Sembra una filastrocca, ma somiglia più a una tragedia. Fierolocchio e Scrocchiazeppi sono due tra i personaggi più iconici e rappresentativi di Romanzo Criminale, la madre di tutte le serie italiane incentrate sul tema della criminalità organizzata. I due hanno avuto un percorso simile all’interno di tutta la narrazione: da gregari delle rispettive batterie sono diventati grandi amici e si sono ritagliati un ruolo importante, ma minoritario, all’interno della banda. Sin dall’inizio sono sembrati l’uno il riflesso dell’altro. Quando i due gruppi originari capeggiati dal Freddo e dal Libanese si sono incontrati per dare vita a quella banda che si sarebbe “pijata tutta Roma”, Scrocchiazeppi e Fierolocchio sono apparsi praticamente come la versione dello stesso personaggio, declinata però nelle due diverse batterie.
A partire dai nomi, che insieme formano una sorta di filastrocca, fino ai loro ruoli di supporto ai leader più ingombranti, non solo il Freddo e il Libanese, ma anche il Dandi o il Bufalo. I due si sono configurati sin da subito come una coppia destinata a costruire un legame, l’associazione tra Scrocchiazeppi e Fierolocchio si è fatta sempre più forte con il passare del tempo e tra loro si è formato un sentimento di amicizia molto forte. Come se fosse una filastrocca dunque, Scrocchiazeppi e Fierolocchio, Fierolocchio e Scrocchiazeppi: ma con l’approssimarsi del finale questa storia dal tono al confine con l’ironico si è trasformata in una brutale tragedia, di riflesso con la deriva generale della serie.
Scrocchiazeppi e Fierolocchio: la degenerazione di un rapporto
Ciò che colpisce nell’analisi del rapporto tra i due è l’oscurità che emerge col passare del tempo, come se fosse una deriva inevitabile. All’inizio della serie i due sono con tutta probabilità i personaggi più leggeri della banda. Lontani dai toni oscuri ed esasperati del Libanese e del Bufalo, dalla serietà del Freddo e dalla vanità del Dandi, ma anche dall’incoscienza e dall’irriverenza dei fratelli Buffoni. Scrocchiazeppi e Fierolocchio paiono due ragazzi visibilmente entusiasti, che si godono una vita che li mette davanti a emozioni forti, ricchezza e potere, senza chiedersi già di tanto dove tutto ciò che combinano li porterà. Sembrano finiti quasi per caso a fare i criminali.
Tra i due nasce anche un solido rapporto di amicizia e di complicità, ma la leggerezza e l’armonia lentamente lascia spazio all’oscurità. La grande cesura a livello di tono, narrazione e contesto in Romanzo Criminale è rappresentata dalla morte del Libanese alla fine della prima stagione. Dopo quella tragedia, la banda finisce per sfaldarsi, ognuno insegue il proprio interesse personale e fanno il loro ingresso in scena anche poteri ben più forti, come la mafia o lo stato. La morte del Libanese segna il passaggio all’età adulta per i membri della banda, la perdita dell’ingenuità e l’arrivo dei tormenti dell’età adulta.
Smarrita quella leggerezza, Scrocchiazeppi e Fierolocchio smarriscono loro stessi. Non sono più ragazzi entusiasti, ma criminali tormentati, che non sono all’altezza della spietatezza di quel mondo in cui ormai sono immersi. Entrambi si fanno risucchiare dai loro problemi, affogano in una dimensione troppo più grande di loro e alla fine capitolano, venendo arrestati e avvicinandosi al dramma in cui culmina il loro rapporto.
