Rieccoci qui con la recensione del nuovo capitolo della storia tormentata di Riverdale: “Chapter Eighteen: When a Stranger Calls”. Ormai siamo abituati alle stranezze della Serie, ma ammetto che questa settimana mi sento profondamente frustrata. Quasi sicuramente la mia teoria della scorsa settimana non era corretta. A questo punto della storia non so cosa pensare riguardo l’identità del killer, ci sono ancora troppi pochi elementi per delineare un profilo.
Il nostro Cappuccetto Nero mi sembra una versione adulta di “A” di Pretty Little Liars. Proprio come “A” anche il criminale di Riverdale si diverte a stalkerare le sue povere vittime e – soprattutto – prova un piacere perverso nel creare terra bruciata attorno a loro. Penso che sia molto abile e per questo potrebbe creare una rottura nella mente di Betty, rottura attraverso la quale potrebbe insidiare le sue idee pericolose. Già in questo episodio la ragazza mi è apparsa molto provata. Certo chi di noi non lo sarebbe se qualcuno minacciasse la nostra famiglia. Ma il punto è che adesso che è più fragile sarebbe più facile plagiarla. Presto potrebbe cominciare a credere davvero di essere l’unica che può porre fine a questa faccenda, mentre nel frattempo il criminale approfitta della sua lealtà.
A questo punto mi sembra giusto mettere in discussione la mia teoria della scorsa settimana. Premetto che ho capito che fare la criminologa o l’investigatrice non saranno mai il mio mestiere. Dunque, nella recensione della scorsa puntata ho supposto che Cappuccetto Nero/Il Boia/Black Hood che terrorizza Riverdale fosse in realtà Hal Cooper che aveva deciso di rendersi finalmente utile trasformandosi in un giustiziere con metodi poco ortodossi. Ma adesso non ne sono più certa.
Qualora Hal fosse l’incappucciato, quello di minacciare Polly e i suoi bambini e portare Betty ad esporre il passato di sua madre, sarebbe un espediente per allontanare i sospetti dalla famiglia Cooper: davvero interessante come approccio. Ma è proprio qui che sorge il problema: considerando quanto sappiamo di lui, non mi sembra in grado di progettare un piano così architettato. Dunque sono arrivata alla conclusione che probabilmente non ha nulla a che fare con tutta questa storia.
Ma non posso nascondere che l’ipotesi che ci sia lui sotto quella maschera, mi intriga: ascoltando bene le conversazioni tra il criminale e Betty, questo le dice di conoscerla bene, le dice che sono simili, addirittura le fa indossare un cappuccio e la fa guardare allo specchio. In quel momento gli occhi di Betty sono di un verde inconfondibile, una tonalità così simile a quella dell’assassino da dare l’impressione di guardare gli stessi occhi. Tra l’altro, nessuno – fuorché la famiglia Cooper – sapeva la posizione di Polly e che ad Hal la gravidanza della figlia non è mai andata a genio.
Se così fosse si spiegherebbero le minacce verso Polly e perché – tra tutti i residenti di Riverdale – abbia scelto proprio Betty come suo unico contatto. Cerca di farle capire i motivi del suo comportamento, come volesse giustificarsi per le azioni che sta commettendo. Così si spiegherebbe anche come abbia fatto a risalire alla foto segnaletica di Alice. E, se ci pensiamo, l’unico a non essere stato direttamente minacciato della famiglia Cooper è proprio Hal.
Purtroppo, a parte lui, non mi viene in mente nessun altro con gli occhi verdi, sulla trentina d’anni (o forse più) e che Betty potrebbe riconoscere qualora lo vedesse. Non vorrei prendere in considerazione la possibilità che l’assassino sia un personaggio che non ha nulla a che fare con il cast della Serie perché sarebbe una delusione enorme. Quindi, ora come ora, non so cosa pensare. Fatemi sapere quali sono le vostre teorie.
