Bryan Cranston lo aveva detto: non sarebbe tornato con una nuova stagione di Your Honor 2 se questa non fosse stata all’altezza della prima. Reduce dal successo di uno dei grandi cult della serialità, Cranston sa bene che il trucco per far funzionare una serie non è la quantità, ma la qualità. Breaking Bad aveva, e continua ad avere ancora oggi, un fandom internazionalee e trasversale che l’avrebbe seguita fino all’infinito e oltre. Vince Gilligan poteva andare avanti se avesse voluto, ma un autore di questo calibro capisce sempre quando è il momento di fermarsi, il momento esatto in cui tutto deve giungere a conclusione restituendo le risposte e il finale non migliore, ma quello più giusto, l’unico possibile. Bryan Cranston proveniva da tutto questo, da uno dei teatri più importanti del mondo delle Serie Tv. Insomma, è uno che capisce bene in che campo si sta muovendo, uno che sa riconoscere quando è il caso, per uno show, di andare avanti o no. Per la stessa ragione, dopo la prima stagione di Your Honor, fu molto chiaro: si torna solo se ci sono le condizioni giuste. Fortunatamente le condizioni per una seconda e ultima stagione conclusiva c’erano tutte, e Cranston ha così potuto mantenere la sua parola.
La seconda stagione di Your Honor 2 è tornata per mettere un punto alla storia, dimostrandosi affascinante, fuori classe e un vero pezzo da 90 delle Serie Tv. Esattamente come il suo protagonista principale
Your Honor 2 nasce dalle ceneri della serie madre israeliana. Il successo di quest’ultima ha infatti dato vita a questo meraviglioso remake che, di certo, ha fatto la differenza proprio grazie al meraviglioso contributo di Bryan Cranston. La serie era infatti stata pensata come una miniserie, ma il suo straordinario successo e la grande accoglienza da parte del pubblico e della critica le hanno permesso di gettare le basi per un grande e attesissimo ritorno. Disponibile su Paramount+, Your Honor 2 è tornato con nuove dieci puntate che riscrivono la storia in modo geniale.
Il finale della prima stagione era infatti stato molto chiaro, anche se estremamente tragico: Adam ha perso la vita, e adesso le cose per Micheal – suo padre – non hanno più alcun senso. La conclusione della prima stagione poteva essere tramutarsi in un finale definitivo degno d’esser ricordato, motivo per il quale questa seconda stagione necessitava di un cambio di rotta, una nuova base su cui poggiare il suo secondo capitolo. Dopo il terribile lutto, Micheal Desiato è come un corpo senza vita, come un manichino che – semplicemente – si regge in piedi. La seconda stagione comincia il suo racconto partendo proprio dallo stato di malessere che il giudice sta vivendo sulla sua pelle mentre cerca, con ostinazione, di tenere con sé l’unica cosa che lo lega ancora la figlio: il dolore.
Non cercate l’anima di Desiato durante questa seconda stagione di Your Honor 2: è morta insieme al proprio figlio. Proprio per questa ragione, infatti, i nuovi episodi della serie mettono in atto un cambio di rotta che mischia due diversi sentimenti: adrenalina e dramma. Dalle aule del tribunale passiamo alle strade malridotte e in piena decadenza di New Orleans. Your Honor 2 mette in prima linea il mondo della criminalità soprattutto grazie al nuovo personaggio della procuratrice, l’espediente narrativo attraverso il quale la serie ricomincia la propria narrazione. In queste dieci puntate la criminalità, la religione e i diversi aspetti culturali dell’America si fonderanno in un unico passo a due che darà vita a un secondo capitolo avvincente che riuscirà a rimettere in vita una trama che, solo apparentemente, sembrava non aver più niente da dire.
Your Honor si traveste così da gangster drama, diventando una produzione seriale che racconta il mondo della criminalità attraverso gli occhi di chi prima era chiamato solo a giudicarla decretando chi fosse la vittima e chi il colpevole. Ma solo attraverso il proseguire della storia il giudice protagonista ha potuto appurare che molto spesso la verità non è bianca o nera, ma anche grigia. A volte tutto questo prescide dal solo appellativo colpevole o innocente.
Il mondo del giudice Desiato cambia così radicalmente, arrivando a distruggersi ancor di più. Se prima viveva e agiva solo in funzione del figlio, adesso quel che fa ha a che fare solo con il suo sentimento di dolore, di rabbia. Ma cosa sarebbe stato tutto questo senza la meravigliosa interpretazione di Bryan Cranston?
Il nostro vecchio Heisenberg ha infatti sorretto sulle sue spalle l’intera serie, restituendole qualcosa che forse con la sua assenza non ci sarebbe stata. Bryan Cranston ha trasformato Your Honor in una Serie Tv d’èlite, una Serie Tv di cui non potremo dimenticare lo sguardo e la rabbia di Micheal Desiato. Gli occhi persi e smarriti di Walter White, seppur in modo diverso, sono qui tornati restituendoci il mito di quel pezzo da novanta di Bryan Cranston.
Your Honor 2, e nel complesso la Serie Tv in generale, è stata una grande produzione, una Serie Tv che ha raccontato con rabbia e rimorso il cambio di rotta di un giudice che è passato dal giudicare al vivere in prima persona le tragedie della criminalità, della strada senza uscita di un vicoletto disperso di New Orleans in cui chiunque, anche il più forte, ha una battaglia persa alle spalle. MIcheal Desiato ha avuto la stessa sorte perdendo la battaglia più forte di tutte, quella che lo ha portato ad affrontare il crimine e il dolore, quella che l’ha fatto sedere dalla parte opposta dell’aula a un prezzo altissimo. Your Honor 2 ci ha restituito la grandezza di Bryan Cranston unendola a una storia che racconta il mondo della criminalità attraverso gli occhi di chi ha perso tutto e adesso non crede più in niente.
Come si suol dire in questi casi: buona la prima, ma anche la seconda.