ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler sulla prima stagione della serie With Love, Meghan, disponibile su Netflix.
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Dalla scorsa settimana è arrivata su Netflix la serie tv With Love, Meghan, con la sua prima stagione composta da otto episodi con protagonista Meghan Markle, duchessa di Sussex. Con ogni episodio lungo poco meno di 40 minuti, la serie è un piccolo show culinario che vede per l’appunto l’ex attrice di Suits ai fornelli con ospiti diversi amici. L’obiettivo, che poi è ciò che dà il titolo all’intero show, è utilizzare la cucina come linguaggio d’amore. E se ci si focalizzasse solo su questo aspetto la serie potrebbe anche funzionare.
Per chiunque sia interessato alla vita di Meghan, infatti, With Love, Meghan diventa una serie stimolante, uno spaccato di vita della propria attrice preferita che, con amici e colleghi, condivide cose a lei molto care: dal suo giardino alla sua cucina, fino alla sua visione della vita. Per chi invece non nutre tutto questo interesse la serie risulterà piuttosto noiosa, e anche lunga, nonostante una durata degli episodi medio-bassa.
Gli episodi risultano essere ripetitivi, scarsamente dinamici (cosa normale in realtà, in questo tipo di programma) e, nel complesso, sembra mancare un vero e proprio focus. Solitamente si punta a insegnare qualcosa allo spettatore, che si tratti di come cucinare un determinato piatto o a come approcciarci a un evento o alla vita. In questo caso, nel tentativo di fare entrambe le cose, la serie tv si perde, diventando più una sorta di autocelebrazione, anziché qualcosa di replicabile a casa.
With Love, Meghan strizza l’occhio a un certo target
Una delle prime cose che salta all’occhio è il rapporto tra Meghan Markle e la natura. La duchessa di Sussex ha un orto, delle arnie, alleva delle galline e tutto ciò che cucina (o quasi) viene da ciò che produce da sé. Talmente tanto è evidente il suo sentirsi totalmente in linea con le piante e gli animali, che in alcuni casi ha un atteggiamento che sembra avvicinarsi molto a quello delle mogli mormone.
Non so se qualcuno di voi abbia mai visto, girando su Tik Tok, un video di Nara Smith, forse una delle influencer più note per quel che riguarda questo ambiente. Moglie del modello di fede mormone Lucky Blue Smith, è diventata famosa sui social per i suoi contenuti da “tradwife” dove cucina piatti elaborati per la famiglia, utilizzando quasi solamente ciò che produce da sé. Se ad esempio i figli le chiedono dei cereali di certo non va a comprarli al supermercato, ma mette insieme tutti gli ingredienti per farli in casa.
Ora, fin dalla prima puntata con il suo miele fatto in casa, con le candele fatte con la cera d’api e con quella pannocchia messa direttamente nel microonde per fare dei pop corn in casa, diventa piuttosto difficile non ricollegare il tutto a Tik Tok e a quei video di cucina casalinga. Questo non per dire che ci sia qualcosa di male in questo modus operandi, ma per sottolineare questa sorta di richiamo social, più o meno voluto. È chiaro che Meghan volesse fare leva sulla semplicità, ma in realtà sono più le volte in cui ottiene l’effetto contrario.
Gli scarsi risultati ottenuti in questa serie alla fine un po’ sorprendono, perché la prima docuserie dedicata a Meghan e Harry aveva portato dei numeri da record.
L’eccessivo sforzo nella ricerca della semplicità
Come dicevamo, fin dall’inizio di With Love, Meghan vediamo la padrona di casa comportarsi in maniera dolce, delicata, sempre disponibile per tutti, gentilissima e bravissima. Insomma, la perfetta padrona di casa che segue le tendenze del momento e riesce a fare tutto con estrema facilità, senza però dimenticare che è nella semplicità che risiede la gioia. Perché alla fine, lei è “esattamente come noi”.
Per questo nella sua costante ricerca di perfezione ottiene l’effetto contrario. Meghan è affettata, tesa come una corda di violino, vuole fare bella figura a tutti i costi con i suoi ospiti e contemporaneamente farsi elogiare per la sua perfezione. Nell’ultima puntata, con protagonista la chef Alice Waters, Meghan rompe un uovo delle sue galline, ed è entusiasta quando sente la Waters rispondere: “Non ne ho mai visto uno di quel colore”.
