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5 parole in romanaccio che abbiamo imparato grazie a Romanzo Criminale

3) Sbroccare

romanzo criminale

– Freddo: Sto a parti’, nun te l’ha detto il capo tuo?
– Dandi: Eh, proprio de lui che te devo parla! E fermate, c***o! Libano sta a sbrocca’, ormai va avanti a coca, è pieno de’ paranoie, nun se fida più de nessuno. Parlaci te, a te t’ascolta!

Ricordate questo scambio di battute? Siamo nell’episodio 12 della prima stagione di Romanzo Criminale e il capo della banda sta sempre più sviluppando una profonda psicosi che lo logora dall’interno. Ci avviamo al passaggio di testimone, al cambio generazionale da una banda legata da rapporti amicali e di profondo idealismo a una vera e propria associazione criminosa che inizierà, sotto la guida del Dandi, a fare affari con i potenti e a entrare essa stessa nelle maglie del potere. Questo passaggio è esemplificato alla perfezione dal crollo psicologico del Libanese che rispecchia una crisi di valori interna alla banda stessa.

Nel dialogo che ha aperto questo terzo punto il Freddo, deluso e disilluso dal decadimento della banda, annuncia la sua partenza. Dandi prova un estremo tentativo per fermarlo. Conosce bene il rispetto che il Libanese condivide con il compare e vorrebbe usarlo per preservare gli affari. Per esprimere lo stato psicofisico del Libano, Dandi usa l’espressione ‘sbroccare’. Si tratta di un termine radicato nella lingua vernacolare romana che allude, come risulta evidente, al vaso che trabocca. Ha quindi due significati principali. “Perdere la brocca”, quindi uscire dai gangheri ma anche “perdere la testa”, nel senso di impazzire. È quest’ultima l’accezione più vicina nel discorso del Dandi.

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