Romance Is a Bonus Book è l’ultimo drama coreano che vede come protagonista il celebre Lee Jong-suk, disponibile su Netflix e attualmente on-air.
Kang Dan-hi (Lee Na-young) è una donna di 37 anni, divorziata con a carico una giovane figlia. Scopre con amarezza che il mondo del lavoro è cambiato negli anni in cui è rimasta a casa a badare alla famiglia e che le sue glorie passate come copywriter non contano più nulla. Scoraggiata e disperata, decide di ritoccare il curriculum e passare da una una senior iper-qualificata a tuttofare diplomata, riuscendo a farsi assumere presso una casa editrice.
Qui un suo caro amico, Cha Eun-ho (Lee Jong-suk), lavora come caporedattore. Ignaro delle sue difficoltà, decide di aiutare Dan-hi fingendo di non conoscerla e di non sapere la verità sulle sue reali competenze. Il problema è che Eun-ho è perdutamente innamorato della donna ma talmente abituato al recinto della friendzone da non provare neppure a cambiare le cose.
Romance Is a Bonus Book segna il ritorno di Lee Na-young sul piccolo schermo dopo nove anni – curiosa circostanza che condivide con il suo personaggio – mentre Lee Jong-suk sembra non sbagliare un colpo nella sua carriera, recitando sempre in produzioni di grande successo. La serie è diretta da Lee Jung-hyo, che in precedenza aveva già trattato il tema della storia d’amore tra un giovane e una donna più matura, A Witch’s Love (2014), trend che al momento sembra andare molto nella Corea del Sud.
Una particolarità di Romance Is a Bonus Book è quella di riuscire a dare un tono dolce e spensierato ai personaggi, solo di poco offuscati da bagliori di tristezza e dolore.
Romance Is A Bonus Book è il drama perfetto con cui rifugiarsi sotto una coperta quando fuori fa troppo freddo e vuoi qualcosa di dolce per accompagnare una tazza di tè bollente (sulla scia di Meteor Garden). Sono rimasta soddisfatta dalla trama perché per quanto priva di intricati drammi tragici – come nelle migliori tradizioni seriali asiatiche – nel complesso è godibile e lineare, dal romanticismo molto delicato e poetico compensato da scenette divertenti. Da amante della letteratura ho apprezzato le molte citazioni su opere e autori:
Quando l’autore Natsume Soseki era un insegnante, consigliò ai suoi studenti di non tradurre letteralmente l’espressione “I love you”. Questo perché i giapponesi non lo dicono spesso e non sono così diretti. Disse che sarebbe stato meglio tradurre con “la luna è bella”. Ecco perché stasera ti ho detto “la luna è bella”.
La casa editrice, il luogo di lavoro della maggior parte dei personaggi, è chiaramente fondamentale per la storia.
Qui emergono molti aspetti dell’etica del lavoro coreana che è profondamente diversa dalla nostra. Ad esempio è considerato normale lavorare fino a notte inoltrata in ufficio e nel weekend, praticare mobbing e non contraddire mai i superiori. Commovente la scena in cui ai nuovi arrivati vengono mostrati quintali di carta triturati. Per limitare le remissioni infatti, tutti i libri resi dalle librerie (invenduti o danneggiati) vengono portati al macero. Una cosa che fa riflettere.
La serie è basata sullo studio dei personaggi e delle loro interazioni, il che rende il ritmo degli episodi abbastanza lento, sopratutto nella parte finale. Rispetto alla maggior parte dei drama coreani però scorre addirittura velocemente, ma qui dipende molto anche dalla propria sensibilità. Una novità che ho apprezzato molto sono stati i pensieri dei personaggi principali riportati a fine puntata. Oltre a svelare i loro stati d’animo più profondi, sono resi quasi in forma di aforisma, rendendo difficile rinunciare ai titoli di coda.
La metafora della persona come un libro – da sfogliare per farsene un’idea, leggere per conoscerla e rileggerla dopo anni per rimanere sorpresi – viene usata più volte nella serie senza mai essere banale.
Nel complesso la Romance Is a Bonus Book è piena di piccole lezioni di vita e sul mondo del lavoro (specie quello editoriale) offerte allo spettatore con grande leggerezza. La lezione più importante è sicuramente il valore dell’oggetto libro nella sua interezza e l’importanza della lettura come chiave interpretativa della realtà.