Vista l’esperienza della chef, il commento ci suona alquanto improbabile, e lo stesso vale per la puntata con l’ospite Roy Choi, quando Meghan prepara per la prima volta delle ciambelle da zero e lo incalza per farsi dire quanto sono buone. Il suo voler essere ‘la donna del popolo’, dunque, si scontra costantemente con il ruolo pubblico per cui la conosciamo. Vorrebbe allontanarsi e darsi un’aria diversa, ma il suo status è ribadito così tante volte che la eleva su un piedistallo.
Il momento più normale forse è quello in compagnia dell’amica Vicky Tsai, che le insegna una ricetta per dei ravioli orientali molto particolari. Al momento di rigirarli dalla padella al piatto, la composizione scivola leggermente finendo sul bancone, per poi essere riassestata poco dopo. È questa la normalità che si va cercando, in programmi simili.
Il significato dietro al titolo With Love, Meghan
Come si diceva inizialmente, lo scopo della serie With Love, Meghan è quello di utilizzare la cucina, e non solo, come linguaggio d’amore. Meghan Markle dimostra di amare immensamente cucinare, ma trova ancora più soddisfacente farlo per gli altri. Le piace rendere felici le persone, vedere i loro sguardi estasiati e contenti di fronte a ciò che lei ha preparato per loro. Una scelta sicuramente nobile, che però con l’andare avanti degli episodi sembra quasi scadere nell’esagerazione.
Si ritorna un po’ al discorso di prima, dove l’errore e la difficoltà evidente rendono la situazione più autentica e piacevole da guardare. Senza contare che permette allo spettatore di identificarsi e di sentirsi vicino alla protagonista. A distaccarci da Meghan però non c’è solo l’eccessiva ricerca della perfezione, già analizzata prima, ma anche la sensazione che ciò che propone non sia neanche lontanamente replicabile a casa. Si parla di ingredienti semplici, ma che tanto semplici non sono.
A livello estetico è tutto bellissimo da vedere, con quelle composizioni colorate e simmetriche, i regali per gli ospiti perfettamente organizzati in un cestino ben curato, con fiocchi e biglietto in abbinato in una calligrafia pari a quella di un tipografo. Sotto un certo punto di vista verrebbe voglia di essere ospiti di Meghan per essere viziati e coccolati, ma dall’altra parte ci sarebbe quasi paura nel rovinare tanta perfezione.
D’altra parte, quando la vediamo preparare dei pop-corn al tartufo o utilizzare diverse spezie, soprattutto con la cucina etnica, ci rendiamo conto che noi faremmo fatica a realizzare tutto ciò per conto nostro, rimanendo economici. Perciò ben vengano i gesti d’affetto, ma bisogna fare attenzione che non si dimostrino qualcosa né di troppo complesso, né di troppo opprimente.
Fiori, fiori ovunque
In With Love, Meghan la duchessa non manifesta solo un amore viscerale per frutta e verdura, ma anche per i fiori. Anche qui nulla di male, è chiaramente una passione come un’altra, se non fosse che Meghan riesce ad arrivare all’eccesso anche in questo senso. Nella ricerca dell’estetica perfetta, delle cose belle da vedere e da mangiare, arriva a inserire i fiori praticamente ovunque. E molto spesso si fatica anche a capire se siano effettivamente commestibili o se forse sarebbe meglio evitare.
Petali di fiori secchi sulle ciambelle glassate offerte a Roy Choi, fiori freschi nell’impasto dei biscotti cotti in forno, fino ad arrivare ai cubetti di ghiaccio floreali (letteralmente con fiori inseriti all’interno) usati nei margarita. Tutte cose bellissime da vedere ma estremamente poco funzionali sulla tavola. Se si riesce ad andare oltre l’aspetto estetico, ci si rende anche conto che tutti questi piccoli accorgimenti non fanno altro che allontanare di più Meghan dallo spettatore.
Ritorna, anche qui, la difficoltà a capire il focus e l’obiettivo di With Love, Meghan. La giovane Markle vuole avvicinarsi allo spettatore e fargli sentire che lei è “proprio come lui”, come fosse la classica ragazza della porta accanto? O vuole ancora una volta rimarcare il suo ruolo patinato e privilegiato, dando dimostrazione di fare bene qualsiasi cosa, rendendo tutto bello e perfetto? Alla fine non si può che dare un 10 all’estetica e un 4 a tutto il resto.