ATTENZIONE: l’articolo potrebbe contenere spoiler su Resident Alien!!
Ci voleva Netflix per dare a Resident Alien la considerazione che merita. La serie, che sta spopolando sulla piattaforma di streaming, è andata in onda in Italia a partire dal 2021. Solo che il grande pubblico se ne è accorto a malapena e lo show non ha avuto nel nostro Paese i buoni riscontri che ha guadagnato invece negli Stati Uniti. L’approdo su Netflix sembra però aver cambiato le cose. La comedy si è assestata nella top ten dei titoli più visti e ha accalappiato una nutrita schiera di fan. Al momento, sulla piattaforma, è disponibile solo la prima stagione. Ma la seconda dovrebbe arrivare tra qualche mese e così probabilmente la terza, che è ancora inedita in Italia.
Ma perché tanto rumore per Resident Alien?
Cosa ha di speciale questo show? Quale è l’elemento che lo rende assolutamente irresistibile? La serie racconta la storia di un alieno che precipita con la propria navicella sulla Terra ed è costretto a riparare in una cittadina sperduta del Colorado, nella speranza di poter rimettere insieme i pezzi dell’astronave e portare a termine la sua missione. Solo che, per restare sulla Terra, deve assumere sembianze umane. Così uccide un povero malcapitato, si impossessa della sua identità e trascorre diversi mesi a imparare ad essere umano facendo maratone interminabili di Law & Order. Il travestimento funziona, gli abitanti della cittadina lo trovano solo un po’ strambo, ma non immaginerebbero mai di avere a che fare con un extraterrestre.
Tutti, tranne uno: Max, un ragazzino di dodici anni che è l’unico in grado di vedere le sembianze reali dell’alieno. La serie è divertente perché mette il suo protagonista davanti a situazioni che, ai suoi occhi, appaiono totalmente assurde e prive di senso. L’alieno deve imparare ad essere umano per non essere scoperto. Ma il suo apprendistato si rivelerà molto più complicato del previsto. Resident Alien è uno show che riesce a far ridere con una semplicità disarmante. Il pubblico della piattaforma è rimasto piacevolmente stupito da questo titolo. Che è in grado di unire comicità e drammaticità in un mix di sottogeneri. Perché ci piace tanto Resident Alien? È davvero uno show così speciale?
Ecco 10 dei motivi per cui amiamo tanto questa serie. E perché speriamo che Netflix possa presto ospitare anche le nuove stagioni.
1) Le espressioni facciali di Alan Tudyk
Il primo grande punto di forza di Resident Alien è il suo protagonista. Alan Tudyk (Doom Patrol), che ha già preso parte a prodotti televisivi di fantascienza, è perfetto per questo ruolo. Avete presente quando si dice che una parte sembra scritta apposta per un attore? È questo il caso. Alan Tudyk è perfetto per fare l’alieno. La sua mimica facciale lo rende straordinariamente credibile in quel ruolo. Le espressioni di stupore, meraviglia, sconcerto o incertezza gli si disegnano in faccia in maniera così genuina da farlo sembrare davvero un extraterrestre in mezzo agli uomini. Il modo di parlare, lo sguardo interdetto, le pause tra una parola e l’altra, gli improvvisi lampi di genio ne illuminano il volto come stesse scoprendo il mondo per la prima volta.
2) Il punto di vista dell’alieno
L’altro elemento che fa funzionare Resident Alien è l’angolazione da cui si sceglie di raccontare la storia. Nei prodotti televisivi che parlano di alieni e astronavi, la narrazione assume quasi sempre il punto di vista degli umani, che si trovano a confrontarsi con gli extraterrestri. In Resident Alien non siamo noi a studiare gli alieni: è un alieno a studiare noi. Il punto di vista è quello di Harry Vanderspeigle. O meglio, dell’extraterrestre che si è impossessato del suo corpo. Tutto ciò che accade è filtrato dal suo sguardo. Il che non fa che rendere paradossali tutte le situazioni più ordinarie delle vita, che ai suoi occhi appaiono assurde, bizzarre, insensate.
Resident Alien è un lungo e sgangherato apprendistato sul come si diventa esseri umani.
