Siamo in una spiaggia di Ostia e due uomini parlano seduti sopra un pattìno rosso. Sono Freddo e Dandi, i due capi della Banda della Magliana. Dietro di loro i ragazzi festeggiano, è stata una notte complicata. È tutto più complicato da quando il Libanese non c’è più. È tutto più difficile da quando, nell’ultima puntata della prima stagione di Romanzo Criminale, è stato ucciso. Dandi e Freddo si sono trovati a dover gestire la Banda nel momento più complicato, quello più buio. Tutti i loro nemici hanno provato ad alzare la testa, a partire dal Sardo, un piccolo boss della Roma Trasteverina con agganci mafiosi legati alla Nuova Camorra Organizzata. Dopo la morte di Libano ha provato a reclamare la sua zona per smerciare droga e armi.
Questo lo ha portato a entrare in conflitto con la Banda.
Il Sardo infatti sequestra Dandi per qualche ora, per proporgli di uccidere il Freddo in cambio dell’appoggio della mala napoletana. Per l’uomo, minacciato dalla pistola di uno scagnozzo del camorrista, non c’è scelta: dovrà tradire l’amico. Perciò, attira il Freddo in una trappola: si reca con lui e Trentadenari nella villa-rifugio del nemico, ufficialmente per stringere un accordo con il boss camorrista. Tuttavia, Dandi non spara al Freddo, ma al Sardo.
È il segnale: gli altri componenti della Banda di Romanzo Criminale, appostati in zona su ordine del Dandi, colgono di sorpresa i tirapiedi del boss e li eliminano dopo una breve sparatoria.
Dopo aver ripulito la casa e seppellito i morti, la Banda, di nuovo unita, si reca alla spiaggia di Ostia, il luogo dove era iniziata la nostra narrazione. I due capi della Banda di Romanzo Criminale, le due colonne che sorreggono l’arco, sono completamente opposti. Il Freddo ha un carattere chiuso, insondabile e non si fida di nessuno, è un criminale dai valori antichi. Rispetto, orgoglio, odio verso gli infami e sete di vendetta, sono questi gli ideali criminali che lo muovono. Per questo non approverà mai del tutto l’allargamento della Banda verso i Servizi Segreti e le mafie del sud Italia. È un criminale romantico. Si innamora, sogna, prova emozioni, piange. Decide di lasciare la Banda e cambia idea per vendicare il Libanese, è l’unico che tenta di tenere unito quello che era stato costruito dall’amico.
A differenza dell’amico, il Dandi è colui che più si avvicina alla criminalità moderna.
È l’unico a possedere uno spiccato “spirito imprenditoriale”: imprese edili, ristoranti, bordelli e boutique. Dandi è un opportunista, un criminale che riesce a trarre sempre benifici da qualsiasi situazione. Stringe accordi con Mafia, Camorra e Servizi Segreti. Non ha scrupoli, non ha remore, nel momento in cui capisce che la situazione si mette male cerca e trova sempre una via di fuga. Sa quando parlare, sa quando tacere, sa che a volte la verità , sebbene importante, non è strettamente necessaria. I due criminali insomma sono due boss complementari, sono due facce della stessa medaglia nel grande universo di Romanzo Criminale.
Dandi e Libano nella Serie Tv si conoscono fin da pischelli. Il primo ha sempre seguito il secondo, ma l’ambizione del Dandi è sempre stata qualitativamente diversa da quella del Libanese: il secondo voleva il potere, il primo essere libero (leggi anche: Liberi Liberi) e senza capi sopra la testa. In un mondo di cieca ambizione e di sete di ricchezza, diventa fondamentale qualcuno che metta equilibrio e razionalità . Ed ecco presentarsi a noi il terzo protagonista, ovvero il Freddo. Questa Banda, questa squadra di re, conquista Roma. Ma il tempo passa, l’ambizione cresce, ed esattamente come accade ogni volta la Città Eterna prima ti solleva e poi ti schiaccia. La storia si ripete, è ciclica. Da Giulio Cesare in poi, ogni grande romano ha pagato il conto del successo.
Perché la verità è che “Quanno sei arrivato in cima, puoi solo scenne.”
“Insomma stanotte m’hai sarvato ‘a vita” chiede un orgoglioso e incredulo Freddo nella nostra scena di Romanzo Criminale, “E mica l’ho fatto pe’ te, l’ho fatto pe’ sta cazzo de Banda”, mente Dandi girando lo sguardo. È proprio questo il riassunto del loro rapporto. Il salvarsi la vita e il volersi criminalmente bene non dicendoselo, ma negandolo. Freddo è sincero e sa che il suo amico gli ha salvato la vita, Dandi preferisce non metterla in questo modo, sa giocare con le parole.
Anche nei momenti peggiori, nei momenti di distacco, nei momenti di crisi della banda e di totale rottura, i due si rispetteranno sempre. Come due amici cresciuti insieme che il tempo ha diviso per colpa della vita. Come due persone consapevoli che la responsabilità verso tutti i compagni della Magliana è nelle loro mani, dopo la morte del Libanese. Una sorta di ricordo dell’amico morto sparato, un portare avanti quel qualcosa che voleva creare, un ostinato tentativo utopico di diventare i Re di Roma. La verità è che nonostante tutto, nonostante le differenze e gli errori, i due saranno sempre legati da un fil rouge, da un gomitolo della greca Arianna, usato per ritrovare la strada nel grande labirinto dei terribili anni ’70. Per trovare un posto nel grande snodo delle loro vite, iniziate romanticamente e portate avanti come un grande romanzo, finite però come una grande tragedia.