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5 parole in romanaccio che abbiamo imparato grazie a Romanzo Criminale

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L’eccezionale creatività citazionale di Stefano Sollima ha trovato un fertilissimo terreno nel dialetto (o meglio nella parlata) romano già famoso per la capacità di sintesi e l’originalità aforistica. Ecco quindi cinque parole del romano che abbiamo appreso grazie a Romanzo Criminale. Scopriamole ripercorrendo la serie e provando a chiarirne (e quindi apprezzarne ulteriormente) il senso.

1) Abbozzare

Romanzo Criminale

– Zeta: Ci stai minacciando? L’hai già fatto una volta, mi pare, e non ti è andata bene!
– Libanese: Allora nun hai capito… Io nun abbozzo du’ volte!

Ricordate questo scambio di battute del Libanese con i due membri dei Servizi deviati? Il capo della banda chiede l’aiuto dei due per rientrare in possesso del coltello del Terribile. La sua psicosi è agli inizi. La parola, tipicamente gergale, ‘abbozzare’ rimanda a un atteggiamento ben preciso. Indica un comportamento arrendevole nei confronti di un’angheria ma, in un’accezione leggermente più positiva, un autocontrollo per evitare di rispondere alle provocazioni. Sinonimo del termine è ‘pippa’ inserito nella frase ‘fare pippa’, cioè rimanere in silenzio, non opporsi. Da non confondere con pippone che indica invece un discorso prolisso e noioso.

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