Guardando la serie e seguendo i tentativi goffi di Harry, è come se anche noi imparassimo di nuovo le regole basilari del vivere su questo pianeta. Così riscopriamo l’irrazionalità di certi comportamenti, la stravaganza dei nostri modi di fare, l’illogicità di gran parte delle cose che facciamo senza sapere esattamente perché. Non è che alla fine gli alieni siamo noi?
3) È un mix di sci-fi, comedy e giallo
Resident Alien è una serie che può guardare praticamente chiunque. È di genere comedy sci-fi (eccone altre sottovalutate di questo genere), ma non è né solo una commedia, né solo un prodotto di fantascienza. Lo show è tratto dal fumetto di Peter Hogan e Steve Parkhouse, a cui gli autori si sono rifatti conservandone le atmosfere. Per cui il titolo è perfetto per gli amanti dei graphic novel, così come per gli appassionati di fantascienza. La serie ha poi al centro della trama un omicidio sul quale bisogna far luce. Il dottore della città è morto in circostanze misteriose e lo sceriffo è sulle tracce del colpevole. Alla morte del dottor Sam si intrecciano tutti i misteri relativi a Harry, quindi la componente thriller e poliziesca fa parte dello show.
Resident Alien possono guardarla anche i fan del giallo e del mistero o chi è più semplicemente alla ricerca di un prodotto che faccia ridere e che regali qualche ora di leggerezza.
Questa serie è catalogabile in molti generi e sottogeneri e non è un difetto. Al contrario, riesce a regalarci un po’ di tutto, senza mai esagerare.
4) La semplicità
Bisogna comprendere la complessità della natura umana per saper far ridere con semplicità. E Resident Alien riesce a farlo. La storia di un alieno catapultato sulla Terra, che deve imparare a essere umano, ci fa riscoprire la semplicità dei piccoli gesti quotidiani, quelli che diamo per scontati. Harry non ha idea di cosa sia il sarcasmo, del perché gli umani bevano tanto whisky, delle ragioni che li spingono a mentirsi continuamente. Non sa come si dorme, come si aziona una macchina del caffè, come ci si comporta a tavola. Harry non può essere se stesso, deve imparare a comportarsi come un terrestre. E, nei suoi tentativi di somigliare a noi, riscopriamo la semplicità delle piccole cose.
Resident Alien non è uno show cervellotico, pur essendo un prodotto di fantascienza.
È tutto molto semplice, a volte anche scontato. Le battute che fanno più ridere sono quelle che si soffermano su banalissimi comportamenti umani o sulle più ordinarie situazioni della vita. La comicità di Resident Alien è immediata e arriva subito a destinazione proprio perché semplice e diretta.
5) La guerra tra Harry e Max
La relazione tra Harry e Max è quella più divertente di tutta la serie. Max è l’unico in grado di vedere davvero cosa si nasconde dietro il travestimento di Harry. E questo fa di lui il nemico giurato numero uno, quello da eliminare. Lo show non si crea problemi nel mostrare i tentativi di un adulto di ammazzare un bambino che intralcia i suoi piani. Max è il villain se consideriamo il punto di vista dell’alieno. Ma nella loro guerra personale, i personaggi si scambiano costantemente i ruoli. Tra di loro si instaura un rapporto vero, autentico, perché nessuno dei due ha bisogno di mentire all’altro.
La faida tra Max e l’alieno è una piccola guerra tra ragazzini. Harry è un adulto, ma si comporta come se fosse un bambino che deve ancora scoprire i segreti del mondo. La relazione tra i due personaggi, il modo in cui si fronteggiano senza esclusione di colpi, è una delle cose migliori della serie.
6) Alcuni scorci sul Colorado
Da non sottovalutare, in Resident Alien, ci sono poi l’ambientazione e la fotografia. Sebbene la maggior parte delle scene sia girata in spazi chiusi o per strada, ci sono dei momenti in cui la telecamera si sofferma su paesaggi mozzafiato e ci mostra la bellezza paesaggistica del Colorado. La serie è stata girata a Vancouver. Si vedono le distese innevate, le cime delle montagne sempre bianche – e Harry non riesce proprio a spiegarsi perché la neve in Colorado non si sciolga neppure in primavera – e tutta la bellezza dell’America rurale (ecco 5 serie tv in cui si respira aria di country). La fotografia di Resident Alien riesce a mostrarci la vita quotidiana e lo spirito di comunità di una cittadina qualunque del Colorado. Ma qualche volta, ci regala anche una vista pazzesca su degli scorci del paesaggio che diventano un elemento in più nella godibilità generale della serie.
