA. La donna nel frattempo ha infatti maturato un cambiamento molecolare dovuto al duplice superamento della barriera energetica (che sia in arrivo una nuova supereroina in città?) ed è intenzionata a tornare da Wanda: per farlo ha bisogno di un suo caro amico specializzato in ingegneria spaziale e c’è già chi pensa che si possa trattare di Reed Richards (Mister Fantastic) o di Susan Storm (La Donna Invisibile) dei Fantastici 4.
Una cosa è certa: tutto è collegato e la conoscenza pregressa del Marvel Cinematic Universe e in generale del mondo Marvel si fa sempre più sentire. Luci e ombre di un universo narrativo sempre più composito e coerente con se stesso che fomenta i fan, ma allo stesso tempo elitario, perchè porta gli spettatori meno conoscitori del MCU a sentirsi forse scoraggiati dalla mole di informazioni lasciate implicite.
Ciò che per un fan affezionato potrebbe essere una conoscenza risaputa come la morte di Pietro Maximoff interpretato da Aaron Taylor-Johnson in Avengers: Age of Ultron, potrebbe costituire un serio problema di comprensione per i non esperti.
Non è affatto scontato che tutti gli spettatori riescano a cogliere la stranezza di vedere nella serie questo personaggio interpretato da un attore diverso, ossia Evan Peters, e che per giunta era già stato visto in un universo alternativo di un altro franchise.
Ma gli spettatori di WandaVision 1×06 non sono gli unici a interrogarsi su questi perché: la stessa Wanda continua a chiedersi il motivo per cui suo fratello sia diverso da come lo ricordava. Quicksilver a sua volta, consapevole di star interpretando un ruolo, un cameo, tenta di capire come la sorella possa aver creato questo mondo perfetto, mentre nel frattempo Visione, al pari di Truman di The Truman Show, indaga e continua a essere sempre più spaventato dalla realtà in cui si trova e decide di cercare una via d’uscita.
Il fatto è questo: nemmeno Wanda ha idea di come tutto questo sia successo, di come il fenomeno possa avere avuto inizio.
Non so come io abbia fatto. Io… Io ricordo soltanto una profonda solitudine. Un vuoto, solo un baratro senza fine.
In WandaVision 1×06 l’inquietudine continua a crescere grazie a situazioni a tratti horror, a tratti quasi grottesche.
Ce lo ricordano le parole angosciate e la risata isterica di Agnes, che in un momento di lucidità supplica Visione di fermare questa pazzia, i gesti meccanici degli abitanti della periferia di Westview, marionette nelle mani di Wanda o di chi per lei, ma a tratti consapevoli della loro triste condizione. Ce lo rammenta l’improvvisa comparsa di bambini nella cittadina, proprio quando se n’era lamentata l’assenza nello scorso episodio. E Infine ce lo fanno avvertire i dubbi di Wanda e la stessa presenza di Pietro, ma soprattutto l’angoscia di Visione e la tragica fine a cui sarebbe andato incontro se Wanda non avesse deciso di ampliare a dismisura l’anomalia con i suoi poteri, inglobando la quasi totalità degli agenti all’esterno, fra cui la stessa Darcy.
Tuttavia, probabilmente, il momento più inquietante e criptico della puntata pare essere lo spot della settimana, questa volta in stop-motion e dedicato alla pubblicità di uno yogurt, lo “Yo-Magic“. A un ragazzino solo su un’isola deserta viene offerto questo prodotto da uno squalo. Il ragazzo lo accetta e tenta ossessivamente con movimenti meccanici di sollevarne la linguetta senza mai riuscirci: l’animazione ci mostra il suo rapido e progressivo decadimento fino alla trasformazione in scheletro, finché non arriva lo slogan: “Yo-Magic, la merenda dei sopravvissuti“.
Che si tratti una metafora volta a rappresentare il profondo sconforto di Wanda prima di aver utilizzato la propria magia per creare l’anomalia, soluzione contro tutto il suo dolore? Che lo squalo rappresenti l’entità che per prima ha tentato Wanda e l’ha spinta a dare l’inizio a tutto ciò?
Per ora possiamo solo formulare teorie.
Mentre il citazionismo continua tra easter egg e richiami ai fumetti, la trama di WandaVision 1×06 compie un’improvvisa impennata in avanti e introduce il pubblico al terzo e ultimo atto di una serie già definita da molti come uno dei migliori prodotti mai concepiti dal MCU. Anche se tanti sono ancora gli enigmi da risolvere e i misteri da dipanare restiamo fiduciosi nei confronti di uno show che a suo modo, con i suoi eccelsi effetti visivi, il suo impianto tecnico, ma anche con la sua stravagante e anomala narrazione, sta già rivoluzionando il modo della serialità.
Per capire quali saranno le conseguenze delle azioni di Wanda, ci vediamo settimana prossima per commentare il settimo e terzultimo episodio.