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10 motivi per amare Ripper Street

Ripper Street

6. Indagini, botte, passione e misteroRipper Street

Indagini, intrighi da svelare e lobbies da smascherare, assassini da fermare e duelli di pugilato da vincere, ed ancora passati traumatici da far venire a galla e segreti da seppellire per sempre. Questo al centro di Ripper Street, che adotta un’approccio a 360° per raccontare la vita di un commissariato di polizia ai tempi di Jack lo Squartatore. Ogni puntata introduce sempre nuovi elementi, come un avvenimento storico sullo sfondo, una nuova scoperta scientifica da poter utilizzare per le indagini, una minaccia psicologica nella mente dell’ispettore Reid, un limite morale da superare. La serie infatti cresce di interesse nel progredire degli episodi proprio grazie all’esplorazione lenta delle psicologie e delle storie non solo dei personaggi principali ma anche dei comprimari, che si dipanano lentamente, che svelano uno strato alla volta. Senza contare l’enorme accuratezza nella ricostruzione dei dettagli storici, che si abbina poi ad una cruda brutalità nella rappresentazione dei fatti, il tutto condito dal tipico humor inglese sempre posato e mai fuori posto.Ripper Street

Ripper Street è un police procedural ambientato nel XIX secolo e come tale unisce elementi tipici della storia in costume con elementi del crime contemporaneo. E’ questo il suo grande merito, l’aver saputo far incontrare la sobrietà dei modi inglesi con i ritmi incalzanti del poliziesco moderno, non solo attraverso la storia, ma anche grazie al montaggio ed alla regia che sanno essere audaci e dinamici al punto giusto senza stravolgere l’atmosfera tipicamente brit. Nella Londra Vittoriana babelica, promiscua, corrotta, immorale e dannata i tre protagonisti si muovono ognuno con la propria personalità ed il proprio carisma e lo fanno senza mai cozzare con la storia, senza mai rischiare di stonare con le loro azioni. Ecco quindi che il morale e retto Reid non esita a sferrare un pugno in pieno viso oppure a minacciare di morte un prigioniero, così come il sergente Drake al contrario, il braccio violento del commissariato, si scopre essere il più fragile di tutti, quello dall’animo gentile. Oppure ancora l’apparente menefreghismo del capitano nasconde invece un tormento molto più grande che dai modi tipicamente yankee non ci si sarebbe mai aspettato. Nessuno di queste contraddizioni stonano l’una con l’altra ed anzi aggiungono sempre nuova linfa alla narrazione, che riesce sempre a sorprendere. Ripper StreetIl risultato è un mix interessante che si tiene in piedi con maestria e che permette alla storia ed ai personaggi di venire fuori in modo lento e graduale, raddoppiando ancora di più il mistero e lo svelamento della psiche umana. Tutto sembra funzionare perfettamente in Ripper Street a parte forse le critiche di mancanza di originalità. Si è vero, la trama è essenzialmente verticale con una linea orizzontale che segue tutte la storia, i tre protagonisti incarnano lo stereotipo ricorrente del genere, ovvero l’ispettore, il sergente e il medico e la struttura delle storie a volte può essere ripetitiva in quanto si sviluppa lentamente e con gli stessi meccanismi di interazione. Ma essenzialmente è questa la struttura base di molti serial polizieschi, quella più adatta alla serialità a lungo termine. Anche le scenografie, le luci,i volti sono parte integrante del racconto e quelli che possono sembrare stereotipi sono invece come ingredienti di un piatto tradizionale, che sarà sempre più buono di uno sconosciuto, perchè ha quel sapore familiare che ti fa sentire a casa e che ti stupisce sempre.

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