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Young Royals 2 – Un po’ meglio, ma non troppo

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Quando mi è stato proposto di recensire Young Royals 2 devo ammettere che non ero per niente entusiasta. Tra i tanti prodotti adolescenziali che periodicamente ci vengono sottoposti e che – diciamocelo – affollano (forse un po’ troppo) le piattaforme, se potessi non sceglierei di guardare questa. Per chi dovesse casualmente aver letto la recensione della scorsa stagione, è bene dire e puntualizzare che dall’anno scorso le mie aspettative erano veramente basse e seppure un po’ sia migliorata, anche quest’anno – per me – Young Royals si poteva evitare.

Sarà che sono in quel periodo della mia esistenza in cui mi sembra quasi impossibile riuscire a farmi piacere i protagonisti di una qualsiasi storia, personaggi che purtroppo trovo estremamente noiosi, fastidiosi e mi fanno venire voglia di sbattere forte la testa al muro fino a perdere conoscenza per quanto sono fastidiosi e pieni di cliché, ma – come al solito – la mia attenzione e il mio favore ce l’hanno sempre i personaggi secondari e/o gli antagonisti. Tutto questo per dire cosa? Vi starete giustamente chiedendo. Tutto questo per dire che io Wilhelm purtroppo non lo sopporto. Simon sì, ma Wilhelm proprio no.

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Edvin Ryding e Omar Rudberg (640×359)

E sì, questa mia dichiarazione potrebbe garantirmi un biglietto di sola andata per il pianeta degli insulti dei fan inferociti, ma purtroppo non riesco a mentire. Wille e (purtroppo quando sono insieme) Simon sono così tremendamente, fastidiosamente ed eccessivamente noiosi. Quasi non mi capacito di quanto riescano a farmi annoiare. Un fenomeno del genere mi è successo solo quando qualcuno ha deciso che sarebbe stata una bella idea far mettere insieme Jackson e Maggie in Grey’s Anatomy dando vita all’ennesima storia d’amore inutile del medical drama.

Io osservo le loro interazioni, osservo e cerco di appassionarmi alla loro storia d’amore, ma detesto troppo Wilhelm e trovo Simon – quand’è con lui – troppo fastidioso e moralista per poterlo fare. Sul serio: abbiamo un principe ereditario che ovviamente segue il cliché del “non volevo essere principe ereditario” perché se abbiamo una serie sul mondo reale inevitabilmente a un certo punto della storia qualcuno deve fare questa dichiarazione. E ok, tu non saresti dovuto essere principe, era già chiaro nella prima stagione di Young Royals quando tuo fratello è crepato, il concetto è arrivato, ma adesso basta. Ti sei lamentato per una stagione intera e si poteva capire all’inizio, ma adesso? Adesso è una tortura verso il pubblico. Due stagioni intere su questo che non vuole essere principe è qualcosa di fisicamente stancante.

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Edvin Ryding e Malte Gårdinger (640×360)

Una lancia a sua favore però devo spezzarla. Se nella scorsa stagione era un invertebrato mono-espressivo incapace di prendere una posizione, in questa stagione si è evoluto e ha sviluppato una furbizia che per un po’ mi è sembrata anche piacevole finché non ha toccato profondamente e anche danneggiato profondamente uno dei miei personaggi preferiti: August. August che l’anno scorso detestavo con grande intensità, ma che in questa stagione ho adorato. E qui ritorna quel problema di questo mio periodo ovvero quello in cui detesto i protagonisti, ma amo personaggi secondari e antagonisti.

August però è antagonista solo a metà… anzi solo al 40% perché ‘sto tizio dall’inizio della seconda stagione non viene che bullizzato ed emarginato da tutti perché sua maestà il principe ereditario della noia mortale Wilhelm ha deciso che deve fargliela pagare. Capisco la vendetta, ma non la condivido nemmeno un po’, non nei confronti di August. Ha sbagliato? Sì. Gli interessa della famiglia reale più di quanto interessi a Wilhelm? Sciapò. È maturato? Sciapò (mi perdoneranno i francesi, ma ho la licenza poetica per questo gentilmente acquisita in seguito alla visione ripetuta del celebre video del campione di calcio, mio conterraneo, Cassano Antonio). Si è pentito? Probabilmente no, ma comunque non merita un trattamento come quello che ha subito.

Tra l’altro ricordo che August nella scorsa stagione avesse una storyline interessante che ovviamente in questa seconda stagione di Young Royals, uscita da poco in streaming su Netflix, non è stata approfondita – anzi – sembra essere stata archiviata del tutto, cancellata, come se non fosse mai esistita. Mi riferisco all’atteggiamento che sembrava evidenziare un chiaro caso di dismorfofobia, ma che – invece – questa volta è stato sostituito dall’assunzione di pillole per la sindrome dell’attenzione e iperattività. Che diavolo di fine ha fatto quella storia?

E poi non posso proprio tenere per me quanto mi sia piaciuta la coppia di emarginati formata da August e Sara che mi ha appassionato molto di più di quella fra i protagonisti. C’era una dolcezza, una complicità e un’alchimia non indifferente tra questi due personaggi che – diciamocelo – fino alla scorsa stagione di Young Royals non avremmo mai pensato di vedere insieme. E invece funzionano, funzionano perché sono allo stesso livello, hanno più o meno lo stesso bagaglio emotivo e sono sulla stessa linea di vissuto seppur provengano da classi sociali diverse. Entrambi nascosti dall’ombra di un parente, entrambi considerati strani e per qualche motivo emarginati.

