Così lo hanno definito i creatori di Rick and Morty. Ma Rick and Morty è il caos. È no sense, surreale e psichedelico. Le sue dinamiche sono tutto fuorché canoniche, i suoi personaggi decisamente poco lineari e ancor meno politically correct. Nonostante lo show nasca prendendo ispirazione dai viaggi in cui erano coinvolti il duo Emmett Brown (Christopher Lloyd) e Marty McFly (Michael J. Fox) nella saga cinematografica di Ritorno al Futuro, è dalle relazioni familiari e da come queste sono state ideate e sviluppate dai creatori Dan Harmon e Justin Roiland che acquisisce unicità e interesse, diventando a tutti gli effetti una delle migliori serie TV degli ultimi anni.
E così, davanti a dinamiche familiari tossiche come la relazione che coinvolge Rick e Morty, davanti al loro rapporto di codipendenza che di certo non può essere definito normale ed edificante, un personaggio scontato e insignificante come Jerry passa inevitabilmente in secondo piano.
Jerry è un loser cronico.
Completamente inadatto a vivere qualunque situazione al di fuori della normale e monotona vita casalinga, è un personaggio che acquisisce interesse proprio per il suo essere facilmente odiabile, bistrattato e considerato inutile. Jerry è un personaggio per cui non si può che provare pietà : nonostante lui viva la sua vita nella speranza di sentirsi necessario per la propria famiglia, il costante confronto con Rick non può che metterlo in ombra. La sua mancanza di spina dorsale non gli permette di adempiere al ruolo di capofamiglia, facendosi anzi sostenere in più di una occasione dalla moglie Beth. Come se non bastasse, i figli non riescono a vedere in lui una figura modello, ricercando quest’ultima nel nonno. Jerry è, insomma, un pesce fuor d’acqua anche all’interno della sua stessa famiglia.
Non solo: Jerry rappresenta tutto ciò che Rick odia
È la ragione per cui sua figlia Beth ha dovuto rinunciare ai suoi sogni, restando incinta subito dopo il liceo, ma rappresenta anche e soprattutto un promemoria vivente dell’inadeguatezza di Rick come padre. Non è infatti improbabile che alla base della scelta di Beth di accontentarsi di una vita mediocre, accanto a un uomo mediocre, vi siano i suoi irrisolti problemi di abbandono: essendo Jerry così diverso da Rick, le possibilità che anche lui la abbandoni (come Rick ha fatto in passato) sono infatti estremamente basse.
Nonostante venga dipinto, appunto, come patetico e insignificante in più di una occasione, è lo stesso Rick – nel quinto episodio della terza stagione, La cospirazione del tunnel vorticoso – a sostenere che Jerry non sia affatto una vittima, ma ne reciti solamente la parte:
Ti comporti da preda, ma sei un predatore. Usi la pietà per attrarre le tue vittime, è così che sopravvivi. Io sopravvivo perché so tutto. Quel serpente sopravvive perché i bambini si allontanano e tu sopravvivi perché la gente pensa: “Oh, povero pezzo di *****, non ha mai pace. Non posso sopportare gli assordanti vagiti silenziosi della sua anima avvizzita. Credo che lo assumerò o lo sposerò”.
Per quanto possa essere considerato un personaggio secondario e rappresenti solo in parte la complessità dello show, abbiamo già fornito diversi esempi di come Jerry rappresenti in realtà un personaggio profondamente e inequivocabilmente umano. È esattamente questa la ragione che ci ha spinto ad approfondirne e analizzarne il ruolo. In mezzo ad una miriade di fenomeni surreali e improbabili fatti di viaggi nel tempo, portali e universi paralleli – alcuni incredibilmente disturbanti – Jerry si dimostra essere il personaggio più reale dell’intera serie, nonostante interagisca costantemente con le stranezze che di volta in volta vengono presentate nei singoli episodi.
Abbiamo un primo assaggio della sua mediocrità e della sua inettitudine nel quinto episodio della prima stagione, La tribù dei Miguardi, dove cerca di migliorare la sua tecnica come giocatore di golf facendosi aiutare da uno dei Mr. Miguardi prodotti dalla scatola che Rick lascia per lui, Beth e Summer. Lo scopo dei Mr. Miguardi è quello di adempiere alla richiesta che gli è stata fatta: più tempo impiegano, maggiore sarà la frustrazione accumulata. Ed è a causa della sua incapacità che la situazione precipita, spingendo un’orda di Mr. Miguardi alla follia.
Il settimo episodio della seconda stagione di Rick and Morty, Mini-Rick, ci aiuta ad approfondire ulteriormente il rapporto che lega Jerry a Beth, attraverso una terapia di coppia extraterrestre. È in questa occasione che vediamo i loro rispettivi mytholog, ovvero la rappresentazione inconscia che l’uno ha dell’altro. A differenza della maggior parte dei mytholog, costantemente in conflitto tra loro, quelli di Beth e Jerry si dimostrano essere codipendenti, necessari l’uno alla sopravvivenza dell’altro, lavorando insieme allo scopo di causare distruzione e dominare l’universo.
La rappresentazione che Jerry dà di Beth è quella di un mostro incredibilmente feroce e intelligente, molto più di quanto Beth non sia in realtà . Dal canto suo, Jerry è rappresentato da Beth come un invertebrato totalmente sottomesso alla sua volontà , incapace di nient’altro che non sia asservire la sua persona.
Lungo tutto Rick and Morty, Jerry si presenta insomma come un personaggio tutt’altro che bidimensionale, anzi. Sono innumerevoli gli episodi in cui lo spettatore ha modo di scoprire nuove sfaccettature – che poi, di fatto, si trasformano in nuovi originalissimi modi per umiliarlo ulteriormente. Nonostante Jerry rappresenti l’allegoria della stupidità e della sottomissione, è innegabile come lui ricopra un ruolo fondamentale all’interno della linea comica dell’intera serie: il no sense, l’idiozia alla base delle sue azioni e dei suoi ragionamenti non solo aiutano a riflettere sulla sua condizione di eterno perdente, ma stimolano lo spettatore a ridere di lui al punto tale da porre la pietà e la compassione in secondo piano. Jerry è il perfetto giullare di una corte di pazzi, e su di lui non può che abbattersi la scure di nichilismo che caratterizza lo show.