La svolta tragica
A questo punto si consuma dunque la tragedia. Il processo alla banda dopo la confessione del Sorcio fa calare il sipario sul sogno del Libanese, tradito da interessi più grandi e da egoismi personali. A farne le spese alla fine sono proprio i gregari, quei personaggi che avevano un ruolo di contorno nella banda e nessuna forza per cavarsela da soli. Mentre tutti gli altri riescono a tirarsi fuori dai guai in qualche modo, Scrocchiazeppi, Fierolocchio e Ruggero Buffoni sono gli unici tre a venire condannati, ma uno di loro può salvarsi grazie all’ultimo regalo del Dandi, che evitata la condanna con un patto con lo stato decide anche di salvare uno dei suoi ex compagni di banda. I tre sei giocano dunque la possibilità di evitare la galera a carte e incredibilmente vince Scrocchiazeppi.
Sembra il momento del riscatto per lui, ma si rivela quello del dramma. Per una fortuita casualità, Fierolocchio prende il suo posto, spacciandosi per l’amico, e approfitta della possibilità di evitare la galera. Il tradimento si consuma, nel momento della disperazione Fierolocchio non si fa scrupoli a ingannare il compagno di banda e a salvare la propria pelle. Incredibilmente, però, non è tutto.
Dopo aver scontato la propria condanna, Scrocchiazeppi esce di galera e fa l’inquietante scoperta che l’amore della sua vita, Angelina, ha una storia proprio con Fierolocchio. Il criminale li coglie nel momento dell’amplesso e realizzato quanto la sua intera esistenza sia stata tutta un enorme inganno. Tradito e deluso, Scrocchiazeppi cerca un modo per fuggire da Roma e proprio l’ex amico traditore gli fa da tramite per ricevere dei soldi dal Dandi, ma ciò che rimedia è solo una scarica di piombo che pone fine alle sue sofferenze, tra le lacrime di Fierolocchio che assiste all’omicidio dell’ex compagno di banda, orchestrato proprio dal Dandi ed eseguito da un suo sicario.
L’oscurità e la giustizia
Lì, tra le lacrime, si consuma il pentimento di Fierolocchio. La tragedia finale segna il trionfo dell’oscurità sull’armonia, del male sul bene. Questo epilogo contiene il senso ultimo di Romanzo Criminale, il suo messaggio più profondo. Il rapporto tra Scrocchiazeppi e Fierolocchio può essere letto come una grande metafora dell’intera serie. La loro leggerezza iniziale è il sogno del Libanese e del Freddo di dominare Roma, ma certe strade sono troppo oscure da poterle percorrere con tranquillità e col passare del tempo tutto prende una piega ben più buia. Quello del crimine è un mondo che corrompe, che toglie ogni briciolo di umanità, in cui non c’è spazio per l’armonia, ma solo per un’oscurità dilagante. Non si realizzano i sogni col crimine, ma si va solo incontro alla distruzione.
La parabola di Scrocchiazeppi e Fierolocchio li porta dunque dall’essere grandi amici ed entusiasti criminali a diventare dei tormentati sconfitti, pronti a qualsiasi bassezza pur di salvaguardare se stessi. Alla fine la tragedia investe entrambi, perché Scrocchiazeppi viene beffato, tradito e infine ucciso, mentre Fierolocchio, pur restando in vita, rimane quello che era sempre stato, finito a fare lo zerbino del Dandi, senza alcuna aspirazione e tormentato dai sensi di colpa fino alla fine dei suoi giorni.
Non c’è spazio per le filastrocche in un mondo così spietato. Due personaggi come Scrocchiazeppi e Fierolocchio erano destinati sin dall’inizio a capitolare e sono finiti per essere fagocitati da loro stessi. È significativo che i due personaggi più allegri e leggeri della serie abbiano finito per farsi del male a vicenda. Questo contrasto tra la giocosità e l’oscurità che contrassegna il rapporto tra Fierolocchio e Scrocchiazeppi è proprio ciò che contraddistingue il mondo di Romanzo Criminale: la malavita è un universo che attira le proprie prede, soprattutto quelle ingenue, ma poi le cannibalizza senza pietà. Nessuno rimane puro quando entra a contatto con questo mondo, in cui le filastrocche si trasformano inevitabilmente in oscure tragedie.