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Frida Argento e Malte Gårdinger (640×360)

E forse è proprio questo che rende la coppia formata da August e Sara così interessante. E forse è proprio quest’intimità emotiva che condividono e condividevano l’elemento in più che invece sembra mancare nella coppia di protagonisti di questa serie sugli adolescenti svedesi che potete vedere in streaming su Netflix.

Dico che la loro intimità emotiva manca nella coppia principale perché trovo ancora Simon molto più maturo emotivamente rispetto a Wilhelm che invece è troppo infantile e quasi capriccioso sia nella vita normale che in quella sentimentale. L’unico momento che ho apprezzato di questa coppia è stato quello in cui Wilhelm va dal nuovo ragazzo di Simon e ci parla tranquillamente, senza scatenare alcun drama, atteggiamento che poi ha portato a un riavvicinamento con Simon.

Per il resto, purtroppo, non ho potuto proprio sopportarli. Mi annoiavano, non so spiegarvi nemmeno quanto profondamente mi annoiassero. Sono sempre convinta che il motivo per il quale fossero così noiosi sia perché Wilhelm è tremendamente noioso. Abbiamo Simon che ha dei conflitti sentimentali, personali, che prova a fare altre esperienze, a vedere altre persone solo per realizzare che – proprio come sapeva dal principio – è innamorato di Wilhelm. E lo apprezzo, ha senso, ha una sua logica, ha un suo sviluppo, una maturazione, ma Wilhelm, invece, è fermo. È innamorato di Simon e per tutta la seconda stagione della serie ci ammorba le consistenze. Va bene, hai le idee chiare, fai qualcosa per effettivamente riconquistare la fiducia di Simon senza dover bullizzare e comportarti male con quello che si è comportato male con te.

Occhio per occhio, dente per dente è un concetto superato. Ora, io non voglio fare il catechismo a nessuno anche perché sono l’ultima persona a poterselo permettere, ma cosa concludi a trattare male chi ti ha trattato male, soprattutto quando questa persona nasconde delle problematiche da non sottovalutare? Nulla. Diceva la saggia Cady Heron in Mean GirlsDire che uno è grasso non ti fa dimagrire, dire che uno è scemo non ti rende più intelligente, e rovinare la vita di Regina George non mi aveva certo resa più felice“, Wilhelm dovrebbe prendere ispirazione da lei e smetterla di comportarsi come un imbecille.

Edvin Ryding e Omar Rudberg (640×360)

Mi fa imbestialire il fatto che proprio non si rendesse conto che facendo terra bruciata attorno ad August, ma sapendo di non essere totalmente innocente, si stava automaticamente auto-sabotando. E sì, sul finale ha avuto una piccola rivincita, sia lodato il dio delle serie tv, ma a quale prezzo? Sara, convinta di aver deluso tutti – altra cosa che ho detestato perché August è stato l’unico che l’ha trattata da persona – è andata a denunciarlo credendo di aiutare suo fratello e Wilhelm, ma paradossalmente distruggendoli ancora di più perché quando questa storia uscirà sarà un bel casino per tutti, Wilhelm per primo. E poi penso al povero August che sì, capisco di non doverlo vittimizzare così tanto, ma il tipo non ci sta con la testa, ha bisogno di aiuto e qua non lo aiuta nessuno.

‘Sto tizio prende roba non prescritta per lui, nella scorsa stagione di Young Royals che potete trovare in streaming su Netflix sembrava avesse problemi di dismorfofobia e tutti lo trattano a pesci in faccia togliendogli tutte le certezze e facendogli terra bruciata attorno. Cosa pensano di ottenere in questo modo? Quello o si vendicherà e non sarà carino per nessuno anche perché, sapendo che Wilhelm è il classico Gary Stu (versione maschile delle personagge Mary Sue), otterrà solo guai e visto il suo già precario stato di salute mentale e sentite le sue dichiarazioni tipo “sono solo” e “non ho nessuno” ho veramente il serio presentimento che possa compiere un gesto estremo, cosa che non mi piacerebbe nemmeno un po’.

Nikita Uggla, Frida Argento, Felicia Truedsson, Nathalie Varli e Mimmi Cyon (640×360)

Per quanto riguarda tutti gli altri personaggi – Felice, le ragazze – mi dispiace che abbiano sempre un ruolo marginale. Ripeto la critica che ho fatto nella recensione della prima stagione. Si chiama Young Royals? Dove sono tutti i giovani rampolli di sangue blu che fanno cose – anche scandalose – per cui poter effettivamente risvegliare il mio interesse per questa storia? La relazione tra un principe ereditario e il popolano l’abbiamo vista e rivista in mille salse. Certo, non l’avevamo mai vista tra due ragazzi o due ragazze e per questo dobbiamo dare credito a chi ha scritto questa serie, ma bisogna trovare qualcosa che dia effettivamente senso al plurale nel titolo “royals” non “royal”. Perciò Netflix tira fuori un paio di principi e principesse, duchi, conti e visconti che finalmente rendano divertente questa serie.

Per questa stagione è tutto, alla prossima? Il punto interrogativo è voluto dato che con questa piattaforma di streaming non si può mai dire viste le continue e inaspettate cancellazioni ingiuste che devo ancora processare e sì, mi riferisco proprio a quella di Fate: The Winx Saga.