Tornando all’episodio. Sono sempre più sicura che perderemo Jughead. Prima della messa in onda del Season Premiere di Riverdale, i produttori hanno avvertito i fan che in questa stagione avremmo visto un Archie più dark. Purtroppo, invece, Archie è sempre lo stesso solo con un atteggiamento così infantile e odioso da sembrare un bambino capriccioso di cinque anni che non vuole capire che non è vero che se batti i tacchi delle tue scarpette rosse, ti ritrovi ad Oz. Quelli che mi sembrano ritrovarsi faccia a faccia con il loro lato oscuro sono Betty, Jughead e Veronica.
Che Betty avesse un lato oscuro lo sapevamo già, ma in queste puntate ci sta dando dimostrazione di essere molto più coraggiosa di quanto credessimo. E – soprattutto – più incline a mettere sé stessa in pericolo per salvare le persone che ama. La differenza tra lei e Archie è che Archie si è fatto carico di un fardello che nessuno gli ha chiesto di portare, mentre Betty è stata scelta da Cappuccetto Nero per farlo. E lo sta facendo egregiamente e per questo si sente automaticamente chiamata a stringere i denti e affrontare qualunque cosa le accadrà per poter preservare la sicurezza delle persone che ama.
Poi c’è Jughead e sappiamo tutti che ha un cuore buono. Eppure, in seguito all’arresto del padre, anche lui deve scendere a compromessi con qualcosa con cui non avrebbe mai pensato di avere a che fare: la gang dei Southside Serpents. Purtroppo, sarà anche colpa di Toni Topaz, ma è chiaro che stia passando al lato oscuro e forse, in questo momento, è giusto così. Ora più che mai tutti hanno bisogno di sentirsi al sicuro, ma soprattutto hanno bisogno di sapere che ci sarà sempre qualcuno a coprirgli le spalle. E Jughead non ha più né Betty né Archie a farlo. A Riverdale gli unici che possono davvero garantire la sicurezza del ragazzo, mettendolo anche – paradossalmente – in pericolo, sono i Serpents.
E infine c’è Veronica che lotta per dimostrare ai suoi genitori di possedere un lato oscuro, ma proprio non ce la fa. Finalmente sto tornando ad apprezzarla. Vedere che non è disposta a fare di tutto per far piacere al padre e per aiutarlo a realizzare i suoi progetti, mi rende davvero orgogliosa di lei. E ammetto che ho amato il momento in cui ha salvato – assieme alle Pussycats – Cheryl dalle grinfie del suo schifoso amico tossicodipendente, maniaco, pervertito e stupratore. Povera Cheryl, sta diventando sempre più simile a Meredith Grey (Grey’s Anatomy) e Regina Mills (Once Upon a Time): non ce la fa proprio ad avere una gioia nella sua vita.
Ma andiamo avanti, il dio della giustizia nelle Serie Tv ha ascoltato le mie preghiere e mi ha regalato una puntata piena di Alice Cooper. Innanzitutto voglio sapere per quale motivo Alice è finita in prigione quando era ragazza. E secondo, quando ho visto la foto segnaletica mi è preso un colpo al cuore e ho esclamato “Shelly, che ci fai a Riverdale?!” (Shelly Johnson è il ruolo che interpretava Mädchen Amick in Twin Peaks). E ho goduto “come una cocorita pronta a deporre un uovo” quando Alice arriva all’inaugurazione di So Dale, nonostante Hal avesse appena detto a Hiram che non ci sarebbe andata. È la regina indiscussa!
Che altro dire, ho il cuore a pezzi per la fine (speriamo temporanea) della Bughead. Però non posso negare di essere davvero curiosa di sapere cosa succederà tra Jughead e Toni. Voglio proprio vedere come reagirà Betty. Non so se avete notato lo strano riavvicinamento di Betty e Archie. Ho la sensazione che dopo la discussione tra Archie e Jughead e dopo il break-up della Bughead, i due possano riavvicinarsi troppo. E chissà, magari finiranno assieme. Sarò sincera, la cosa mi incuriosisce parecchio.
P.S. Lo penso solo io o i Serpents hanno i nomi meno spaventosi (e più ridicoli) che i membri di una gang possano mai avere?
P.P.S. Quanto è inquietante la suoneria di Betty, che tra l’altro è la canzoncina dalla pubblicità delle uova di pasqua?