Nel corso delle cinque puntate dello show abbiamo visto i nostri eroi affrontare nazisti con superpoteri, vivere avventure spaziali nella Galassia, venire a capo di terribili omicidi, viaggiare nel tempo e perfino tentare di sopravvivere a un’Apocalisse zombie. Questa settimana, invece, What If 1×06 ci presenta uno scenario ancora differente, fatto di complotti e di doppiogiochismo, dove a essere protagonista della storia è di fatto un vero e proprio villain.
Una puntata che probabilmente non sarà in grado di convincere il pubblico come avevano saputo fare alcuni dei precedenti episodi, ma che comunque riesce a riservare buoni momenti, riprendendo quelle che erano le tematiche che più avevano affascinato il pubblico nel film di Black Panther. Ma cosa differenzia questa puntata dalle altre? What If 1×06 presenta una struttura molto particolare, soprattutto perché non attinge da una singola tra le pellicole del Marvel Cinematic Universe (come accaduto nella 1×01) e perché non crea neppure scenari completamente inediti come per la 1×05: essa infatti finisce per fondere in sé le trame di due film cronologicamente distanti, precisamente Iron Man (2008) e Black Panther (2018).
What If 1×06 ci avrà convinto? Per scoprirlo, ecco a voi la nostra recensione dell’episodio. Buona lettura!
Kunar, Afghanistan: Tony Stark viene coinvolto in un attentato ordito dall’organizzazione terroristica dei Dieci Anelli (vista di recente nel nuovo film Shang Chi). Ma se nel nostro universo egli viene catturato e si libera grazia alla creazione del primo prototipo di Iron Man, in questo viene salvato da un volto a noi noto, ossia Erik Stevens, conosciuto anche con lo pseudonimo di Killmonger. Che ci fa lì? Quali sono gli obiettivi del Navy SEAL? Nel corso della narrazione scopriamo ben presto come le sue azioni siano tutte frutto di un suo lungo e (fin troppo) elaborato piano tramite cui punta ad assumere il controllo del Wakanda, sua patria d’origine, e di come il soldato sia disposto davvero a tutto pur di arrivare al suo scopo, anche a sporcarsi le mani di sangue innocente.
“Eroi non si nasce. Ti forgiano nelle tenebre. La battaglia ti forma, il sacrificio ti definisce. Senza la fatidica cattura di Tony Stark in Afghanistan, l’era di Iron Man non sarebbe mai arrivata.”.
Uatu l’Osservsatore
Quello a cui assistiamo è un vero e proprio film condensato in una trentina di minuti, un rapido susseguirsi di scenari e di personaggi che purtroppo non hanno il tempo sufficiente per poter dire la propria: la trama infatti deve necessariamente andare avanti e la prima impressione è quella di essere caricati di una mole di informazioni che non hanno nemmeno il tempo di essere immagazzinate prima di venire sostituite da ulteriori dati. Sebbene la trama di partenza possa risultare interessante, tuttavia What If? 1×06 sembra mancare di quel quid in più che invece altri episodi avevano saputo restituirci, di quell’elemento totalmente inaspettato da riuscire a cambiare radicalmente le carte in tavola.
Dopotutto, qual è il motivo scatenante che genera il what if…? di questa settimana? Cosa spinge Killmonger a ideare il piano del salvataggio di Tony così da conquistare la sua fiducia e successivamente i suoi mezzi?
Ma al di là di questo quesito, a essere veramente interessante, così come lo era stato in Black Panther, è il personaggio di Killmonger interpretato da Michael B. Jordan, ugualmente affascinante e ancor più machiavellico, in grado col suo continuo doppiogioco di ingannare due intere nazioni e di trionfare miscelando sapientemente forza e acume, rendendosi indispensabile agli occhi degli alleati. Un personaggio dall’ideologia radicale, in cerca di vendetta non solo per la morte del padre, ma anche per quello che reputa il suo popolo, da sempre oppresso in tutto il mondo.
Ma quello che da un certo punto di vista potrebbe parere una forza, ossia la presenza di un personaggio che mantiene la medesima caratterizzazione con cui l’avevamo precedentemente conosciuto, visto da un’altra prospettiva rischia di diventare una debolezza. D’altra parte, abbiamo già visto una situazione simile e, al di là di tutte le interpretazioni del caso, Killmonger era e rimane un villain, un criminale di guerra assestato di potere: dove sta la novità in questo?
What If 1×06, pur non raggiungendo i picchi emotivi di altre puntate, riesce però nell’intento di soddisfare sufficientemente il pubblico, soprattutto per quanto riguarda la componente action e per i personaggi coinvolti: Tony, Pepper, T’Challa, Klaw, Shuri e Okoye… Alcuni di questi ci lasceranno ben presto (non senza aver fatto la loro bella figura), mentre altri si prepareranno forse a qualcosa di più. Se infatti nel corso delle puntate dello show ci siamo ormai abituati a veder perire Tony (che ci lascia le penne per ben tre volte), abbiamo anche notato come molti dei personaggi generalmente considerati dai fan del MCU come minori e di secondo piano all’interno di What If…? finiscono per acquistare un rilievo sempre maggiore.
“Gli eroi non muoiono mai del tutto. Vivono per sempre, come coloro che seguono il loro esempio per continuare a lottare.”
Uatu l’Osservsatore
E questo non è un caso: alla luce del trailer di mid-season, pare ormai pressoché certo che molti dei personaggi visti finora possano ritornare e fare team-up per salvare le sorti del Multiverso. Prova concreta è il fatto che proprio nel trailer sono presenti scene con le Shuri e Pepper Potts viste in questa puntata ma in scenari non ancora esplorati! I Guardiani del Multiverso sono dunque realtà? Anche se sembra ancora presto per azzardare teorie pindariche, pare ormai chiaro che i finali tronchi presentati fino ad ora non siano solo fini a se stessi, ma che fungano da frizzante introduzione a qualcosa che verrà poi esplorato. E menomale, oseremmo dire!
Che anche What If..? possa acquisire una propria orizzontalità? Che le trame viste fino a ora possano confluire assieme? Per scoprirlo non ci resta fare altro che visionare insieme a Uatu l’ultimo trittico di episodi che concluderà la serie animata di Disney+. Vedere per credere!