7) Il ritmo
Resident Alien è diventato un titolo da Top10 pur essendo uscita nel 2021. Le ragioni del suo successo si nascondono dietro una serie di fattori. Ma un elemento che ha aiutato – e che ci ha fatto apprezzare ancora di più lo show – è il suo ritmo. La possibilità di essere scoperto ad ogni passo falso, ha reso la trama di Resident Alien molto concitata. La sceneggiatura è costellata di plot twist e cliffhanger di fine episodio.
Le puntate non sono lunghissime – poco più di quaranta minuti per ogni episodio – e la spigliatezza della scrittura rende tutto molto scorrevole. Sarà per questo che Resident Alien sembra una serie perfetta per il binge watching? Una volta che si inizia a guardare un episodio – a partire dal pilot – non si riesce ad interrompere la visione. La vivacità della trama e il ritmo della narrazione sono due dei motivi per cui continuiamo a trovare questa serie nella Top10 di Netflix.
8) L’umorismo
Come dicevamo, la semplicità è uno dei canoni su cui si basa Resident Alien. Si ride delle cose semplici, ci si sbalordisce per le cose semplici. La comicità, di conseguenza, non è qualcosa di complesso e arzigogolato. Le battute dei personaggi sono dirette e taglienti. Arrivano dove devono arrivare, senza particolari doppi sensi. Si prendono gioco dei comportamenti umani, smascherandone l’assurdità e i paradossi. La comicità della serie è a volte anche demenziale, ma efficace proprio per la sua schiettezza. Resident Alien è una comedy estremamente divertente. Ogni episodio regala qualche momento di svago, nonostante le pieghe un po’ dark che a volte la serie assume. Harry è un personaggio bizzarro e fuori dal comune e la sua assoluta mancanza di praticità con le cose umane lo mette in situazioni imbarazzanti e tutte da ridere. Ma neppure gli altri personaggi scherzano…
9) L’umanità di Harry
Il personaggio più interessante della serie è Harry. Parliamo di un extraterrestre con il compito di distruggere la Terra che, per un fortuito incidente, finisce tra le montagne sperdute del Colorado, intento a riparare la propria astronave. Ciò che colpisce di più del personaggio è paradossalmente proprio la sua umanità. Arrivato in Colorado senza conoscere nulla degli esseri umani, piano piano ha iniziato a sviluppare una grande capacità di empatia.
Il contatto con gli uomini lo ha reso un personaggio molto più umano di molti di loro, se non altro per la genuinità dei sentimenti che prova. Harry ha scoperto la sconcertante sensazione di provare un vuoto all’altezza dello stomaco. Ha imparato a capire cosa siano la sofferenza, la gelosia, la competizione. Ad ogni episodio, la natura umana ha contagiato il suo essere alieno. Harry aveva il compito di soggiogare i terrestri, ma alla fine sono stati i terrestri a soggiogare lui.
10) I personaggi secondari
Il protagonista, come dicevamo, è sicuramente uno degli elementi principali per cui amiamo Resident Alien. Ma anche tutta la schiera di personaggi secondari ha una grande forza narrativa. Siamo davanti a un bel caleidoscopio di individui. Uno sceriffo di colore borioso e autoritario. Una comunità di nativi americani. Una ragazzina musulmana con difficoltà ad integrarsi. Una ex campionessa di sci fallita. Un vice sceriffo donna in sovrappeso messo in ombra dal suo superiore e così via.
Questi sono alcuni dei personaggi che ritroviamo in Resident Alien.
Personaggi che impariamo ad amare un episodio per volta, con cui prendiamo confidenza a poco a poco. Individui che rappresentano le varie facce dell’America rurale e che sono protagonisti di archi narrativi in grado di farci appassionare alle loro storie personali.