Bentornati con la recensione del nono episodio della terza stagione di Riverdale. Nel finale della scorsa puntata si erano creati tanti interrogativi e speravamo di poterne capire di più al ritorno dalla pausa. Peccato, però, che non ci sia stata nessuna risposta.
Alla quarantena della città, seguita dalle manie di protagonismo e l’evidente megalomania di Hiram Lodge, si aggiungono dei tentativi di estorsione, dei furti, l’intromissione di una setta, varie violazioni della libertà personale di un essere umano, delle aggressioni e ultima, non per importanza, una probabile morte. Morte dovuta all’attacco di un orso, manco fossimo in Revenant, il film con quel pezzo di manzo di Leonardo Di Caprio. Non male come inizio, eh?
Ma andiamo a vedere nei particolari a cosa mi riferisco. Innanzitutto FP Jones e Jughead sono riusciti a rientrare a Riverdale nonostante la quarantena. Come abbiano fatto, non si sa. Certo che ci vuole del genio a correre incontro all’uragano piuttosto che scappare nella direzione opposta con la stessa velocità di Speedy Gonzales! Purtroppo è così che sono fatti questi due. Sono nobili di cuore e non lascerebbero mai qualcuno in difficoltà senza prima provare a salvarlo in tutti i modi possibili. C’è un po’ di sindrome della crocerossina nel DNA dei ragazzi di Riverdale, ma in quello dei Jones e in quello di Betty Cooper in modo particolare.
Tanto sono buoni di cuore, che i Bughead hanno giocato a fare i genitori per i bimbi sperduti del convento dei pazzi. Ora, non metto in discussione le loro buone intenzioni, ma cercare di tenere sotto controllo degli adolescenti problematici è un grande problema per gli adulti, figuriamoci per due adolescenti altrettanto problematici. Come credevano di riuscire a farcela? Quei poveri cristi hanno subito il lavaggio del cervello, sono stati sottoposti a sperimentazioni con droghe dal nome di caramelle frizzanti probabilmente al gusto di fragola (Fizzle Rocks) e sono stati indotti a credere che un mostro mezzo capra mezzo idiota sia il loro re. Insomma, era troppo da gestire perfino per loro.
Polly e la tizia inquietante della fattoria hanno fatto bene a portarseli via. Certo, l’idea che adesso i bambini sperduti siano nelle grinfie di un altro lavatore di cervelli non è il massimo, ma sempre meglio che lasciarli in balia delle onde sotto la responsabilità di una coppia di adolescenti non troppo affidabili. La soluzione che aveva trovato Betty ovvero di dividerli tra Fred Andrews, Sierra McCoy e Nana Rose poteva funzionare, ma questi ragazzi sarebbero stati davvero al sicuro? Fred non ha saputo tenere sotto controllo il suo unico figlio, figuriamoci altri tre o quattro. L’avvocato McCoy non sappiamo che tipo di genitore è dato che le danno una battuta ogni cinque o sei puntate.
E Nana Rose, per quanto l’adori, avrà seicento anni, non può mica stare dietro a tutte quelle ragazze. Certo c’è Penelope, ma a Penelope non lascerei nemmeno una piantina di basilico, figuriamoci degli esseri umani. Diciamo che i Blossom non sono la famiglia più indicata per cose di questo genere. Probabilmente nessuno a Riverdale è abbastanza affidabile per ricevere questo incarico. Forse Pop. Ecco, date i ragazzi a Pop Tate. Lui, col suo Diner anni ’50, tra un morso a un hamburger, un milk-shake e una canzone al Jukebox potrebbe svoltargli l’esistenza. Chissà, magari abbandoneranno i giochi da tavolo potenzialmente pericolosi e la droga fabbricata dalle Barbie sotto l’effetto di acidi per dedicarsi al puro divertimento lontani dalla paura che delle suore o il mostro-capra li uccidano.
È ormai certo che Hiram Lodge sia non solo The Man in Black, ma anche il Gargoyle King. Peccato, perché fino all’ultimo secondo ho sperato che non fosse così. Mentre Archie aveva le sue visioni-post attacco dell’orso, volevo che al momento del confronto con il Gargoyle King venisse fuori che in realtà non era Hiram, ma che ne so Hermione. Sarebbe stato inaspettato, interessante. La trama sta diventando un po’ troppo ripetitiva per i miei gusti. Ormai è appurato che se c’è un crimine, prima o poi si scoprirà che la colpa è di uno dei padri di Riverdale.
Siamo alla terza stagione e Clifford, Hal e adesso Hiram sono già (quasi) fuori dai giochi. Chi ci rimane? Il padre di Josie che non abita a Riverdale e che non si cura della sua famiglia nemmeno sotto tortura. Poi c’è il FP, ma non so se valga molto considerando che era coinvolto nell’omicidio di Jason. E, infine, ci sono Fred Andrews e lo sceriffo Keller. Nella prossima stagione scopriremo chi dei due è l’ennesimo criminale della città. Vi prego sceneggiatori, cambiate il disco. Ormai siete prevedibili.
Rimanendo sempre su Hiram Lodge, ho adorato il suo nuovo cappottino con la pelliccia, fa tanto queer gangster. Quasi mi ricorda quello che indossava Shangela Laquifa Wadley nella sua breve stand up durante la terza stagione di RuPaul’s Drag Race.
