ATTENZIONE: questa recensione contiene spoiler sull’episodio 5×09 di Riverdale.
Dopo lo scompiglio amoroso della 5×08, in questa puntata i cuori dei nostri protagonisti hanno potuto tirare un sospiro di sollievo. La trama, infatti, è tornata a incentrarsi di più su altre questioni, più rilevanti dato l’avvicinarsi del midseason finale, dal quale ci aspettiamo grandi cose. Ancora non ci sono stati dati indizi significativi sul segreto di Hiram, e le indagini sui Moth Men e sulle ragazze scomparse non hanno dato frutti particolarmente importanti. Sicuramente Riverdale ci lascerà col botto, perciò è probabile che nel prossimo episodio ci sarà qualche svolta.
Intanto, finalmente Betty e Jughead sono tornati a collaborare e hanno capito che le loro indagini sono in qualche modo collegate. Al di là delle questioni sentimentali, il duo composto dai ragazzi è indubbiamente il più avvincente quando si parla di misteri. Entrambi ne sono attratti in modo diverso dagli altri e, soprattutto, sanno seguire le tracce e mettere insieme i pezzi in maniera straordinaria. Se questa puntata è servita a Betty e Jug per ritrovare un po’ d’armonia, è certo che dal prossimo inizieranno a lavorare seriamente.
In particolare, in quest’episodio di Riverdale è stata molto interessante la storyline di Betty.
Complice l’interpretazione fenomenale di Lili Reinhart, vedere Betty cadere vittima della sua oscurità, in modo però diverso rispetto al passato, ci ha regalato delle scene dalla carica emotiva molto forte. Per Jughead, invece, ancora pochi approfondimenti, ma è molto probabile che siano dietro l’angolo, adesso che sembra vedere gli alieni sotto un’altra luce e pare abbia accettato la possibilità che le sue visioni siano legate a un trauma subito.
Peccato invece per Cheryl, che sembra destinata a rimanere un po’ sullo sfondo come nelle stagioni precedenti. Nonostante la scena con Betty sia stata davvero toccante – un momento in cui abbiamo visto la fragilità della giovane Blossom e abbiamo percepito ancora una volta quanto forte fosse il suo legame col gemello Jason – per il resto è rimasta un po’ in disparte. Minerva non pervenuta, così come le spiegazioni sul perché si è data alla falsificazione di dipinti: le servivano soldi? E se sì, per cosa?
Un punto a favore, però, va al tentativo di fare da terapista di coppia per Kevin e Fangs. L’invenzione di #Kangs è stato il momento più trash dell’episodio.
Uno sviluppo interessante l’ha avuto invece la storyline di Kevin che, come immaginato, ha avuto un po’ più di spazio rispetto al solito. Certo, con Riverdale non si può mai sapere, ma avrebbe avuto davvero poco senso distruggere la sua relazione con Fangs senza neanche dedicare qualche scena al suo personaggio, indagando le ragioni dietro alla sua reazione. Ragioni comprensibilissime, tra l’altro, che finalmente ci danno una visione più completa del personaggio di Kevin e del suo vissuto familiare. E chissà che nei prossimi episodi non faccia la sua comparsa proprio sua madre.
Tutto ciò che ruota attorno ad Archie e Veronica e alla rivalità con Hiram, invece, è stato abbastanza noioso. Archie Andrews che si fa in quattro per il bene di Riverdale, Veronica che elabora piani geniali per salvare la situazione, e Hiram Lodge che trama nell’ombra contro di loro.
Niente di nuovo sul fronte occidentale.
Anzi, a breve mi aspetto che Veronica tiri di nuovo fuori l’orrenda parrucca bionda. Anche il cambio di bandiera di Reggie ha lasciato il tempo che ha trovato, dato che non si è mai capito perché si fosse schierato con Hiram.
Le sottotrame misteriose di Riverdale sono sempre state la parte più interessante della storia. Nella seconda stagione facevano parte dei misteri anche Hiram e la famiglia Lodge, ma oggi non è più così, dato che ormai non c’è più nulla da scoprire da questo punto di vista. Forse, per portare un po’ di freschezza nello show, Roberto Aguirre-Sacasa avrebbe dovuto inserire qualcosa di più intrigante con cui tenere occupati Archie e Veronica.
Per quanto riguarda il personaggio di Alice, invece, quella povera donna non può proprio avere pace.
A Riverdale non si può dire che ci siano genitori modello, ma se nelle prime stagioni Alice era indubbiamente uno dei personaggi più odiosi, nel corso del tempo abbiamo imparato a conoscerla e ad apprezzarla, ma soprattutto l’abbiamo vista cambiare e venire distrutta dal dolore della perdita. Prima del marito, che si è rivelato essere un serial killer; poco dopo del figlio Charles, creduto morto ma poi rivelatosi anch’esso un criminale; successivamente di FP, partito per Toledo per stare accanto a Jellybean; adesso di Polly. Anche se probabilmente non è morta, vedere lo strazio di Alice di fronte alla scomparsa della figlia è molto doloroso.
Finalmente, inoltre, Glen, il capo di Betty all’FBI, si è fatto vivo. Erano diverse puntate che attendevamo il suo arrivo a Riverdale e se prima ci si poteva aspettare che avrebbe portato scompiglio tra Archie e Betty (ma a questo punto penso che Roberto Aguirre-Sacasa non si ricordi cosa ha scritto), adesso la prospettiva si fa più interessante perché l’agente ha davvero l’aspetto più losco del mondo. Circolano già teorie sul fatto che possa essere lui il Killer Della Spazzatura, ma anche se non lo fosse probabilmente trama qualcosa o sa qualcosa che noi non sappiamo. Attendiamo quindi con ansia e sofferenza il prossimo episodio, perché poi ci toccherà aspettare l’estate per poter dissipare i dubbi che ci attanagliano.