Scherzi a parte, il signor Lodge deve fare una brutta fine. Ce lo meritiamo. Da quando è tornato non ha fatto altro che ammorbarci i coglioni con la sua inquietante fissa per sua figlia e per Archie Andrews. Sei un mafioso? Ok, ma se ti metti a fare i dispetti ai ragazzini sei ancora più idiota di quanto credessimo. Se fai aggredire tutti i collaboratori di tua figlia per estorcerle dei soldi sei un deficiente completo. E poi i gangstar non vanno più di moda. Quel cappottino sì, ma i gangster come gli intendi tu, caro Hiram, non piacciono più a nessuno. I Soprano è finita nel 2007 e tu non gli somigli proprio, get over it.
Tra l’altro a causa della quarantena che Hiram Lodge ha scatenato, a Riverdale sono scattate delle misure precauzionali che sono completamente assurde. E quelle stesse misure sembrano essere osservate solo a scuola. Il preside Weatherbee non gestisce più un istituto scolastico, ma un campo di addestramento militare. Mi ha innervosito parecchio quando Moose e Kevin che – vi ricordo – passavano le ore a nascondersi nelle classi per pomiciare hanno ripreso Cheryl e Toni perché si prendevano per mano a scuola. Ma io dico, davvero? Cosa siete, la Gestapo?
Se ti metti contro Cheryl Blossom sono due le reazioni che potresti suscitare:
1. Ti ignora completamente e fa comunque quello che vuole ingigantendolo per darti fastidio
2. Ti distrugge
Per loro fortuna, c’era Toni e Cheryl è molto più mite quando c’è lei. Questa volta gli è andata bene, ma non sarà sempre così. È passato poco più di un mese dall’inizio della quarantena e le cose non sono per niente tranquille. L’isteria non farà che peggiorare e probabilmente a fine stagione assisteremo a qualche sorta di suicidio di massa. Sarebbe uno sviluppo interessante, tipo alla Bird Box, il film di Netflix con Sandra – IMMENSA – Bullock.
Mi è piaciuta un sacco la storyline di Veronica e Reggie. Finalmente Ronnie si toglierà di dosso il peso ingombrante di quella relazione asfissiante che aveva con Archie. Lei e Reggie sono troppo carini assieme. Non vedo l’ora di sapere come si evolverà la storia, soprattutto dopo i recenti avvenimenti. Mi chiedo cosa succederà alla nuovissima coppia (perché do già per scontato che siano una coppia) quando si verrà a sapere dell’incidente di Archie con l’orso. Spero solo che Veronica abbia la decenza di non dimenticarsi completamente di Reggie. Quel ragazzo è troppo tenero!
Per quanto riguarda Archie, non so davvero cosa aspettarmi dalla sua fetta di storia. L’ho sempre trovato estremamente stupido e, in questo episodio di Riverdale, lui stesso ha ammesso di esserlo. Si è reso conto di essere stato un rompipalle di dimensioni esagerate. Lo scontro con l’orso l’ha portato a ragionare in una situazione piuttosto paradossale. Colui che non pensa mai, si ritrova a riflettere nel delirio e nella follia di una specie di coma. Non credevo fosse possibile.
Stupido com’è, mi ha piacevolmente sorpreso quando ha collegato che la causa del suo male è – udite, udite – proprio lui. Bravo Archie sei arrivato alla soluzione più scontata, nonché giusta, solo tre anni dopo tutto il resto del mondo. Chissà, magari fra altri tre capirà che la sua relazione con Veronica è una delle cose più noiose che Riverdale abbia mai potuto vedere. Mi chiedo solo cosa gli succederà. Quando l’abbiamo lasciato a fine puntata sembrava morto. Aveva gli occhi sbarrati e, dall’espressione dei paramedici, era già bello che andato. Anche se non penso che facciano morire il protagonista della storia. Perciò non so proprio cosa aspettarmi da lui. Forse è finito in una specie di catalessi. Sarebbe l’unica spiegazione plausibile.
Trovo divertente il fatto che sia scappato da Riverdale e dagli Stati Uniti per evitare di essere ucciso da un mafioso e abbia finito per essere aggredito e probabilmente ammazzato da un orso. Karma is really a bitch sometimes.
Purtroppo, mi aspettavo un episodio più soddisfacente e la sofferenza di Archie non mi ha accontentato. C’erano troppe cose che mi hanno annoiato e tutte queste avevano a che fare con Hiram Lodge. Tra le poche scene che salvo ci sono quelle con Cheryl e quelle nel locale clandestino di Veronica. L’esibizione di Cabaret di Josie e quella di Veronica di Maybe This Time erano bellissime. Ho visto Betty sotto tono. Troppo in secondo piano. Betty deve essere sempre in prima linea. Voglio vederla più combattiva. Era troppo moscia. Si è lasciata mettere i piedi in testa da Polly la psicopatica e dalla figlia del capo della fattoria. Non è da lei.
Mi aspettavo un ritorno fantastico, “cazzuto”, soprattutto considerando i presupposti che c’erano. E invece, nulla. Hiram è malvagio e tutti sono suoi succubi. Non è divertente. Dateci più azione, stupiteci, date più azione a Betty Cooper.
Per questa settimana è tutto, alla prossima
Halleloo!